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In alta Valmalenco (SO), c’è un luogo che richiama i lontani e freddi scenari nordici dell’Islanda: un lago ghiacciato, una spiaggia di terra nera, dei piccoli iceberg che si muovono lentamente e un’immensa falesia di ghiaccio

L’imponente ghiacciaio Fellaria raggiunge la quota massima di 3.500 m e la sua superficie è oggi divisa in due colate, separate tra loro dalla cima Sasso Rosso: Il Fellaria Est (Vedretta Orientale) e il Fellaria Ovest (Vedretta Occidentale).

Nell’escursione descritta raggiungeremo la base del Fellaria Est, spingendoci fino al piccolo laghetto ghiacciato che si estende proprio sotto la falesia di ghiaccio.

Spiaggia al ghiacciaio Fellaria
Escursione al ghiacciaio Fellaria

Trovandomi a Sondrio per una breve vacanza incomincio a valutare l’idea di visitare per la prima volta il ghiacciaio Fellaria. Il periodo però non è dei migliori: la notte la temperatura scende sempre abbondantemente sotto gli 0°C e le previsioni metereologiche preannunciano le prime nevicate

Il 29 ottobre telefono al rifugista e fortunatamente ho buone notizie:

  • la strada non è ghiacciata,
  • il sentiero è sgombro
  • e il rifugio Bignami tiene aperto ancora un’ultima giornata.

È l’ultima occasione occasione per questa stagione, partiamo!

Sommario Escursione al Ghiacciaio Fellaria

Dati tecnici – Trekking al Ghiacciaio Felllaria:

E

Difficoltà

5:00

Durata

No

Anello

12,20 Km

Distanza

779 m

Dislivello

Galciologico C

Sentiero

Trekking

Tipologia

30/10/2021

Data

Il sentiero: Alpe Gera – Ghiacciaio Fellaria

Il sentiero proposto è di tipo escursionistico, ha un dislivello di circa 700 m e una durata approssimativamente di 5/6 ore.

Non si tratta di un trekking complesso e sono inoltre del tutto assenti punti tecnici o esposti, ma è comunque richiesta una certa dose di allenamento.

Grazie alla presenza del rifugio Bignami esattamente a metà percorso, sarà però possibile spezzare la camminata in più giorni o semplicemente decidere di non arrivare fino alla base del ghiacciaio e fermarsi prima.

Mappa: Escursione al ghiacciaio Fellaria

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Parcheggio in località Campo Moro

Per raggiungere il parcheggio bisogna dirigersi in alta Valmalenco per poi seguire le indicazioni per Campo Moro. L’ultimo tratto di strada (dal paese di Lanzada in poi) è abbastanza stretto e con molti tornanti, ma le numerose piazzole permettono comunque il passaggio di due veicoli nei sensi opposti.

Se volete salire in autunno, è bene informarsi sullo stato della strada telefonando al rifugio Poschiavino (Sito), al rifugio Zoia (Sito) o direttamente all’ufficio turistico della valle.

Giunti a Campo Moro individuiamo immediatamente il primo ampio parcheggio asfaltato. Se arrivate in tarda mattinata probabilmente questo sarà l’unico parcheggio ancora libero, oggi però siamo in bassa stagione e il parcheggio è completamente deserto.

Ti lascio qui l’indicazione gps del primo parcheggio: Link

Decidiamo quindi di proseguire sulla strada, avvicinandoci sempre di più alla diga di Alpe Gera e quindi al punto di inizio del sentiero. Qui compaiono svariate piazzole e proprio quando l’asfalto si interrompe ci troviamo in un grande spiazzo di terra battuta adibito a parcheggio.

Ecco l’indicazione: Link

Il costo è di 6 € per l’intera giornata. Portatevi delle monete perché le macchinette non accettano carte o banconote. Inoltre pare che i parcheggi sterrati siano sprovvisti di parchimetri, ma sia comunque necessario pagare. Dovrete quindi prendere il biglietto per forza nel primo parcheggio incontrato.

ParcheggioParcheggio sterrato accanto alla diga di Alpe Gera
Parcheggio sterrato accanto alla diga di Alpe Gera

In autunno quest’ultimo tratto di strada è veramente uno spettacolo meraviglioso.

larici dorati riempiono il paesaggio di colore e i loro aghi, cadendo dai rami mossi dal vento, si adagiano delicatamente sulla carreggiata, andando a cancellare quasi totalmente il grigio dell’asfalto e sostituendolo con una soffice coperta arancione.

È incredibile come questi alberi ricoprano letteralmente ogni angolo: dalla piana del parcheggio, fino alle sponde del bacino di Campo Moro, per passare anche sui pendii più ripidi delle montagne circostanti. 

Capita raramente di scendere dall’auto e dover tirare immediatamente fuori la macchiana fotografica, ma questo è uno di quei casi.

Vista su Campo Moro
Vista dalla sommità della diga di Alpe Gera – Fujifilm X-T3

La diga di Alpe Gera

Dopo qualche minuto passato in contemplazione del paesaggio decidiamo di imboccare il sentiero, proprio posto al limitare del parcheggio.

La traccia, dopo pochissimi metri in piano, devia subito sulla destra e prosegue con tornanti abbastanza ripidi fino al raggiungimento del piccolo edificio dell’Enel posto alla base della diga. Lo spiazzo posto proprio di fronte all’edificio è un balcone panoramico perfetto per ammirare tutta la piana di Campo Moro, da qui infatti l’arancione intenso si mescola con i riflessi azzurri del piccolo bacino naturale.

Tiro fuori il cavalletto dallo zaino e ci fermiamo nuovamente per qualche minuto.

bosco di larici campo moro
Bosco di larici – Fujifilm X-T3

Per raggiungere la cima della diga imbocchiamo una piccola passerella che si arrampica ripida lungo il suo fianco e in meno di 5 minuti raggiungiamo la sommità.

Passerella lungo il muro della diga
Passerella lungo il muro della diga di Alpe Gera

L’enorme sbarramento artificiale sembra separare due mondi completamente opposti: sulla sinistra il bosco di larici intrappola in una cornice arancio il bellissimo specchio d’acqua di Campo Moro, sulla destra, invece, c’è un vasto bacino d’acqua dai riflessi verdi e blu smeraldo: il lago di Gera

Dalle montagne a nord inizia a soffiare un vento gelido, Il cielo è sempre più scuro (è prevista neve per il pomeriggio) e il sole non riesce proprio ad attraversare le spesse nubi che si muovono rapide e che nascondono le cime più alte della zona.

Con pochi metri di dislivello siamo passati definitivamente dall’autunno all’inverno.

Diga di Alpe Gera
Diga e lago di Gera – Fujifilm X-T3

Sarebbe bello poter osservare come il sole esalti i toni azzurri di questo lago alpino, ma devo ammettere che anche queste condizioni non mi dispiacciono affatto. Apro nuovamente lo zaino per prendere il treppiede ed inizio a scattare camminando sulla sommità della diga, combattuto dalla possibilità di immortalare paesaggi completamente opposti in base al versante scelto per piazzare la macchina.

Da questa posizione aguzzando la vista verso nord è inoltre possibile scorgere in lontananza il rifugio Bignami, la prima meta del nostro itinerario, e poco sopra, parzialmente coperto dalle nuvole, un immenso strato bianco di ghiaccio, si tratta della parte alta del Fellaria Est.

In queste situazioni vorrei tanto possedere un 70-300 mm…

Lago di Gera co vista sul ghiacciaio Fellaria - Fujifilm X-T3
Lago di Gera co vista sul ghiacciaio Fellaria – Fujifilm X-T3

Salita verso il rifugio Bignami

Decidiamo di proseguire lungo la diga per salire verso il rifugio lungo il sentiero più diretto (1:00/1:30 h).

Vi segnalo però che ci sarebbe anche la possibilità di proseguire lungo il fianco destro del lago, raggiungendo l’Alpe Grembé e solo successivamente il rifugio (1:30/2:00 ore).

Giunti alla fine della diga imbocchiamo nuovamente il sentiero, che si arrampica sulla parete laterale di Sasso Moro con un paio di tornanti molto ripidi, per poi perdere qualche metro di quota con una scalinata di pietra molto ben tenuta.

La parte più faticosa è già alle nostre spalle e i restanti 200 m di dislivello vengono raggiunti con grande facilità, proseguendo lungo un tratto su fondo terroso con una pendenza costante e mai eccessiva.

Lago di Gera e ghiacciaio Fellaria
Lago di Gera e ghiacciaio Fellaria

Proseguiamo la salita con moltissima calma, decidendo di fermarci spesso per cogliere i nuovi scorci che si aprono  sul lago ad ogni nuovo passo.

Per una ventina di minuti il sole decide inoltre finalmente di farsi vedere, accendendo di colore zone ristrette delle montagne attorno a noi o intere aree del lago. Le condizioni di luce cambiano in continuazione e sono impossibili da prevedere. Cerco di fare il possibile per cogliere al meglio questi momenti ma sono certo di essermi perso molteplici scatti.

Escursione al ghiacciaio Fellaria - Lago di Alpe Gera
Escursione al ghiacciaio Fellaria – Lago di Alpe Gera

Rifugio Bignami – 2.401 m

La sagoma del rifugio diviene sempre più vicina e la forte salita finale  ci permettono di guadagnare gli ultimi metri di dislivello per raggiungere quota 2.400 m.

Il rifugio Bignami si trova su uno spiazzo roccioso in una posizione veramente privilegiata per ammirare tutto il bacino d’acqua del lago di Gera dall’alto. Da qui però anche la visuale sulle montagne a nord è fenomenale, dominata dall’imponente lingua di ghiaccio del Fellaria Orientale.

Peak Finder

Ultimo tratto del sentiero prima del rifugio
Ultimo tratto del sentiero prima del rifugio

Tutta quest’area è chiamata Alpe di Fellaria, uno degli alpeggi alpini più ad alta quota in Italia. Infatti poco oltre il rifugio, in una posizione particolarmente riparata, sorgono una serie di piccole baite in pietra

Come precedentemente anticipato, l’alpe e il rifugio possono essere il punto di arrivo per tutti quelli che non se la sentono di proseguire oltre. 

Noi però abbiamo intenzione di continuare. Il sentiero in quest’area non è segnato in maniera molto chiara, quindi ci affidiamo alla bacheca presente sulla parete esterna del rifugio, dove sono descritti dettagliatamente tutti i tratti per raggiungere il ghiacciaio.

Il sentiero Glaciologico è diviso in tre parti: A, B e C. Percorrere tutte e tre le varianti richiederebbe dalle 5 alle 6 ore, ma per raggiungere il ghiacciaio e il piccolo laghetto, basta solamente seguire il sentiero C (1:30 ore circa). 

Rifugio Bignami - Trekking al ghiacciaio Fellaria
Rifugio Bignami – Trekking al ghiacciaio Fellaria

Alpe Fellaria e inizio sentiero Glaciologico

Svoltiamo quindi a sinistra del rifugio e iniziamo a seguire l’ampio tratto che conduce alla baite dell’alpe.

Proprio mentre stiamo attraversando il gruppo di costruzioni iniziano a cadere dal cielo dei grossi fiocchi di neve che, una volta toccato il terreno, si sciolgono quasi all’istante. La nevicata è abbastanza leggera ma dobbiamo comunque coprire gli zaini per evitare che si bagnino eccessivamente.

Dopo una breve sosta sotto la tettoia di una baita riprendiamo il cammino in un paesaggio completamente trasformato dalle fitte nubi che ci hanno raggiunto e che stanno nascondendo quasi tutte le montagne circostanti, anche il fronte del ghiacciaio non è più visibile.

Da qui in avanti è bene fare attenzione ai segnali dipinti sulle rocce o tenere attentamente sotto mano una mappa: il sentiero è infatti indicato da segnavia di colore azzurro e non più dai classici segnali rosso/bianchi.

Sasso Moro - Sentiero Ghiacciaio Fellaria
Sasso Moro – Sentiero Ghiacciaio Fellaria

Proseguiamo in mezzo ad una vasta area erbosa che consente di avvicinarsi sempre di più ad una maestosa parete di roccia. Il sentiero C svoltando a destra passa proprio alla base di questa parete, il tratto per raggiungere punta Marinelli invece ci sale sopra. Noi svoltiamo a destra, ma ci sono diversi escursionisti che imboccano il tratto alternativo. Con più tempo a disposizione sarebbe interessante affrontare tutte le parti del sentiero glaciologico, oggi però l’unico obiettivo è arrivare il prima possibile al Fellaria Est.

In questa zona, proprio sotto la parete di roccia, c’è anche una breve parte attrezzata con una catena, posizionata lungo la parete per aiutare il superamento di una piccola salita. Affrontiamo questo tratto senza nessuna difficoltà, anche per via della completa assenza di punti esposti o scivolosi.

Sentiero Glaciologico attrezzato
Sentiero Glaciologico attrezzato

Piana detritica e Fellaria Ovest

Superata la salita giungiamo ad una grande piana detritica. Il paesaggio cambia nuovamente e l’erba ormai lascia completamente il passo ad enormi massi morenici e resti di antiche frane.

La completa assenza di vegetazione, il vento freddo che proviene dal Fellaria Orientale e la leggera neve che continua a cadere ci proiettano in una paesaggio glaciale completamente diverso da quello osservato durante tutta la salita.

Non ho molto tempo per esplorare la zona, ma sono convinto che nasconda degli scorci davvero unici per chi ha la pazienza di trovarli.

Fellaria Occidentale e piccolo laghetto
Fellaria Occidentale e piccolo laghetto

Iniziamo a scendere su fondo pietroso e rapidamente ci troviamo proprio al centro della piana, dove un piccolo ponticello permette di superare un torrente.

Da questo punto si vede distintamente l’enorme parete di ghiaccio della parte Ovest del Fellaria (2.750 m), posta a sinistra della cima di Sasso Rosso. Purtroppo il sentiero C non consente di avvicinarsi molto a questa sezione del ghiacciaio, ma anche da questa posizione la vista merita moltissimo.

Ormai siamo quasi arrivati e ci attendono solamente gli ultimi 100 m di salita. La vicinanza alla nostra meta viene anche indicata  da una serie di bacheche e piccole targhe, che spiegano la storia del ghiacciaio e mostrano chiaramente il progressivo ritiro del fronte nel corso degli ultimi decenni. 

Il tratto che segue è il più complicato di tutta l’escursione. Il sentiero infatti si inerpica su una lunga distesa di detriti fino a raggiungere quota 2.600 m. In questa sezione è assolutamente necessario seguire la traccia indicata dai numerosi segnavia, evitando di avventurarsi sulle rocce circostanti, che potrebbero essere poco stabili.

Facendo molto silenzio tra questi massi siamo persino riusciti a scorgere un ermellino bianco e un branco di stambecchi!

Fellaria Occidentale
Parete del Fellaria Ovest – Fujifilm X-T3

Ghiacciaio Fellaria e laghetto

In circa 20 minuti terminiamo la salita e raggiungiamo il punto più alto (2.600 m), da qui si può finalmente ammirare il lago del Fellaria Orientale, alimentato dalle acque di scioglimento della parte bassa del ghiacciaio e oggi quasi completamente coperto da un sottile strato di ghiaccio.

La parte di ghiacciaio che abbiamo dinnanzi si è spezzata nel 2006, andando a creare una parte superiore (2.900 m) e una inferiore (2.600 m) separate tra loro da un lungo costone di roccia alto quasi 250 m.

Nel corso del tempo la parte inferiore si è poi ritirata, andando a formare il piccolo laghetto che è visibile oggi.

Escursione al Ghiacciaio Fellaria
Escursione al Ghiacciaio Fellaria

Si tratta quindi di un paesaggio in continuo mutamento, dove non sarà raro assistere a grossi stacchi del fronte basso o a spettacolari slavine e crolli, accompagnati da assordanti boati provenienti dal fronte superiore. Tutti segni della sempre più veloce morte del ghiacciaio, il quale nel 1850 si estendeva per ben 23 chilometri quadrati, mentre oggi ha una superficie ridotta solamente a 9.

Durante la nostra sosta non assistiamo a nessun fenomeno di questo tipo, ma osservando la parte alta del fronte è facile notare una zona che ha subito un recente distacco.

Crolli del fronte superiore
Crolli dal fronte superiore – Fujifilm X-T3

I pochi cartelli presenti nell’area sottolineano la pericolosità di questo luogo e sconsigliano di avvicinarsi troppo al fronte. Ovviamente sarebbe assolutamente sconsiderato pensare di provare ad arrampicarsi sulla falesia bassa o camminare sul lago

Noi decidiamo di fermarci per qualche momento nel punto panoramico posto proprio al termine della salita (probabilmente il luogo migliore per ammirare il paesaggio nella sua interezza). Dopo qualche minuto iniziamo scendere lungo l’ultimo tratto del sentiero che conduce al limitare del lago.

Avvicinandoci al lago, lungo la costa diventano sempre più evidenti delle sagome marroni. Prima ne vediamo solo uno, poi due, alzando lo sguardo compare un intero branco di stambecchi.

Gli animali passeggiano calmi in questo paesaggio glaciale noncuranti della nostra presenza, preferisco quindi non disturbarli e tento di immortalarli stando molto distante.

Stambecchi lungo la riva del lago - Fujifilm X-T3
Stambecchi lungo la riva del lago – Fujifilm X-T3

Arrivati sulla spiaggia ciò che più sorprende è il colore scuro del terreno, fatto brillare qua e la da grossi pezzi di ghiaccio che, mossi dalle onde e dal vento, si sono arenati sulla costa e lentamente si stanno sciogliendo.

La parete di ghiaccio bassa invece, grazie ai pochi raggi di sole che iniziano a filtrare, si accende di un azzurro intenso, che rende quasi ipnotica la bellezza delle sue forme frastagliate e delle diverse grotte di ghiaccio scavate al suo interno.

Un quadro unico, che non immaginavo potesse essere tanto bello

Fronte del ghiacciaio Fellaria
Fronte del ghiacciaio Fellaria

Ritorno e pranzo al rifugio Bignami

Dopo una lunga pausa per fare qualche foto decidiamo che è giunta l’ora di tornare, anche perchè il freddo sta aumentando, la neve pian piano torna a scendere e non ci dispiacerebbe mangiare qualcosa di caldo.

Il sentiero del ritorno viene percorso lungo lo stesso tragitto dell’andata. Non si segnala nessuna particolare variazione percorrendo il sentiero al contrario: il tratto con la catena continua ad essere facilmente affrontabile e non ci sono punti esposti o pericolosi.

Tornati nei pressi del rifugio Bignami decidiamo di entrare per gustarci l’ultimo pranzo di questa stagione di apertura. Il menù non è molto vario per via della chiusura imminente, ma i piatti sono veramente tanto abbondanti, e alla fine sono talmente pieno che non riesco nemmeno ad assaggiare il dolce.

Come già detto il rifugio è veramente posto nella posizione ideale per l’escursione al ghiacciaio. Si trova esattamente a metà percorso e consente così di fare una sosta prima dell’ultima salita. Inoltre il balcone naturale sul quale è arroccato garantisce una vista a 360° fenomenale sul lago e su tutte le montagne circostanti (anche il ghiacciaio è ben visibile).

Rifugio Bignami
Rifugio Bignami

Sbirciando fuori dalle finestre noto che la neve ha ripreso a scendere copiosa. Stare al caldo, con la stufa accesa, osservando questa bellissima nevicata è incredibilmente rilassante, quindi decidiamo di prendercela con calma, godendoci appieno questo bel momento.

Pareti di Sasso Moro
Pareti di Sasso Moro

L’ora di riprendere la discesa è arrivata, copriamo lo zaino, prendiamo i guanti e ci prepariamo per una camminata sotto la neve.

Il sentiero è lo stesso fatto durante l’andata e non segnalo nessuna particolare differenza percorrendolo in discesa. Il dislivello non è poco, ma viene distribuito su moltissimi chilometri di cammino e questo rendere la percorrenza sempre molto semplice.

Purtroppo il terreno è ancora troppo caldo e la neve riesce a depositarsi solo in pochissimi tratti, garantendo comunque uno spettacolo singolare: bianco e arancione che si fondono, con alle spalle i riflessi verdi del lago di Gera.

Sono un po’ restio a tirare fuori la macchina vista la neve abbondante, ma dopo l’ennesimo scorcio da immortalare mi decido.

Non mi capita di scattare spesso con queste condizioni, ma è stato veramente divertente

Sentiero innevato sopra il lago di Gera - Fujifilm X-T3
Sentiero innevato sopra il lago di Gera – Fujifilm X-T3

In 1 ora giungiamo alla diga, da qui in poi la discesa è molto semplice e la neve diventa pioggia, quindi decidiamo di accelerare per raggiungere l’auto.

Galleria fotografica – Escursione al Ghiacciaio Fellaria

Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Vai alla galleria 

Escursione al ghiacciaio Fellaria
Escursione al ghiacciaio Fellaria

Conclusioni – Trekking Ghiacciaio Fellaria

Il sentiero non è complicato, ma abbastanza lungo. C’è comunque la possibilità di iniziare l’escursione ed eventualmente fermarsi al rifugio Bignami, rinunciando alla visita al ghiacciaio.

Il paesaggio e le condizioni di luce e colori che abbiamo trovato sono state veramente eccezionali. Ovviamente colori di questo tipo si possono trovare solo in autunno, anche se in questo periodo c’è sempre il rischio che una nevicata vada a coprire tutto, rendendo magari anche impraticabile il sentiero.

Il periodo consigliato è quindi sicuramente quello estivo.

Mi sono informato sulla situazione in estate e da quello che mi è stato raccontato pare che nei weekend il sentiero sia parecchio affollato, con annesso rischio di non trovare nemmeno il parcheggio. Se pianificate di andarci in un weekend di alta stagione è quindi consigliato partire presto.

Cima Fontana ghiacciaio - Escursione al ghiacciaio Fellaria
Cima Fontana – Escursione al ghiacciaio Fellaria

PRO e COTRO e Valutazione

👍Pro:

  • Paesaggio vario e spettacolare.
  • Ampio parcheggio.

👎Contro:

  • Possibilità di spezzare il sentiero.
Fronte del ghiacciaio Fellaria - Trekking Ghiacciaio Fellaria
Fronte del ghiacciaio Fellaria – Trekking Ghiacciaio Fellaria

Valutazione:

Segnaletica:

Difficoltà:

Paesaggio:

Bosco di larici lago Gera
Bosco di larici lago Gera

Webcam Ghiacciaio Fellaria

Non è presente nessuna webcam lungo il sentiero. Per farsi un’idea della situazione del meteo però ci si può affidare alle due webcam più vicine:

  • Webcam a Ghiacciaio FellariaLink
  • Webcam Alpe PalùLink

Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su InstagramLink

Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.

Vista la presenza del rifugio Bignami e di altre strutture accanto al parcheggio vi consiglio vivamente di contattarle per essere certi del meteo.

Trekking al ghiacciaio Fellaria - Lago di Alpe Gera
Trekking al ghiacciaio Fellaria – Lago di Alpe Gera

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