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Il trekking di oggi dovrebbe portarci a cospetto di un enorme ghiacciaio, farci attraversare impetuosi torrenti grazie a dei ponti sospesi e permetterci di assaporare un po’ di autunno grazie ad lungo tratto articolato in un bel bosco di larici. Dalle poche foto viste online sembra veramente incredibile così la mattina ci svegliamo presto, preparo il pranzo al sacco, metto nello zaino un giubbino pesante (la temperatura minima scenderà sotto gli 0 °C) e finalmente partiamo in direzione di Santa Caterina in Valfurva (SO) per raggiungere poi il ghiacciaio dei Forni.

Escursione ghiacciaio dei Forni - Tramonto
Escursione al Ghiacciaio dei Forni – Vista sul ghiacciaio

Il sentiero si sviluppa partendo dalla parte bassa della valle dei Forni (proprio nel punto dove la strada asfaltata si interrompe in un grande parcheggio sterrato) per poi salire a mezza costa lungo il versante destro, superare alcuni boschi ed infine raggiungere l’enorme piana detritica generata dal lento ritirarsi del ghiacciaio dei Forni. Da qui l’itinerario vira a sinistra, supera un torrente con due ponti tibetani ed inizia la discesa lungo il versante sinistro della valle. Un bel giro ad anello insomma, della lunghezza di quasi 9 Km e con un dislivello complessivo di più di 500 m.

L’intero tratto è classificato come E (Escursionistico) per quanto sezioni complicate o tecniche siano praticamente assenti. L’unica accortezza consiste nel valutare la possibile presenza di neve o ghiaccio: da metà autunno infatti le nevicate possono diventare frequenti e alcuni tratti vicini a dei torrenti potrebbero ricoprirsi interamente di ghiaccio. Per questa ragione è assolutamente consigliato informarsi preventivamente ed eventualmente portare con sé dei ramponcini se si ha intenzione di affrontare il trekking da inizio ottobre in poi. Dopo la prima nevicata consistente comunque si consiglia di evitare questo itinerario, a favore di altre proposte più semplici che hanno come punto di partenza il parcheggio dei Forni o direttamente il paese di Santa Caterina.

Questa Webcam dovrebbe aiutarvi a valutare la possibile presenza di neve/ghiaccioLe webcam del Rifugio Branca

Escursione al Ghiacciaio dei Forni – Video vlog

Sommario Escursione ghiacciaio dei Forni

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Tramonto
Escursione al Ghiacciaio dei Forni – Vista su Gran Zebrù
DifficoltàE – Escursionistico
Durata4:00 (A/R)
Anello
Distanza7,60 Km
Dislivello448 m
SentieriCAI 524, 530
TipologiaTrekking
Data20/10/2021
Scheda tecnica

Arrivo a Santa Caterina Valfurva – Dove parcheggiare in valle dei Forni?

Se anche voi partite da Brescia o Bergamo l’itinerario più rapido è quello che prevede di risalire tutta la val Camonica e entrare in provincia di Sondrio passando dal passo Gavia.

Percorso su Google Maps: da Brescia BS a Parcheggio pubblico dei Forni – Google Maps

Sfortunatamente però, se pianificate di compiere l’escursione in autunno, è possibile che il passo sia chiuso. Alternativamente è possibile passare dal Mortirolo o dal passo dell’Aprica. Vi lascio qua sotto un po’ di link utili.

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Parcheggio Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Parcheggio Forni

La meta da impostare sul navigatore è “parcheggio pubblico valle dei forni”. Prima di imboccare la stretta strada asfaltata che conduce allo spiazzo è però necessario fermarsi nel paese di Santa Caterina per acquistare un ticket dal costo di 5 euro. Il biglietto può essere acquistato presso l’ufficio turistico o ad un distributore automatico in fondo al parcheggio La Fonte (posizione indicativa: https://goo.gl/maps/nupQuFjSMfF6W33t5).

Noi abbiamo la fortuna di non dover pagare niente perché sulla strada ci sono dei lavori e a quanto pare in queste settimane hanno deciso di rendere gratuita la percorrenza. 

Per essere certi dell’effettiva necessità di acquistare il ticket vi consiglio comunque di contattare preventivamente l’ufficio turistico di Santa CaterinaVALLE DEI FORNI | Santa Caterina o alternativamente quello di BormioBormio terme, benessere e ski | Sito ufficiale

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Parcheggio Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Parcheggio Forni

Imboccata la strada dei Forni iniziamo a risalire lungo stretti tornanti e lunghi rettilinei. Fortunatamente la carreggiata sembra essere ben tenuta, anche se in caso di incontro con un’altra automobile bisognerà fare un po’ di attenzione, cercando di passare nei punti più larghi. Essendo un venerdì di ottobre comunque la strada è deserta e non incontriamo praticamente nessuno.

Street View della strada dei Forni: 28 Via Forni – Google Maps

Dopo circa 4 Km finalmente raggiungiamo l’ampio parcheggio dei Forni, proprio accanto all’omonimo rifugio. I posti auto oggi sono moltissimi, ma in alta stagione c’è sempre un alto afflusso di persone, con conseguente rischio di non trovare uno spazio libero.

Ho sentito parlare anche di un servizio navetta, ma non ho trovato nessun riscontro concreto sul sito ufficiale della valle. Nel caso vi aggiornerò qua sotto.

Mappa: Trekking Ghiacciaio dei Forni

Mappa: Trekking ghiacciaio dei Forni

Inizio itinerario – Sentiero glaciologico basso o alto

Appena uscito dall’auto ciò che immediatamente mi cattura è l’immensa macchia arancione dei larici che circonda quasi completamente lo spiazzo sterrato del parcheggio; davanti a me si stagliano sull’orizzonte immense montagne dalle rocce scure le cui cime sono completamente imbiancate dalla neve. Da questa posizione il ghiacciaio non è ancora visibile, così come è completamente nascosta la cima del Gran Zebrù (3.856 m), se però questi sono gli scorci visibili dal parcheggio l’escursione promette veramente benissimo.

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Forni
Escursione ghiacciaio dei Forni – Vista sul bosco dei larici ad inizio valle

Girandomi verso la strada scorgo inoltre, in una posizione rialzata, il rifugio Forni. È incredibile pensare come un tempo in inverno il ghiacciaio si estendesse fino a qui, andando di fatto a coprire l’intera valle. Negli ultimi 150 anni il progressivo ritirarsi della massa di ghiaccio è stato costante e dagli inizi del 1900 la superficie si è ridotta del 36%. Proseguendo nella camminata saranno sempre più evidenti le tracce di questo triste fenomeno.

Sentendo il vociare di qualche persona presumo che il rifugio oggi sia aperto, potremmo valutare di mangiare qua questa sera. 

L’area comunque è abbastanza ricca di strutture dove pernottare o mangiare:

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Rifugio Forni

Dopo una breve pausa per mangiare qualcosa ci portiamo verso delle bacheche e decidiamo quale sentiero percorrere. I tracciati migliori per osservare per intero tutta la valle e giungere infine a cospetto del ghiacciaio sono sicuramente il Sentiero glaciologico basso (CAI 524) e il Sentiero glaciologico alto (CAI 520). Entrambi i sentieri compiono un ampio giro ad anello e si sovrappongono lungo tutta la sezione che si sviluppa sul versante orografico destro della valle. Lungo il versante sinistro invece si mantengono separati: quello basso a circa 2100 m di quota, mentre quello alto 200 m più in alto.

Con queste due mappe capirete perfettamente le differenze:

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Inizio del sentiero

Personalmente ritengo che il sentiero alto, più impegnativo e panoramico, sia consigliato per le escursioni in periodo estivo o primaverile, un momento ideale per osservare le belle fioriture della valle e cercare di vedere animali selvatici come marmotte, camosci o ermellini.

In autunno, vista la possibile presenza di ghiaccio, consiglierei invece di percorrere la variante bassa, la quale si sviluppa per lunghi tratti all’interno di un bel bosco di larici permettendovi così di cogliere pienamente i colori di questa fantastica stagione.

Se scaricate il GPX fornito però noterete delle leggere variazioni rispetto al classico sentiero basso. Noi infatti abbiamo deciso di allungare un po’ l’escursione per raggiungere i ponti sospesi (i quali non sarebbero inclusi nella variante bassa), inoltre al ritorno abbiamo deciso di percorrere la strada delle jeep al fine di scendere più rapidamente. Insomma una variante che mischia sentiero alto e basso cercando di evitare i tratti potenzialmente più ghiacciati, per poi scendere rapidamente lungo la strada più comoda.

Definiti i dettagli principali del tracciato decidiamo così di imboccare il sentiero iniziando così la nostra salita. Con i cartelli posti alla fine del parcheggio è impossibile non vedere l’inizio dei sentieri.

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Cime innevate
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Cime innevate

Inizio della salita immersi in un bosco di larici – Sentiero glaciologico basso

In autunno i primi metri sono un vero spettacolo per via dei colori gialli/arancioni dell’erba e delle chiome degli alberi. Così, dopo solamente 5 minuti di cammino, decidiamo di deviare nell’erba per cercare qualche scorcio nascosto del bosco. 

Se siete dei fotografi e amate queste condizioni vi assicuro che rimarrete bloccati qua per diversi minuti. L’unica pecca di questo primo tratto di vallata è che effettivamente non siamo molto in quota e le montagne attorno a noi non sono ancora perfettamente visibili.

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Galciologico
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Vista sui monti attorno al sentiero glaciologico

Il sentiero prosegue con una salita costante ma non troppo impegnativa fino alla deviazione con il sentiero “Glaciologico Alto” (chiaramente indicata da un cartello).

La segnaletica per ora sembra essere molto buona.

Noi svoltiamo a sinistra ed iniziamo a proseguire quasi in piano nel bosco, il quale via via si fa sempre più rado, liberando la vista alle cime attorno a noi e sull’altro versante della valle. Proseguendo incontriamo anche dei tratti di sentiero ricoperti di ghiaccio, per sicurezza ci siamo portati dei ramponcini, ma in questo caso è decisamente più semplice deviare sulle rocce a lato che sono quasi totalmente asciutte.

Salita verso il rifugio Branca e arrivo al sentiero glaciologico alto

Giunti circa a quota 2.250 m gli alberi iniziano a lasciare spazio alla classica vegetazione di alta montagna ed è proprio qui che finalmente la vista può aprirsi all’incredibile bellezza del ghiacciaio e alla cima innevata del monte di Peio. Tanti piccoli ruscelli cristallini, una spruzzata di neve sui pochi arbusti rimasti ed in lontananza un’enorme massa di ghiaccio bianco. È veramente incredibile trovarsi davanti a tutta questa bellezza e poterla contemplare nel più completo silenzio: il sentiero infatti è praticamente deserto, il rifugio Branca è chiuso e sembra che nessuno stia compiendo la camminata nemmeno sul versante opposto della valle.

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Galciologico
Escursione al ghiacciaio dei Forni

Proseguendo il sentiero si sposta sempre di più verso il centro della valle fino al raggiungimento della deviazione per il rifugio Branca (situato sul lato opposto del torrente), il sentiero basso effettivamente prevederebbe di girare in questa posizione e raggiungere direttamente il rifugio. Noi decidiamo di svoltare a sinistra solo per portarci al centro della valle e fare qualche scatto sopra un ponticello in legno che attraversa il torrente. 

Fatte un paio di foto torniamo sui nostri passi e puntiamo dritti, con l’obiettivo di ricongiungerci con il sentiero glaciologico alto

Escursione al ghiacciaio dei Forni - Rifugio Galciologico
Vista sul bosco appena superato

Salita verso la piana del ghiacciaio dei Forni

Quello che inizia ora è probabilmente il tratto più complesso: da quota 2.300 m bisogna raggiungere i 2.500, lungo un sentiero che si fa sempre più stretto e con un fondo molto roccioso e sconnesso. A complicare ulteriormente la salita ci pensano alcuni rigoli d’acqua che, uscendo dal torrente principale, invadono il sentiero ricoprendolo di piccole lastre ghiacciate. In questo periodo i ramponcini devono essere assolutamente tenuti nello zaino insomma, anche se comunque riusciamo ad affrontare abbastanza facilmente tutta la salita senza doverli indossare.

Dopo circa 30 minuti di salita raggiungiamo un cartello in legno che sancisce l’arrivo al tratto del sentiero alto. Da qui inizia quella che probabilmente è una delle aree paesaggisticamente più spettacolari dell’intera escursione. Le enormi cime rocciose coperte di neve sono ormai vicinissime e attorno al sentiero si estende un paesaggio ricco di detriti morenici depositati dalla lenta azione del ghiacciaio. 

Trekking valle dei Forni
Salita verso il sentiero glaciologico alto

Camminiamo su un fondo sassoso superiamo una piccola frana, giungendo così su un’enorme formazione rocciosa rossastra caratterizzata da una superficie levigata e ricca di piccole concavità dove si deposita l’acqua. I colori dell’autunno se ne sono andati quasi del tutto, sostituiti dal rosso della roccia, dal bianco della neve e dal nero scuro della terra. Il paesaggio si è fatto spoglio, spigoloso, quasi inospitale. Enormi massi erratici depositati qui chissà quanti anni fa costringono il sentiero a continue deviazioni e brevi salite sulla roccia viva. È affascinante pensare come tutto questo sia stato plasmato e continuamente modificato dalla continua azione del ghiaccio, che un tempo ricopriva per intero tutta questa zona.

Trekking valle dei Forni
Sentiero glaciologico alto – Passaggio su rocce

Ancora un piccolo sforzo e finalmente compiamo l’ultimo tratto di salita, guadagnando così il punto più alto dell’intera escursione. La vista si apre ora sulla vasta piana rocciosa posta alla base del ghiacciaio, che rende più che evidente l’estensione massima che doveva raggiungere questo gigante di ghiaccio.

Trekking valle dei Forni
Piana detrica del ghiacciaio dei Forni

Arrivo al ghiacciaio dei Forni e ai due ponti sospesi

Il tratto più complesso è alle nostre spalle ed inizia ora una semplicissima discesa tra detriti e omini di pietra costruiti nel corso degli anni dai vari escursionisti che sono passati di qua.

Nonostante la voglia di arrivare il prima possibile a ridosso del ghiacciaio sia molta mi sforzo anche di guardare alle mie spalle, per ammirare per intero la valle dei Forni e apprezzare tutto il dislivello fatto per raggiungere questo punto. La vista comunque non è niente male e, ad incorniciare la grande depressione della valle dei Forni ci pensano alte cime innevate: il Monte Confinale, le Cime dei Forni e il Gran Zebrù con i suoi 3.851 m.

Trekking valle dei Forni
Discesa verso il ghiacciaio dei Forni

Il sole questa sera scenderà poco più a sinistra di queste ultime, la speranza è quindi quella che possa accenderle di colore.

Il ghiacciaio invece si trova in una posizione molto coperta, tanto che le punte che lo circondano lo stanno già iniziando a nascondere dalla luce del sole.

Benissimo quindi ora che c’è ancora un po’ di luce andiamo a vedere il ghiacciaio, per il tramonto invece torneremo su questo bel balcone naturale con vista sulla parte bassa della vallata.

Proseguendo lungo il sentiero in 5 minuti raggiungiamo il primo ponte tibetano che permette di superare un piccolo fiumicello. Il primo ponte è lungo solamente pochi metri ed è ben saldo, il secondo invece è molto più alto e passa proprio sopra un tratto particolarmente impetuoso del torrente. Se non avete mai percorso un ponte tibetano camminarci sopra sarà sicuramente una bella esperienza.

Trekking al ghiacciaio dei Forni
Trekking valle dei Forni – Passaggio sul ponte sospeso

Attraversandolo inevitabilmente la struttura tenderà a dondolare un po’, ma le numerose corde metalliche che chiudono la parte esterna sono utilissime per tenersi ed evitare di scivolare. Ammetto però che se soffrite un po’ di vertigini o siete particolarmente sensibili a passaggi esposti potrebbe essere problematico, sfortunatamente però non c’è modo di proseguire sul sentiero se non attraverso questi due ponti.

Avvicinamento al fronte del ghiacciaio

Visto il continuo mutamento del terreno in questa zona non posso fare altro che consigliarvi di seguire il sentiero principale senza avventurarvi in strane deviazioni. L’acqua che sgorga dal ghiacciaio inoltre dà origine a diversi laghetti, torrenti ed aree paludose che potrebbero non rendere praticabili diverse aree della piana.

Con la dovuta attenzione e preparazione è però comunque fattibile provare ad avvicinarsi alla massa di ghiaccio, con la consapevolezza però che non esiste un sentiero ben definito. Proprio per questa ragione ho preferito eliminare il tratto che abbiamo percorso dal gpx condiviso e tutta la successiva descrizione dovrà essere presa solo come il riassunto della nostra esperienza e non come un consiglio.

Tra il primo e il secondo ponte il terreno si fa abbastanza pianeggiante e individuiamo sulla destra un tracciato che sembra avvicinarsi al ghiacciaio salendo su una piccola altura. Proseguendo, in appena una manciata di minuti, scavalliamo una serie di rocce fino a trovarci proprio dinnanzi a un piccolo laghetto ghiacciato. Questo punto panoramico è realmente eccezionale e permette di cogliere alla perfezione l’intero ghiacciaio, le principali cime che lo circondano, lo specchio d’acqua e il torrente che si genera da quest’ultimo.

Non posso fare altro che posare lo zaino e tirare fuori il treppiede per fare qualche scatto.

Escursione ghiacciaio dei Forni - Tramonto
Ghiacciaio dei Forni e piccolo laghetto

Proseguendo il terreno si fa abbastanza fangoso, ma è comunque possibile svoltare a destra e costeggiare la sponda del lago fino a portarsi a ridosso del fronte del ghiacciaio. Come già detto il progressivo scioglimento sta causando continue variazioni nella superficie del ghiacciaio: l’altezza della parete sta via via diminuendo e all’interno della stessa si formano e vengono distrutte costantemente delle piccole grotte.

È quindi assolutamente sconsigliato provare a entrarci o provare a camminare sopra l’area del ghiacciaio se non si è esperti o accompagnati da una guida.

In generale tutto questo tratto alternativo deve essere percorso con molta cautela valutando attentamente i pericoli. Se non ve la sentite non c’è nessun problema, perché la vista è comunque magnifica anche dal sentiero principale.

Trekking al ghiacciaio dei Forni
Escursione al Ghiacciaio dei Forni

È difficile distogliere lo sguardo da questa immensa parete di ghiaccio, ma ormai siamo qui da diversi minuti e l’ora del tramonto si sta avvicinando, così, un po’ a malincuore, decidiamo di tornare sui nostri passi

Camminando continuo però a voltarmi all’indietro, lo stupore sta tuttavia via via scemando, lasciando spazio ad un certo senso di amarezza: la massa di ghiaccio ha delle forme spezzate, in lontananza sono evidenti diversi crolli ed il fronte più vicino è sporco e ricoperto di detriti. Purtroppo il cambiamento climatico non sta lasciando scampo a questo spettacolo della natura ed oggi il ghiacciaio dei Forni non esiste più come massa unitaria, ma si è diviso in tre colate distinte (orientale, occidentale e centrale) ben visibili da questa posizione. Nel corso degli ultimi anni la superficie si è ridotta molto e certe aree una volta completamente ricoperte lasciano ora emergere la semplice roccia. Guardando un paio di foto storiche sulle varie bacheche fa veramente male constatare quanto volume sia stato perso.

Tramonto e golden hour

Tornando nell’area dei due ponti tibetani ci accoglie un vento gelido: è giunto il momento di coprirci per bene perché per i prossimi freddi minuti staremo fermi qui per cercare lo scorcio giusto.

Le nuvole sono scomparse quasi del tutto e il cielo si tinge di un azzurro tenue, il sole, come previsto, sta scendendo a sinistra e la sua ultima luce calda accende alla perfezione le cime più alte. Muovendoci in questa zona troviamo anche un piccolissimo laghetto perfetto per tentare qualche foto specchiando l’enorme cima del Gran Zebrù.

Escursione valle dei Forni
Tramonto sulla valle dei Forni

Peak Finder

La massa bianca del ghiacciaio invece sprofonda quasi immediatamente nell’ombra e a colorarsi di rosa sono solamente i monti più alti alle spalle del ghiacciaio.

Escursione valle dei Forni
Escursione valle dei Forni – Vista sul Gran Zebrù

Discesa lungo la strada sterrata

Difficile stimare quanto rimaniamo qua a scattare, forse troppo perché quando ripongo il cavalletto la luce rimasta è veramente poca e sembra fare sempre più freddo.

Sfruttando la blue hour iniziamo a scendere rapidi verso il rifugio Branca.

Sarebbe bellissimo fermarsi per bere qualcosa di caldo ma sfortunatamente la struttura ha chiuso da diverse settimane.

Dopo un centinaio di metri il sentiero 520 vira a sinistra e inizia a scendere ripido all’interno di una canalone di rocce ghiacciate. Ammetto che non sarebbe stato divertente fare questa breve discesa completamente al buio. L’invito è comunque quello di procedere con cautela e fare molta attenzione a dove si appoggiano i piedi: in estate questi gradoni potrebbero essere percorsi con grande tranquillità, ma vista la presenza di tratti ghiacciati è necessario fare molta attenzione.

Terminata la discesa tra le rocce ci troviamo su un tratto terroso, che taglia in mezzo ai prati in direzione del rifugio. Giunti in prossimità di quest’ultimo decidiamo che è il momento di accendere le torce. Consultando una mappa mi rendo anche conto che la strada sterrata, utilizzata per arrivare al rifugio in jeep, è probabilmente il tratto più breve per tornare al parcheggio: il fondo è infatti larghissimo e praticamente sempre ben battuto, mentre la discesa sembra essere decisamente morbida.

Decidiamo così di scendere lungo la strada, staccandosi dal sentiero glaciologico, non prima però di esserci fermati nuovamente ad ammirare il ghiacciaio. Quest’ultimo è infatti perfettamente visibile anche dal rifugio Branca nella sua quasi completa interezza (la vista non è paragonabile a quella dai ponti sospesi, ma è comunque impossibile non fermarsi). Il cielo, dopo essersi colorato di toni violacei, ora sembra virare verso il blu scuro e qua e là stanno iniziando a spuntare delle stelle.

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Rifugio Branca

La discesa prosegue molto spedita e ben presto ci ritroviamo nella più completa oscurità, potendo osservare solo quei pochi metri di strada illuminata dalle torce e il cielo stellato sopra la nostra testa.

Trattandosi di una strada per mezzi motorizzati è veramente impossibile confondersi, anche se state scendendo con il buio, consiglio comunque però di tenersi sotto mano una mappa in caso di qualche dubbio.

In circa 1 ora comunque calchiamo nuovamente il suolo del parcheggio e in pochissimi minuti siamo nuovamente alla macchina.

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni – Discesa lungo la strada sterrata

Dove mangiare in Valle dei Forni

Visto il freddo di questa sera decidiamo che un piatto caldo è quello che ci vuole, così ci fermiamo lungo la strada di ritorno al rifugio Stella Alpina: una struttura quasi interamente in legno, calda e accogliente, dove ci hanno servito degli ottimi pizzoccheri e della polenta con la salsiccia.

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Rifugio Stella Alpina

Alternativamente, come già detto, c’è anche il rifugio Forni e il rifugio Branca (quando è aperto). Vi consiglio comunque di fare una telefonata per verificare l’apertura, soprattutto se pianificate di andarci in bassa stagione.

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Sentiero ghiacciaio dei Forni

Galleria fotografica – Escursione al Ghiacciaio dei Forni

Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica trekking Valle dei Forni

Trekking valle dei Forni
Trekking valle dei Forni

Conclusioni e consigli – Trekking Valle dei Forni

Un sentiero veramente di impatto che vi permetterà di ammirare il più grande ghiacciaio vallivo italiano, che diviene ben visibile già a pochi minuti di camminata dal parcheggio e che rende questo luogo assolutamente unico in tutte le Alpi centrali. 

La passeggiata può essere affrontata sia in estate che in autunno e le varianti (sentiero alto e basso) permettono di adattarla facilmente alle vostre esigenze. La possibilità inoltre di raggiungere il rifugio Branca senza compiere il tratto di salita finale rende questo trekking molto personalizzabile e adatto anche per chi non è troppo allenato.

Sviluppandosi interamente sopra i 2.000 metri sarà però importante valutare le condizioni atmosferiche e la possibile presenza di ghiaccio e neve. Vista la cospicua presenza di piccoli ruscelli sarà infatti facile incontrare aree ghiacciate durante i mesi autunnali.

Consiglio a tutti la variante bassa, quella alta, con relativo arrivo ai ponti sospesi, invece credo che sia indicata solamente a chi è abituato a trekking di tipo Escursionistico.

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Escursione al ghiacciaio dei Forni

Acqua lungo il sentiero

Le uniche due fonti d’acqua si trovano nei rifugi. Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)

Periodo consigliato

  • Primavera: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio 
  • Estate 
  • Autunno: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
  • Inverno: L’ufficio turistico di Bormio mi ha sconsigliato di compiere questo percorso in inverno. Dalle numerose foto viste però credo che, con la dovuta preparazione, si possa fare con gli sci.

Link e riferimenti utili

Escursione al ghiacciaio dei Forni
Trekking al ghiacciaio dei Forni

PRO & CONTRO – Valutazione

👍Pro:

  • Sentiero ben segnato
  • Diverse variabili possibili
  • Vista spettacolare sul ghiacciaio
  • Diversi rifugi sulla strada

👎Contro:

  • Vista la quota il rifugio Branca (l’unico sul sentiero) è chiuso in autunno
  • Alcuni tratti potenzialmente pericolosi per il ghiaccio

Valutazione

Voto5/5
Segnaletica5/5
Difficoltà2.5/5
Paesaggio5/5

Webcam nella Valle dei Forni

È presente una webcam proprio sul tetto del rifugio Branca. La posizione è perfetta per rendersi conto dello stato del sentiero e della situazione metereologica.

Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su InstagramLink. Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.

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Alcune delle foto che vedi in questo articolo sono state scattate e post-prodotte da @stefanodosselli (pagina Instagram).

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