Scegliere uno zaino per escursioni in montagna non è certo un processo semplicissimo, se però vogliamo sfruttarlo anche per trasportare tutta la nostra attrezzatura fotografica l’individuazione del prodotto migliore potrebbe sembrarci quasi impossibile.
Ve lo anticipo già, ci sono tanti prodotti veramente validi, ma non è ancora presente lo zaino definitivo in grado di soddisfare pienamente le esigenze di chiunque.
- Ci sono zaini che eccellono per brevi escursioni in città,
- altri che funzionano meglio per lunghi trekking in montagna,
- altri ancora invece sono più adatti per trasportare moltissimo materiale ma solo per brevi tratti in salita.
Si tratta insomma di comprendere le vostre esigenze e trovare il compromesso ideale per la vostra specifica situazione.
In questa guida vi presenterò tutte le principali tipologie di prodotti in cui mi sono imbattuto, cercare di classificarle in macro categorie e spiegarvi dettagliatamente quali siano le caratteristiche più rilevanti su cui fare molta attenzione prima dell’acquisto. Infine vi presenterò i prodotti che utilizzo personalmente per tutte le mie escursioni in montagna.
Nota importante
Non tutti gli zaini citati ho avuto modo di testarli personalmente. Tutto quanto scritto non deve essere quindi inteso come una recensione dettagliata di un singolo prodotto (arriveranno), ma come una semplice panoramica di cosa sia presente sul mercato, al fine di evidenziare le differenze e cercare di capire quali siano i parametri da tenere in considerazione. Proprio per questa ragione inserirò anche alcuni link esterni al mio sito, per rimandarvi a recensioni che reputo ben fatte ed informative.
Sommario: Guida zaini fotografici da trekking
Cosa deve avere uno zaino fotografico da trekking?
Partiamo con lo spiegare cosa dovrebbe assolutamente avere un buono zaino fotografico da trekking. Molte delle caratteristiche citate non sono altro che elementi fondamentali di ogni zaino da trekking che si rispetti, altre invece sono effettivamente specifiche per il solo utilizzo fotografico.
Leggete con attenzione questa sezione perché questa guida non potrà certo contenere ogni modello di zaino, ma con queste informazioni potrete personalmente valutare qualsiasi prodotto che uscirà sul mercato in maniera un po’ più consapevole.
Spallacci: resistenti, imbottiti e regolabili
Trasportando materiale fotografico, spesso molto pesante, è assolutamente fondamentale che il vostro zaino sia dotato di buoni spallacci. Questi dovranno essere sufficientemente imbottiti, dovranno avvolgere bene la spalla senza farvi male e dovranno avere anche la possibilità di essere regolati.
Solo se pianificate di fare brevissime escursioni con un carico minimo potrete valutare uno zaino senza queste caratteristiche. Ogni zaino da trekking strutturato comunque tenderà ad avere degli spallacci molto curati e spesso la possibilità di trasportare molti chili di attrezzatura per diversi chilometri dipenderà proprio dalla capacità degli spallacci di scaricare bene il peso senza dare eccessivamente fastidio alle spalle.
Spallacci molto imbottiti di uno zaino pensato per il trekking
Se l’attrezzatura che avete intenzione di trasportare ha quindi un peso importante gli spallacci sono una delle prime cose che dovete valutare con attenzione, scartando di conseguenza tutti quei prodotti con imbottitura minima o totalmente inesistente.
Cosa evitare?
Evita zaini con spallacci non imbottiti e non regolabili.
Spallacci poco imbottiti e non tecnici
Fascia ventrale: un’aggiunta fondamentale se pianificate di trasportare molti chili
La maggior parte del peso di uno zaino da trekking viene scaricato sulle gambe (70% circa), le quali sono decisamente più forti delle vostre spalle. Per farlo sarà però fondamentale che lo zaino scelto disponga di una fascia lombare.
Queste fasce sono generalmente regolabili, molto spesse e ben imbottite (soprattutto in zaini grandi) proprio con l’obiettivo di scaricare sulle anche la maggior parte del peso, senza però dare troppo fastidio durante le lunghe camminate.
Molti zaini fotografici presenti sul mercato purtroppo sono sprovvisti di queste fasce, cosa che reputo una mancanza veramente grave. A meno che non si voglia utilizzare lo zaino solo per brevissime camminate caricandolo con pochissimo peso, la fascia ventrale è quindi un accessorio assolutamente irrinunciabile.
Cosa evitare?
Evita soluzioni senza fascia ventrale, a meno che tu non pianifichi di usare lo zaino solo in passeggiate molto semplici.
Fascia pettorale: mantenere gli spallacci in posizione
Anche questa fascia non è sempre presente. Il suo ruolo non è tanto quello di distribuire meglio il peso, ma semplicemente quello di tenere in posizione corretta gli spallacci.
Potrebbe non sembrare un’aggiunta fondamentale, ma vi assicuro che per lunghe escursioni è veramente utile.
Diventa indispensabile se invece pianificate di fissare la macchina fotografica ad uno spallaccio con speciali piastre come questa: https://amzn.to/3WntA3O
In questo caso inevitabilmente lo zaino si sbilancerà leggermente su un lato e la fascia pettorale sarà utilissima per evitare che lo spallaccio interessato si sposti troppo esternamente.
Cosa evitare?
Evita zaini senza fascia pettorale se hai intenzione di appendere del materiale (macchina) sugli spallacci.
Tensionatori: utili per tenere il peso vicino alla schiena
Si tratta di altre due fettucce poste sopra gli spallacci, con il compito di spostare il peso dello zaino più vicino alla schiena. Ancora una volta si tratta di aggiunte molto comode in caso di trekking particolarmente lunghi o di zaini molto pesanti.
Il loro scopo è quello di bilanciare la distribuzione del peso dello zaino, andando ad avvicinare o allontanare il baricentro alla nostra schiena. Un baricentro molto arretrato può non essere un grave problema in caso di camminate in piano, ma quando si inizia a percorrere una salita particolarmente ripida sarà fondamentale poter avvicinare il baricentro dello zaino alla vostra schiena.
Schienale: fisso o regolabile? Tradizionale o con retina?
Lo schienale è una di quelle parti dello zaino che può nascondere le maggiori differenze tra un prodotto e l’altro.
Innanzitutto questo può essere regolabile oppure fisso.
- Gli schienali regolabili permettono di alzare o abbassare la posizione degli spallacci in modo che lo zaino si adatti alla perfezione alla lunghezza della nostra schiena.
- Gli schienali fissi invece non possono essere regolati, ma il produttore generalmente proporrà 2/3 taglie dello stesso zaino, con relativa tabella per capire esattamente cosa comprare in base alla lunghezza della vostra schiena.
In questo caso è quindi evidente che non ci sia una preferenza, la cosa importante è comprare un prodotto adatto alla lunghezza della vostra schiena.
È però importante sottolineare che diversi zaini fotografici optino per la scelta dello schienale fisso, senza però proporre misure differenti (spesso solo la variante maschile e femminile). In questo caso sarà utile cercare di provare personalmente lo zaino, per rendersi conto di quanto sia adatto alla lunghezza della vostra schiena.
Lo schienale inoltre può entrare a diretto contatto con la schiena, oppure può essere leggermente distanziato grazie alla presenza di una retina (schienali tensionati).
- Schienali tradizionali: sono generalmente usati in zaini molto capienti (sopra i 50 l) e garantiscono una migliore distribuzione del peso, a fronte però di una minor traspirabilità. Sono la scelta più comune negli zaini fotografici.
- Schienali tensionati: possono essere implementati solo in zaini più piccoli (< 40 l) e garantiscono una miglior aerazione.
Qualunque sia lo zaino che stiate cercando, dovrete capire come il produttore abbia creato lo schienale e quali siano le sue proprietà di traspirazione. Vi assicuro che camminare per ore con la schiena sudata per colpa di uno zaino con uno schienale non sufficientemente traspirante è una sensazione veramente terribile.
Cosa evitare?
Evita schienali tradizionali costituiti da materiali non tecnici. Controlla con attenzione l’altezza dello schienale (se non regolabile).
Resistenza all’acqua: cover antipioggia o tessuto impermeabile?
Ormai esistono diversi zaini interamente costituiti di materiale fortemente idrorepellente. Generalmente però si tratta di soluzioni spesso molto costose e pesanti.
Quello che ad oggi vi consiglio è semplicemente di dotarvi di una copertura per la pioggia:
- Qui quella che uso: Sacca montagna ANTIPIOGGIA per zaini da 40L a 60L FORCLAZ
- Qui una molto più tecnica: https://amzn.to/3zxPmrX
Molti zaini hanno comunque una cover antipioggia integrata e una relativa tasca dove inserirla, questo vi eviterà l’acquisto di un prodotto esterno di cui magari non siete certi delle dimensioni e della resistenza.
Un aspetto però che non viene mai riportato nella scheda tecnica è se la cover riesca a coprire anche eventuale attrezzatura attaccata a lato dello zaino. Se siete dei fotografi sicuramente porterete con voi un treppiede e sarà quindi assolutamente necessario che la cover sia sufficientemente larga per coprire anche quest’ultimo.
Purtroppo però questa funzione emerge solamente provando il prodotto specifico una volta caricato di tutto il vostro materiale fotografico. Se la cover fornita non dovesse essere sufficientemente larga potrete comunque comprarne una un po’ più capiente.
Tasche laterali, retine elastiche e fettucce
Uno zaino abbastanza flessibile dovrebbe anche essere dotato di alcune tasche laterali e non solo di una grossa tasca centrale. Per organizzare al meglio l’attrezzatura fotografica e il materiale da portare in montagna è spesso molto comodo poter dividere il tutto in varie tasche o legarlo esternamente con delle fettucce.
Abbastanza fondamentale è anche una tasca (magari due) adibite al trasporto di una borraccia. Generalmente in questo caso la soluzione più comoda è una rete elastica posta a lato dello zaino. Attenzione però perché anche in questo caso non tutti gli zaini fotografici sono dotati di un portaborraccia e vi costringeranno quindi ad inserire la borraccia nella tasca principale (rubando spazio al resto dell’attrezzatura).
Insomma, uno zaino veramente pensato per la montagna solitamente è dotato di tante piccole accortezze per poter fissare anche esternamente tanto materiale utile, il quale alternativamente dovrebbe essere inserito internamente, andando quindi a sottrarre molto spazio alla vostra attrezzatura fotografica.
Generalmente quello che si ricerca sono i seguenti elementi:
- Tasca o portaborraccia elastico,
- Ganci per fissare i bastoncini da trekking,
- Tasca esterna elastica o integrale per inserire oggetti di piccole dimensioni da tenere a portata di mano,
- Tasca nella parte superiore per inserire oggetti leggeri,
- Eventuali altre tasche laterali o frontali per poter inserire materiale non fotografico,
- Ganci nella parte inferiore dello zaino per poter agganciare con delle fettucce le ciaspole o una tenda,
- Fasce di compressione per poter ridurre la dimensione dello zaino o per agganciare altro materiale (come un treppiede),
- Eventuali passanti per le fettucce posizionati in varie parti dello zaino per poter, all’occorrenza, fissare esternamente altro materiale.
Non sto ovviamente dicendo che uno zaino debba necessariamente avere tutti questi accessori, ma anche il semplice fatto che sia dotato solamente di alcuni di questi vi farà immediatamente capire che il prodotto sia stato effettivamente pensato per l’utilizzo in montagna e non sia un normale zaino da città con degli spallacci un po’ più imbottiti.
Sia chiaro, molta attrezzatura andrà effettivamente a finire nella tasca principale, ma comprare uno zaino da trekking da molte centinaia di euro per poi scoprire che non può tenere una borraccia o i bastoncini esternamente fa indubbiamente un po’ rabbia.
Cosa evitare?
Evita soluzioni dotate di un’unica tasca principale sprovviste di possibilità di appendere esternamente o inserire in altre tasche altro materiale.
Preferisci zaini che ti permettono di appendere esternamente borracce e bastoncini.
Sistemi di fissaggio per treppiede
Molti zaini fotografici hanno anche delle fettucce adibite solamente al trasporto del treppiede. Generalmente sono disposte lateralmente oppure verticalmente al centro dello zaino.
Personalmente diffiderei invece da tutti quei sistemi che consentono di fissare il treppiede perpendicolarmente allo zaino, facendo così sporgere verso l’esterno la testa e la punta delle gambe. Non mi sembra una soluzione per nulla adatta per affrontare l’ambiente montano.
Zaini non strettamente fotografici invece consentono comunque di bloccare il treppiede nelle fettucce laterali di compressione. Il risultato è analogo, ma in quest’ultimo caso sarà necessario fare qualche prova per essere effettivamente sicuri che il vostro treppiede venga fissato correttamente.
Vi invito inoltre a controllare se il posizionamento del treppiede vada a coprire lo spazio riservato alla borraccia. In molti casi le gambe del treppiede vengono proprio posizionate nella tasca elastica che fa da porta borraccia.
Imbottiture e protezione del materiale fotografico
Parlando di protezione, contrariamente ad un normale zaino da trekking, è assolutamente necessario che lo zaino disponga di alcuni scomparti (se non tutti) sufficientemente imbottiti e adatti a riporre l’attrezzatura fotografica ordinatamente.
In questo caso, generalmente, la bontà del materiale con cui è realizzata l’imbottitura varia molto con l’aumentare del prezzo del prodotto stesso.
Una caratteristica comune però è che la tasca dedicata all’attrezzatura fotografica abbia una buona imbottitura semirigida su tutti i lati e sia poi fornita di numerosi pezzi di imbottitura aggiuntiva (dei divisori) da piazzare al suo interno per personalizzare la forma delle varie sezioni, in modo che si adattino perfettamente ai vari pezzi di attrezzatura.
Questi divisori generalmente sono dotati di una piccola parte di velcro sui bordi e questo consente di mantenerli in posizione abbastanza efficacemente.
L’idea è quella che i vari pezzi di attrezzatura vengano inseriti in sezioni della loro esatta forma e che pezzi diversi non possano toccarsi tra loro a seguito dei movimenti dello zaino.
Da questo punto di vista quasi tutti gli zaini presentano soluzioni simili. Mi è comunque capitato di vedere zaini venduti come “fotografici” con un’unica tasca imbottita, senza però nessun divisore in velcro. Appoggiare l’attrezzatura in una struttura di questo tipo non fa altro che aumentare notevolmente il rischio che i vari pezzi si muovono durante la camminata e possano andare a graffiarsi a vicenda.
Cosa evitare?
Evita soluzioni che non presentano divisori personalizzabili.
Modularità della tasca fotografica
Molte differenze tra i vari zaini fotografici risiedono proprio nella struttura del comparto fotografico. Provando a fare una categorizzazione ad alto livello si può dire che la tascafotografica possa essere:
- Fissa o mobile,
- Grande quanto la tasca principale dello zaino o occupante solo una certa sezione.
Esistono quindi zaini dove la sacca fotografica corrisponde all’intera tasca principale dello zaino e l’intera struttura è cucita al resto dello zaino.
Altre soluzioni, nonostante la tasca fotografica ricopra l’intero zaino, permettono comunque di rimuoverla completamente, andando quindi a svuotare la sacca principale, trasformando lo zaino in un normale zaino da trekking.
Zaini che non puntano a trasportare molto materiale o che semplicemente vogliono lasciare più spazio anche ad attrezzatura non fotografica non presentano invece un comparto fotografico che ricopre l’intera sacca centrale, ma solo una sua sezione (più o meno ampia). Anche in questo caso il comparto fotografico può essere cucito con il resto dello zaino o può essere estraibile, in quest’ultimo caso si parla in genere di ICU (Internal Camera Unit).
In questo caso è difficile dire se ci sia una soluzione migliore di un’altra, e la scelta sarà molto legata ai bisogni del singolo fotografo.
In caso di trekking molto brevi e di molto materiale da trasportare è evidente che un comparto fotografico che ricopra l’intera tasca principale possa essere la soluzione ottimale.
Se invece c’è la necessità di trasportare anche molti indumenti, una tenda e altro materiale non fotografico sarà inevitabilmente da preferire una soluzione con un comparto fotografico maggiormente ridotto e con molto più spazio riservato al materiale non fotografico.
Lo zaino Tilopa F-Stop ha un comparto fotografico estraibile – Link
Accesso al comparto fotografico
Grandi differenze si riscontrano anche sulle modalità di accesso al materiale fotografico ed in questo caso prevalentemente esistono tre possibilità:
- Accesso superiore: come in un normale zaino da trekking l’accesso al comparto fotografico è dall’alto.
- Accesso sullo schienale: l’intero schienale può essere aperto, permettendo così un accesso facilitato all’intera tasca principale.
- Accesso laterale: quando il comparto fotografico non corrisponde all’intera tasca principale, spesso si sceglie di permettere un accesso rapido grazie ad una tasca laterale.
Accesso superiore, laterale e sullo schienale nello zaino ProTactic Lowepro – Link
Ovviamente nulla vieta che uno stesso zaino metta a disposizione una combinazione dei 3 sistemi di accesso (superiore, sullo schienale e laterale).
Anche in questo caso non si può dire con assoluta certezza se esista un sistema migliore. Indubbiamente però certi sistemi di accesso laterale o sullo schienale sono mediamente più immediati rispetto a sistemi con accesso nella parte superiore. Un esempio che estremizza la rapidità di accesso alla vostra macchina è indubbiamente questo zaino: https://amzn.to/3Uc9J5Q
I vari brand inoltre hanno ideato diverse soluzioni per riuscire a mettere le mani sulla macchina fotografica senza necessariamente dover appoggiare lo zaino a terra. La maggior parte degli zaini con accesso sullo schienale, per esempio, sfruttano la fascia ventrale per tenere bloccato lo zaino in vita e nel mentre ruotarlo per portarlo davantie avere così accesso diretto al comparto fotografico.
È evidente che tutte queste soluzioni possano velocizzare di molto i vostri scatti, ma è anche vero che per diversi fotografi sistemi di accesso così rapidi possano risultare completamente superflui.
- Accettate di appoggiare a terra il vostro zaino ogni volta che volete prendere la macchina fotografica?
- Preferite invece accedere al comparto principale togliendovi gli spallacci e ruotando il tutto fino a portarlo davanti a voi?
- O magari volete che lo zaino rimanga sempre fisso sulla schiena, ma sia comunque possibile estrarre con un rapido gesto della mano una tasca laterale?
Dovete farvi queste domande e capire cosa sia meglio per la vostra situazione, con la consapevolezza che soluzioni particolarmente articolate mediamente costeranno di più.
Volume dello zaino: Quanti litri?
Per quanto riguarda il volume dello zaino, purtroppo non può esistere una regola fissa e tutto dipenderà molto da cosa vorrete farci.
Per una normale escursione in montagna di un giorno (senza attrezzatura fotografica) uno zaino da 20/30 l può essere più che sufficiente, portando con sé anche il sacco a pelo e la tenda inevitabilmente bisognerà orientarsi su zaini un po’ più capienti (30/50). Altro aspetto molto importante è il vestiario: state facendo un’escursione estiva e vi portate solo una maglia di ricambio o state uscendo sulla neve con anche pile, un piumino e dei guanti da infilare nello zaino?
L’aggiunta del materiale fotografico rischia inoltre di stravolgere completamente queste stime grossolane: in base al volume della vostra attrezzatura e al modo in cui verrà disposta nello zaino dovrete aggiungere diversi litri per riuscire a trasportare tutto.
La maggior parte delle aziende propongono comunque soluzioni molto varie (dai 20 l ai 50+ l) con anche delle indicazioni abbastanza precise su quanto materiale riuscirete a trasportare. Utilissimo sarebbe inoltre la possibilità di provare lo zaino in questione in negozio o al limite avere a disposizione la possibilità di fare un reso per poi passare al modello più piccolo o più grande.
Cosa evitare?
Non sottostimate il materiale che dovrete portarvi sulle spalle. Prima dell’acquisto fate delle prove con gli zaini che avete a casa e testate lo zaino in questione in negozio.
Allo stesso tempo evitate di voler caricare nello zaino tutto quello che avete in casa. Si tratta comunque di zaini da trekking e non di borse da viaggio e in molti casi qualche piccola rinuncia sarà inevitabile per vivere al meglio la vostra escursione.
Tipologie di zaini fotografici da trekking
Passiamo ora ad un’analisi più dettagliata delle varie tipologie di zaini fotografici da trekking presenti sul mercato.
Le classificazioni che vedrete di seguito sono solo un modo per cercare di dividere i vari zaini in categorie e i prodotti citati non sono altro zaini che ho provato, che possiedo o che mi sono stati caldamente raccomandati.
Provando altri zaini questo articolo verrà aggiornato e, nel caso, arricchito di link a varie recensioni dettagliate. Se vuoi contribuire ad arricchire questa lista con i prodotti che hai provato personalmente contattami privatamente per mail o su Instagram e spiegami quale tipologia di prodotto ho omesso.
Zaini fotografici minimal da viaggio: ideali per piccoli spostamenti o per camminate in città
In questa categoria inserisco tutti quegli zaini fotografici relativamente economici e dotati di una struttura veramente molto semplice. L’intera tasca principale è adibita a comparto fotografico ed eventuali altri accessori possono essere inseriti solamente sulle tasche frontali o attaccati lateralmente.
Gli spallacci sono regolabili, lo schienale è fisso e la fascia lombare non è sempre presente. Generalmente è presente una cinghia per inserire il treppiede, non è invece così comune avere esternamente anche una sacca per contenere la borraccia.
Vi lascio alcuni esempi:
- Zaino Fotografico K&F Concept: Amazon, K&F
- Zaino fotografico Amazon Basics: Amazon
- Zaino fotografico K&F: Amazon
- Mantona Azurit: Amazon
- Case Logic Bryker: Amazon
Ritengo che questi zaini siano utili in caso si voglia trasportare l’attrezzatura in percorsi molto semplici. Mi è capitato di usare con molta soddisfazione il K&F linkato in città o per dei brevissimi trekking di poche ore quando non avevo necessità di portare altri indumenti o accessori. Le dimensioni ridotte li rendono ovviamente consigliati solo per uscite relativamente brevi (non più di una giornata) e la tasca principale adibita a solo comparto fotografico rende un po’ complesso inserire materiale non legato alla fotografia. È quindi da escludere il trasporto di materassino, tenda e sacco a pelo a meno di strani accrocchi esterni.
Ho utilizzato zaini di questo tipo anche per trekking un po’ più complessi, ma sono stato costretto a usare molte sezioni della tasca principale per inserire indumenti, cibo e bevande, lasciando così pochissimo spazio per la macchina fotografica ed eventuali accessori.
Se state valutando un prodotto di questo tipo i consigli sono i seguenti:
- Cercate uno zaino con una fascia ventrale (anche se non imbottita).
- Preferite quelli zaini con accesso all’area fotografica sullo schienale, se camminate in città sono indubbiamente più sicuri.
- Se possibile trovatene uno con un portaborraccia esterno.
Seppur abbia linkato diversi prodotti relativamente economici sono molte le aziende che creano zaini di questo tipo (spesso classificati come “da viaggio”) sfruttando materiali di altissima qualità e dotando il prodotto di tantissime piccole accortezza molto utili per il trasporto di attrezzatura fotografica, di laptop, di borracce e di pochi indumenti.
Un esempio possono essere i seguenti prodotti:
- PeakDesign Everyday: Peakdesign, Amazon
- Thule Convert: Thule
Zaini fotografici da trekking con sacca completamente adibita al reparto fotografico
Passiamo ora a degli zaini mediamente più capienti, con una struttura decisamente più imbottita e soprattutto con diverse fasce e cinghie pensate specificatamente per il trekking.
Seppur, almeno visivamente, questa categoria sembri molto simile alla precedente tanti piccoli dettagli rendono questi zaini più orientati al fotografo che vuole compiere un’escursione un minimo più impegnativa e che non si vuole limitare a passeggiare semplicemente in città.
Degli spallacci regolabili, una fascia ventrale imbottita, una fascia pettorale e diverse tasche o cinghie esterne rendono questi zaini decisamente più flessibili e in grado di trasportare molto più materiale anche in contesti montani.
Zaino fotografico Lowepro Proactic BP 450 AW – Link
Vi lascio qualche esempio:
- LowePro ProTactic BP 450 AW II: Lowepro, Amazon
- LowePro ProTactic BP 350 AW II: Lowepro, Amazon
- TARION Pro PB-01: Amazon
- Manfrotto bumblebee-230 PL: Amazon, Manfrotto
- Tarmac Anvil 23: Tarmac
Qui una recensione sullo zaino LowePro ProTactic: Uno zaino per tutta la vita? – LOWEPRO 450 AW II – YouTube
L’aspetto che però distanzia questi zaini da un classico zaino da trekking è la disposizione degli spazi e il fatto che il reparto fotografico occupi praticamente tutto il volume della tasca principale. Questo aspetto potrebbe non essere eccessivamente limitante in caso di passeggiate non molto lunghe, dove non è richiesto il trasporto di molta attrezzatura.
In caso di escursioni invernali o trekking di più giorni lo spazio non-fotografico invece si dimostrerà essere totalmente insufficiente e si sarà costretti a sacrificare il posto di qualche lente per provare ad inserire un piumino, il sacco a pelo ecc.
Ho avuto modo di provare il ProTactic BP 450 AW II e, seppur la costruzione sia molto buona, questa divisione degli spazi orientata al solo aspetto fotografico non mi ha mai convinto pienamente. Inoltre è evidente che comfort generale e distribuzione dei pesi siano inferiori a qualsiasi zaino da trekking puro un minimo strutturato. Comoda è invece la possibilità di accedere alla camera dall’alto o dalle due tasche laterali, anche se forse queste tre aperture potrebbero rendere rischioso l’utilizzo in aree molto affollate.
Il fatto che molti definiscono questi zaini come delle borse (“bag”) è indicativo del fatto che siamo comunque ancora un po’ distanti da uno zaino da trekking vero e proprio e che si avvicinino maggiormente a una comoda valigia per il trasporto (comunque adattabile per qualche escursione).
Zaini fotografici da trekking con sacca parzialmente adibita al reparto fotografico
Alternativa più versatile agli zaini appena visti sono tutti quegli zaini che, pur avendo un comparto fotografico molto capiente, presentano anche uno spazio appositamente adibito al trasporto di altro materiale, andando quindi a creare una divisione netta all’interno della tasca principale.
Ovviamente il quantitativo di materiale trasportabile dipende molto dal modello e dal volume, ma il fatto di avere una sezione adibita solamente a questo credo sia un bel vantaggio. Uno zaino così pensato diventa quindi leggermente più adatto a trekking più impegnativi, mantenendo però le stesse caratteristiche di struttura della categoria appena commentata.
Vi lascio alcuni esempi:
- LowePro Zaino Flipside Trek Bp 350 AW: Lowepro, Amazon
- LowePro Zaino Flipside Trek Bp 450 AW Lowepro
- LowePro Whistler 450 AW II: Lowepro, Amazon
- ThinTank BackLight® Elite 45L: Thintank
- Mantona Elementspro 40: Amazon
- The Ramverk 26L Pro: Db
Recensione Lowepro Flipside: LOWEPRO FLIPSIDE TREK BP 450 AW Recensione – YouTube
Recensione Lowepro Whistler: LOWEPRO WHISTLER BP 350 AW Recensione – YouTube
Questa categorizzazione è ovviamente un qualcosa che ritengo essere rilevante per me, ma che non è quasi mai evidenziata sulla scheda tecnica. Quasi nessun brand andrà a dividere in maniera esplicita zaini con tasca solo fotografica da zaini con un divisorio. Credo però che sia un parametro molto importante da valutare ed è per questo che vi invito a fare molta attenzione a questo aspetto.
Zaini fotografici da trekking con sacca estraibile
Passiamo ora alla categoria di zaini fotografici probabilmente più flessibili, ovvero tutti quegli zaini dove il reparto fotografico non è cucito con la struttura dello schienale, ma è estraibile diventando quindi una sorta di piccola valigetta imbottita.
I vantaggi di questo tipo di approccio non sono pochi:
- La piccola valigetta, da qui in avanti la chiameremo ICU (Internal Camera Unit), può essere estratta completamente e trasportata manualmente quando abbiamo raggiunto lo spot fotografico che ci interessa, senza quindi continuare a portare con noi l’intero zaino.
- Staccare lo zaino dalla parte fotografica (quindi la più costosa e sensibile) è anche comodo in tutte quelle situazioni dove lasciamo lo zaino in macchina per diversi minuti, magari quando ci fermiamo a cena dopo un’escursione. In questo modo tutta l’attrezzatura fotografica potrà essere portata sempre con noi.
- Altra possibilità è quella di imbarcare in stiva l’intero zaino, ma mantenere la piccola ICU come baglio a mano, potendo quindi sempre portare con noi l’attrezzatura.
- Potendo rimuovere la ICU, lo zaino si può anche facilmente trasformare in un semplice zaino da trekking, da utilizzare quindi in tutte quelle situazioni in cui non abbiamo bisogno di portare con noi la macchina fotografica.
- Zaini pensati per questo scopo generalmente forniscono un accesso laterale o, più comunemente, sullo schienale. In questo modo sarà immediato accedere al contenuto della ICU anche se sopra di essa è stato inserito altro materiale.
Vi lascio qua alcuni esempi:
- Manfrotto Offroad: Manfrotto
- F-Stop Tilota: Amazon, Fstop
- Think Tank Rotation 50L+: Amazon, Thintank
- Lowepro Powder 500 AW: Lowepro
- Fjord 60-C Econyl®: Nya-Evo
Recensione F-Stop Tilopa: Nuovo zaino fotografico F-STOP TILOPA DURADIAMOND | Unboxing e prime impressioni | f-stop Ambassador – YouTube
Recensione think Tank Rotation: Il MIGLIOR ZAINO DA TREKKING – YouTube
La principale azienda che propone questa soluzione è sicuramente F-Stop Gear, ma molte altre hanno adottato sistemi simili. Ad oggi ci sono svariati zaini pensati per inserire al loro interno una ICU e, seppur non ci sia un vero e proprio standard sulle dimensioni, guardando un po’ online sembra che quasi tutti i produttori creino delle taglie abbastanza simili.
L’ulteriore vantaggio è quindi quello di poter acquistare le ICU separatamente e nel caso dotarsi di un set con delle dimensioni diverse, in modo da essere ancora più flessibili e potersi adattare a escursioni che richiedono un quantitativo di attrezzatura fotografica differente.
Vi lascio qua un paio di modelli:
Zaini da trekking adattati a zaini fotografici (zaino + ICU)
Infine passiamo all’ultima categoria di zaini fotografici, ovvero tutti i normali zaini da trekking abbastanza capienti da contenere una ICU e trasformarsi così in uno zaino adatto anche per dei fotografi.
Questa soluzione, per quanto semplice, è stata quella più indicata per le mie esigenze e quella che assolutamente consiglio a chi ha già investito molto in un classico zaino da trekking.
Trovando la giusta combinazione di zaino e di ICU (non sempre scontato per via delle misure) si riesce di fatto ad ottenere tutti i vantaggi della categoria precedente, con in più la possibilità di avere tra le mani uno zaino da trekking, il quale (almeno mediamente) avrà una struttura e degli accessori decisamente più adatti per lunghe escursioni rispetto ad uno zaino fotografico dello stesso prezzo.
Ovviamente questo approccio ha qualche controindicazione che è giusto segnalare:
- Trovare la giusta combinazione di ICU e zaino non è scontato e vi richiederà di fare delle prove (anche in negozio magari).
- Gli zaini da trekking non hanno particolari imbottiture attorno alla sacca principale, le funzioni di protezione della vostra attrezzatura ricadranno quindi totalmente sulla ICU.
- La maggior parte degli zaini da trekking non hanno un’apertura sullo schienale, ma una semplice sacca dove inserire dall’alto tutto il materiale. Essendo che nella parte più alta si troverà il materiale più leggero sarà comune dover “scavare” un po’ per recuperare la ICU. Esistono comunque molti prodotti con una cerniera che permette di aprire verticalmente la tasca principale e accedere anche al materiale inserito in basso.
- Gli zaini da trekking generalmente non riescono a rimanere autonomamente in piedi (caratteristica comune negli zaini prettamente fotografici). Questo vi costringerà a sdraiarli completamente a terra ogni volta che vorrete maneggiare la ICU.
Da diverso tempo sto sperimentando questo approccio, combinando una ICU della Neewer Amazon con un vecchio zaino QUECHUA da 70 l (fin troppo capiente per le mie esigenze). Lo zaino in questione non è più prodotto, ma è stato sostituito da questo nuovo modello (ora brandizzato Forclaz): Decathlon
Come potete notare con una spesa di circa 100€ totali ho trasformato uno zaino da trekking abbastanza buono in uno zaino adatto anche per escursioni fotografiche e grazie a questa ICU riesco a personalizzare sempre alla perfezione la distribuzione dei vari oggetti all’interno dello zaino.
In questo modo porto sempre con me (solo nella ICU):
- Fujifilm X-T3
- Batterie
- Torcia
- 18-55 mm
- 12 mm
- 70-300 mm
- Astuccio con filtri
- Powerbank
- DJI Mavic mini
- Batterie e telecomando del drone.
Mentre nel resto dello zaino c’è spazio per qualsiasi altra cosa (e ne avanza pure molto essendo un 70l).
Questo Forclaz inoltre dispone di una cerniera che permette di aprire l’intera tasca principale, consentendo quindi di accedere alla ICU senza dover per forza rimuovere tutti gli oggetti che si trovano sopra. Nonostante questo aspetto, sono comunque solito portare la macchina fotografica attaccata allo spallaccio (Peak Design Capture V3) limitando così molto le volte in cui devo accedere direttamente alla ICU. Se state valutando un approccio di questo tipo il consiglio per avere sempre sotto mano la vostra macchina è proprio quello di considerare l’acquisto di una piastra tipo la Capture V3.
Ho recentemente testato la ICU anche con zaini molto meno capienti (Osprey Kestrel 48l) e tutto funziona alla perfezione.
Non volendo inserire anche una guida per l’acquisto di zaini da trekking non vi segnalo modelli nello specifico, ma mi limito a riportarvi alcune aziende che producono prodotti veramente validi: Ferrino, Deuter, Osprey, Salewa, Forclaz.
Per quanto riguarda le ICU è evidente che F-Stop Gear produca i prodotti migliori (Amazon), ma anche valigette con meno pretese come quella della Neewer hanno sempre svolto egregiamente il loro lavoro.
Sintesi – Quale zaino fotografico da trekking scegliere in base alle esigenze
Seppur non esista il prodotto perfetto tutti, gli zaini linkati sono indubbiamente ottimi prodotti e potrebbero dimostrarsi dei validi compagni per le vostre uscite fotografiche. Dopo tutto quanto detto risulta però evidente che ogni tipologia di zaino sia pensata per un tipo di utilizzo specifico.
- Volete uno zaino per viaggiare, per fare due passi in città e solo sporadicamente lo userete anche per escursioni molto brevi e semplici? Valutate la prima categoria di zaini proposti.
- Volete uno zaino un po’ più resistente ed in grado di accompagnarvi anche in trekking più impegnativi, dove però non avrete necessità di portare molta attrezzatura non fotografica? Valutate la seconda categoria.
- Siete disposti a rinunciare ad un po’ della vostra attrezzatura per caricare sulle vostre spalle altro materiale (magari per completare un trekking giornaliero complesso) o semplicemente avete un corredo fotografico molto limitato? La terza categoria potrebbe fare al caso vostro.
- Volete uno zaino molto più indicato per lunghi trekking, ma capace anche di adattarsi all’inserimento di un po’ di materiale fotografico, magari variando la quantità all’occorrenza in base al tipo di uscita? Gli zaini della quarta categoria dovrebbero essere perfetti per voi.
- La vostra attrezzatura non è eccessivamente voluminosa e possedete già un buono zaino da trekking con cui vi trovate bene? Vi consiglio di valutare la quinta categoria, andando quindi ad acquistare solamente una ICU.
Che zaino fotografico utilizzo attualmente
Per semplici passeggiate in città o per brevi viaggi utilizzo uno zaino molto basilare della K&F: Zaino K&F
Per trekking molto impegnativi dove è richiesto portare molto materiale non fotografico utilizzo uno zaino da trekking da 70 l (Zaino 70 l) combinato con una ICU (ICU). Attualmente ho preso solamente una ICU di taglia Medium, visto il costo però probabilmente ne acquisterò anche una Small.
Per trekking impegnativi, che però non mi richiedono di trasportare molto materiale, utilizzo la stessa ICU combinata con degli zaini più piccoli. Uno zaino da 50 l ormai fuori produzione da anni e un Osprey Kestrel 48l.
Ho avuto modo di provare altre soluzioni più orientate al solo aspetto fotografico anche se non mi hanno mai convinto particolarmente. Dalle poche prove fatte (su zaini ora non più venduti) e dal parere di professionisti sembra però che i prodotti di F-Stop (Zaino + ICU) siano veramente ottimi; mi spaventa un po’ il peso non indifferente delle soluzioni più capienti (sopra i 2kg solo zaino) ma mi piacerebbe fare test più approfonditi.
Aggiornamenti – Non trovo il mio zaino
Ritieni che il tuo zaino fotografico non rientri nelle categorie elencate? Hai recensito dettagliatamente un prodotto che ritieni essere molto valido? Non esitare a scrivermi e spiegarmi che prodotto utilizzi, sarò felice di aggiornare l’articolo ed inserire la tua recensione
Provando altri zaini e possibili combinazioni con ICU avrò anche cura di aggiornare l’articolo con ulteriori dettagli.
Qualora un prodotto specifico dovesse venir recensito verrà aggiunto un link per rimandare al video o al articolo in questione.
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Alcune delle foto che vedi in questo articolo sono state scattate e post-prodotte da @stefanodosselli (pagina Instagram).