Da Ottobre 2022 ho iniziato a collaborare con The Heat Company, azienda austriaca specializzata nella produzione di guanti invernali per fotografici. Sono quindi ormai diversi mesi che, durante le mie escursioni fotografiche, mi porto dietro i loro prodotti, testandoli nelle più disparate condizioni. Dopo alcuni mesi mi sento finalmente pronto a recensire due dei loro guanti che, per svariati motivi, ritengo essere due tra i loro prodotti meglio riusciti.
Vi parlerò di 2 paia di guanti perché, come la maggior parte dei loro prodotti, anche questi sono modulari e possono essere montati l’uno sopra l’altro per migliorare le proprietà di resistenza al vento e al freddo. Per ulteriori dettagli su tutti i guanti venduti, sulle diverse categorie e su come possono essere combinati vi rimando a questo articolo dove ho spiegato tutto nel dettaglio: Guanti fotografici The Heat Company – Heat Layer System (stefanopoma.it)
Nello stesso articolo trovate anche video e recensioni scritte di altri prodotti, quindi vi consiglio vivamente di passare anche da lì per avere un quadro molto completo su questi prodotti.
Sommario: Recensione Heat 2 Softshell e Merino Liner Light
- Heat 2 Softshell e Merino Liner Light
- Merino Liner Light
- Heat 2 Softshell
- Combinazione dei due guanti
- Considerazioni finali e Prezzo
- Cosa comprare?
- Temperature misurate
- Vuoi supportarmi
- Dove seguirmi
Heat 2 Softshell e Merino Liner Light
Partiamo quindi, i guanti di cui voglio parlarvi sono gli Heat 2 Softshell e i Merino Liner Light. I primi fanno parte della categoria dei guanti a muffola e sono la versione più pesante, i secondi sono invece facenti parti del primo livello (il Liner) e si tratta del modello più leggero e sottile che The Heat Company produce.
È quindi subito chiaro che si tratti di due guanti ideati per esigenze e per condizioni metereologiche molto diverse.
- Gli Heat 2 Sofshell sono ideali per climi rigidi e sono in grado di resistere anche un po’ alla pioggia e alla neve,
- i Merino Liner Light si adattano invece solamente alle stagioni di transizione quando la temperatura è sopra gli 0°C.
Nonostante queste evidentissime differenze, durante i mie trekking in autunno e poi in inverno, sono sempre riuscito a mantenere le mani calde utilizzando uno di questi due guanti (o combinandoli). Usati singolarmente riescono perfettamente a coprire i normali climi primaverili, autunnali e di inizio inverno. Se combinati (mettendoli uno sopra l’altro) invece consentono di resistere perfettamente anche a temperature molto rigide, tipiche dei mesi più freddi dell’anno.
Insomma, due guanti che funzionano veramente bene se usati da soli e che, una volta combinati, riescono a tenere calde le mani anche in giornate molto fredde, coprendo quindi un range di temperature che va tranquillamente dai +10°C fino ai -10°C (ovviamente si tratta di una considerazione personale basata sulle mie prove, vedi considerazioni sulle temperature).
Merino Liner Light – Il sottoguanto più leggero
Come già detto i Merino Liner Light sono i guanti più sottili della linea Liner e sono pensati per essere utilizzati in climi non eccessivamente rigidi.
Il tessuto, per nulla voluminoso e molto elastico, è costituito da Polartec Power Wool all’esterno e di lana merinos nella parte interna. Questo dovrebbe garantire un discreto isolamento termico, un’ottima traspirabilità e una sensazione morbida sulla pelle.
La struttura del guanto è molto semplice:
- Tre dita con un tessuto touch,
- una piccola tasca sul dorso della mano per riporre uno scaldamano,
- una struttura abbastanza allungata per coprire bene anche il polso,
- ed infine un piccolo gancio sul fondo del guanto utile per fissarlo con un moschettone all’esterno del vostro zaino.
Contrariamente ad altri guanti della linea liner (Guanti fotografici Wind Pro Liner – RECENSIONE – The Heat Company (stefanopoma.it)) sono del tutto assenti parti in pelle o in silicone sul palmo e non è previsto alcun trattamento per migliorare le proprietà di resistenza all’acqua o al vento.
Sensibilità
La struttura estremamente semplice fa immediatamente emergere la peculiarità di questo guanto: la sensibilità della mano è quasi perfetta!
Una volta indossato la sensazione sarà quasi quella di non averlo e tutte le principali operazioni sulla vostra macchina fotografica e sul cellulare saranno possibili:
- Muovere ghiere,
- Cambiare lenti,
- Inserire piastre,
- Montare la macchina sul treppiede,
- Utilizzare il cellulare,
- Allacciare le scarpe,
- ecc.
Avendo provato altri guanti della linea Liner vi posso confermare che la differenza in termini di sensibilità è effettivamente percepibile e, in certe situazioni, potrebbe fare la differenza. Parlando del Wind Pro Liner lamentavo l’impossibilità di compiere operazioni che richiedessero le unghie (tipo aprire il vano batterie della macchina). Con mia grande sorpresa mi sono sono reso conto che invece con questo Merino Liner Light riesco tranquillamente a cambiare le batterie senza problemi.
Si tratta quindi di un prodotto che non limita quasi per niente la mano e consente di compiere la maggior parte delle operazioni fondamentali sul vostro materiale fotografico. Poter avere le dita completamente libere in certe situazioni potrebbe essere comunque preferibile, ma ci troviamo davanti ad un prodotto veramente eccellente da questo punto di vista.
Calore e resistenza alla pioggia
In termini di resistenza al freddo invece vi confermo che si tratta del guanto meno caldo di tutta la linea di The Heat Company. Nonostante ciò l’ho utilizzato con soddisfazione fino a temperature attorno allo 0 termico.
Ovviamente è veramente complicato dare una stima precisa delle temperature consigliate. In questi mesi di utilizzo mi sono reso conto che tutto è fortemente influenzato dalla presenza del vento, dall’intensità dell’attività che state compiendo e soprattutto dalla possibile presenza di neve e pioggia.
Lo dico chiaramente: i Merino Liner Light non resistono alla pioggia, la resistenza alla neve è minima, inoltre forti raffiche di vento freddo tendono ad abbattere abbastanza rapidamente la temperatura percepita, rendendo il guanto adatto di fatto adatto solo ad attività in un clima non rigido (sopra gli 0°C) e in completa assenza di precipitazioni.
Nonostante questo, gli scenari di utilizzo possibili sono veramente molteplici: in praticamente durante tutte le mie escursioni in autunno, questi sono stati gli unici guanti che mi sono portato nello zaino e quando il sole tramontava e la temperatura scendeva rapidamente si sono dimostrati essere sempre un validissimo aiuto.
Traspirabilità
Una dei più grandi vantaggi di questo tessuto così sottile è anche la traspirabilità. Contrariamente a molti dei guanti delle linea Liner che ho provato (Wind Pro e Merino Pro), questi Merino Liner Light sono perfettamente utilizzabili anche durante attività un minimo intense e la mano tenderà a non sudare immediatamente. Per esperienza personale fisserei la temperatura limite attorno ai 10°C.
Pro
- Traspirante,
- Leggero,
- Garantisce un’ottima sensibilità alla mano.
Contro
- Non resiste alle intemperie,
- Resistenza al vento minima,
- È difficile pensare di usarlo in climi invernali come unico guanto.
Heat 2 Softshell
Passiamo ora agli Heat 2 Softshell uno dei pochi guanti senza dita pensati per essere usati anche singolarmente.
La struttura del guanto è indubbiamente più ricca rispetto a qualsiasi prodotto della linea Liner.
- Qui troviamo un rivestimento in pelle sul polso, ottimo per aumentare la presa quando si maneggia attrezzatura fotografica,
- Un polsino molto lungo, elasticizzato e ben imbottito,
- Una tasca per inserire lo scaldamano,
- Un cappuccio imbottito internamente e in grado di rimanere in posizione aperta grazie a dei magneti, al fine di non creare impedimento quando si usa la macchina,
- Degli elastici per sfilare rapidamente il guanto,
- Ed infine la struttura del pollice, che può essere interamente aperta e bloccata con un magnete in modo da poter usare liberamente anche il pollice.
Il tessuto, in questo caso, si chiama 3M Thinsulate Insulation e ha lo scopo di garantire una buona traspirabilità, unita però anche ad una discreta resistenza ad acqua e vento (viene definito come idrorepellente e non waterproof).
Sensibilità
Seppur il volume che si crea attorno al palmo della mano non sia certo indifferente, la possibilità di utilizzare liberamente le dita per le nostre operazioni sulla macchina fotografica rende questo Heat 2 Sofshell il guanto in grado di garantire la migliore mobilità e sensibilità dell’intera linea di The Heat Company.
Con le dite libere si può fare tutto quello che si farebbe con un guanto Liner, aggiungendo però anche tutte quelle operazioni possibili solo avendo i polpastrelli e le unghie libere:
- Allacciarsi le scarpe,
- Scrivere lunghi messaggi sul cellulare,
- Montare filtri,
- Stringere piastre con la brugola
- Ecc.
Ovviamente non sto dicendo che con un guanto completo sia impossibile compiere queste operazioni, ma con le dita scoperte tutto diventa semplicemente più immediato.
I sistemi di magneti inoltre svolgono bene il loro lavoro e non mi è mai capitato che il cappuccio del guanto si staccasse per richiudersi da solo sulle dita.
In passato ho usato delle muffole per fare foto e i problemi principali erano sempre i solito:
- Il cappuccio aperto non rimaneva fermo, ricadendo sulle dita.
- Il pollice non poteva essere scoperto.
Gli Heat 2 Sofshell sopperiscono brillantemente ad entrambe le problematiche e si dimostrano essere perfetti per maneggiare una macchina fotografica, anche grazie all’ottima idea di inserire dei magneti per bloccare tutte le parti in posizione aperta.
Calore
In termini di resistenza al freddo il guanto si comporta veramente molto bene. Durante le mie uscite invernali l’ho utilizzato senza problemi con temperature ben al di sotto dello zero termico (fino a -5 °C).
Ovviamente però dovete considerare che mentre state utilizzando la macchina le dita saranno scoperte e questo potrebbe crearvi dei problemi in caso di sessioni di scatti particolarmente lunghe o magari se pilotate un drone per tutta la durata della batteria senza mai staccare le dita dal controller.
Facendo fotografia di paesaggio generalmente le mie fotografie sono raramente concitate e, avendo spesso a disposizione molto tempo, non mi capita mai di dover rimanere per lunghi minuti con la macchina in mano senza potermi coprire le dita. Inoltre, anche con il cappuccio chiuso è comunque possibile maneggiare molto semplicemente la macchina e questa possibilità dovrebbe permettervi di giostrare i momenti con le dita scoperte e quelli in cui le terrete all’interno del cappuccio.
Parlando di temperatura di comfort, credo che il guanto sia adatto per temperature attorno ai -5°C. Volendo fare una classifica, dovrebbe essere leggermente più caldo del Wind Pro Liner, ma meno dei Merino Liner Pro.
Per le mie esigenze si è comportato sempre bene e tutte le volte che l’ho utilizzato ho avuto quel boost di calore di cui avevo bisogno. Peccato solo che, osservando la struttura del cappuccio, è evidente come sarebbe stato possibile imbottire ulteriormente la parte interna (forse anche duplicando il tessuto imbottito) permettendo quindi di adattare questo guanto anche a temperature ben più rigide.
Comprendo comunque la scelta in quanto per temperature veramente basse The Heat Company produce una muffola chiamata Shell, quest’ultima però non è pensata per essere usata da sola e deve sempre essere accoppiata con un guanto Liner.
Resistenza alla pioggia
Dopo alcune prove sotto una leggera pioggia e alla neve vi posso confermare che il tessuto è effettivamente idrorepellente. Questo dovrebbe permettere di usare il guanto sotto una nevicata senza troppi problemi. In caso di pioggia forte, schizzi d’acqua o altre situazioni simili, temo invece che il tessuto alla lunga potrebbe impregnarsi.
Non si tratta quindi di un prodotto indicato per utilizzi prolungati sotto forti precipitazioni.
Traspirabilità
La possibilità di scoprire le dita permette di far passare molta aria sulla mano, impedendo quindi che si inizi subito a sudare durante attività un minimo intense. Per esperienza personale, l’ho utilizzato durante dei trekking con temperature vicine ai 5 gradi e tutto sommato la mano non sudava eccessivamente. Con temperature più alte credo però che sia necessario togliere il guanto o optare per qualcosa di più leggero.
Pro
- Sensibilità ottima,
- Buona traspirabilità,
- Ottima resistenza al freddo,
- Comodissima la possibilità di scoprire il pollice.
Contro
- Non completamente resistente all’acqua, ma solo idrorepellente,
- Le dita rimangono scoperte e in caso di lunghe sessioni fotografiche potrebbe essere un problema.
Combinazione dei due guanti (Heat 2 + Merino Liner Light)
Finiamo ora con l’utilizzo dei due guanti combinati. Guardando il sito ufficiale sembra che gli Heat 2 Softshell siano compatibili solamente con due guanti della linea Liner: i Merino Liner Light e i Merino Liner.
Per redigere questa recensione li ho ovviamente utilizzati assieme, ma ho anche voluto verificare la possibilità di fare altre combinazioni:
- Gli Heat 2 sono innanzitutto utilizzabili sopra qualsiasi sottoguanto (sufficientemente sottile) presente sul mercato e quindi non è escluso che possiate utilizzarli con dei guanti che già avete a casa.
- Con un po’ di sforzo (magari comprando una taglia in più) è inoltre fattibile inserirli sopra guanti Liner più pesanti. Io ho provato ad utilizzarli sopra i Wind Pro Liner e i Merino Pro Liner e il tutto funzionava perfettamente
Tornando alla combinazione Heat 2 + Merino Liner Light il principale vantaggio è indubbiamente quello di avere un notevole incremento della resistenza al freddo e al vento. Con questa configurazione è possibile spingersi fino a -10 °C in situazioni ventose senza patire troppo il freddo (ovviamente come al solito si tratta di una considerazione personale).
Il fatto di usare come strato interno il Merino Liner Light, inoltre, consente di avere sulla punta delle dita un guanto molto sottile e che vi permetterà di utilizzare la macchina fotografica senza troppi problemi. L’ingombro su palmo e il dorso della mano invece aumenta leggermente, ma tutto sommato devo dire che trovo questa configurazione ancora molto comoda e perfettamente utilizzabile in qualsiasi situazione fotografica.
Avendo avuto modo di testare anche i guanti Shell, posso dire con cognizione di causa che l’ingombro generato dall’utilizzo dello Shell è decisamente maggiore rispetto alla combinazione Heat 2 + Merino Liner Light. Ed è per questo che, salvo condizioni veramente estreme, preferisco di gran lunga portare nello zaino questa coppia di guanti, piuttosto che il ben più ingombrante Shell. Inoltre la possibilità di utilizzare all’occorrenza (per quanto non consigliato dal produttore) un guanto Liner più caldo sotto l’Heat 2 Softshell mi fa stare molto tranquillo.
Pro
- Sensibilità dei Merino Liner Light (il Liner più sottile),
- Ottima resistenza al freddo e al vento,
- Possibilità di chiudere il cappuccio per aumentare la resistenza al freddo,
- Possibilità di usare all’occorrenza un Liner più pesante.
Contro
- Non completamente resistente all’acqua, ma solo idrorepellente,
Considerazioni finali, Prezzo
The Heat Company produce veramente molte tipologie di guanti diversi, inoltre, la possibilità di unirli tra loro in molteplici modi crea un numero veramente enorme di combinazioni possibili.
In questo vasto spettro di possibilità ho scelto di farmi mandare questi due prodotti perchè mi sembravano la coppia di guanti più indicata per coprire il maggior numero di condizioni differenti. Dopo diversi mesi di prove non posso che confermare quello che avevo intuito leggendo la scheda tecnica: Merino Liner Light e Heat 2 Softshell usati da solo o combinati dovrebbero riuscire a coprire la quasi totalità delle vostre uscite fotografiche in montagna, ad esclusione di scenari con meteo particolarmente instabile o situazioni di temperatura veramente bassa (indicativamente sotto i -15 °C). In questi casi per forza di cose dovrete valutare dei guanti più pesanti e resistenti (lo Shell).
Detto tutto ciò non posso escludere da questa analisi il fattore prezzo.
- L’Heat 2 Softshell viene venduto a circa 68 € (61,2 € con il mio sconto),
- mentre il Merino Liner Light si attesta attorno ai 49 € (44,1 € con il mio sconto).
Non si tratta di prodotti economici ed è importante sottolineare come questo prezzo sia giustificato solamente per la buona qualità dei materiali e i vari aspetti costruttivi che rendono i prodotti adatti per chi deve fare foto. Se non scattate tanto in inverno o non vi interessa per niente la fotografia questi guanti semplicemente sarebbero sprecati per voi e, in tal caso, vi consiglio di cercare dei prodotti dalla struttura più semplice, ma ugualmente capaci di resistere al freddo.
Se invece, come me, avete bisogno di prodotti pensati per dei fotografi, vi posso confermare che il prezzo è in linea con la qualità dei prodotti e nella media di altri prodotti concorrenti.
Per risparmiare qualcosina vi posso però dare una mano. Grazie alla collaborazione con l’azienda ho a disposizione un codice sconto del 10% su qualsiasi prodotto. Per averlo vi basterà contattarmi per mail o sui miei social.
- Heat 2 Softshell: HEAT 2 SOFTSHELL guanti: idrorepellente | THE HEAT COMPANY®
- Merino Liner Light: MERINO LINER LIGHT: Guanti in lana merino| THE HEAT COMPANY®
Ovviamente date anche uno sguardo anche ad altri rivenditori (lì niente sconto però). Vi lascio qua sotto i link Amazon:
So che per molti di voi Amazon è comodo, io però ho sempre acquistato direttamente dal loro sito e in termini di tempi di spedizione e politica di cambio merce siamo praticamente sullo stesso livello.
Cosa comprare? Quale guanto fotografico è il migliore?
Avendo a disposizione il budget richiesto e avendo REALMENTE bisogno di un prodotto di questo tipo, mi sento di dire che l’accoppiata creata da questi due guanti sia complessivamente la scelta più versatile dell’intero catalogo di The Heat Company ed indubbiamente la soluzione migliore per le mie esigenze.
Se però non avete budget per entrambi i guanti o semplicemente volete iniziare con un solo prodotto, allora credo che un guanto completo possa essere la scelta migliore. In tal caso vi rimando alla recensione del Wind Pro Liner: Guanti fotografici Wind Pro Liner – RECENSIONE – The Heat Company (stefanopoma.it)
Alternativamente vi consiglio di valutare l’Heat 2, a patto però che a casa abbiate già un sottoguanto da inserisci sotto o pianificate a breve l’acquisto di un guanto adatto per funzionare assieme. Come già detto, il prodotto è veramente eccezionale, ma il rischio di rimanere con le dita scoperte senza poter inserire un sottoguanto rende complicato consigliarlo come solo ed unico guanto.
Considerazioni sulle temperature di comfort dei guanti
Le considerazioni sulle temperature fatte in questo articolo sono ovviamente personali. In base alle situazioni climatiche (vento e perturbazioni) e alla resistenza del singolo individuo le temperature indicate potrebbero variare di diversi gradi.
Per questa ragione prendete i dati scritti come una semplice indicazione generale e non considerateli una misurazione tecnica valida per ogni soggetto.
Nel corso di questi mesi ho sperimentato sulla mia pelle come il solo dato della temperatura sia molto spesso insufficiente per stabilire l’effettiva resistenza di un guanto. Facendo trekking in montagna il freddo percepito dipenderà ovviamente dalla temperatura, ma anche fattori come le precipitazioni e l’intensità dell’attività fisica giocheranno un ruolo chiave.
The Heat Company non riporta direttamente le temperature consigliate per ogni guanto, ma mette a disposizione un semplice tool per poter confrontare tutti i prodotti (e loro combinazioni) rispetto ai parametri: calore, tattilità, traspirabilità, protezione dal bagnato e protezione dal vento. Potete trovare questo strumento nella sezione “Guida ai guanti”, scorrendo in basso dopo aver selezionato uno qualsiasi dei loro guanti: HEAT 2 SOFTSHELL guanti: idrorepellente | THE HEAT COMPANY®
Sulla pagina Amazon di alcuni loro prodotti è però presente un’immagine che riporta un range numerico della temperatura di comfort:
- L’Heat 2 Softshell viene indicato per temperature dai +10 °C ai -3° C
- Il Merino Liner Light viene indicato per temperature dai +10 °C agli 0° C
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