Tra la val Seriana e la val di Scalve si trova il bellissimo passo della Manina, caratterizzato dalla presenza dell’iconica chiesetta “della Manina”. Quest’ultima situata a 1.850m in un punto estremamente privilegiato per la sua vista a 360 gradi.
Il passo separa i comuni di Valbondione, da una parte, e di Vilminore di Scalve dall’altra. Giunti in cima dovremmo quindi godere della splendida vista sui pizzi più alti dell’alta val Seriana e contemporaneamente, voltandoci verso il punto di partenza, dovrebbe esse ben distinguibile anche il massiccio della Presolana.
Ci attente una di quelle situazioni in cui non si sa dove girarsi per scattare? Scopriamolo!

Sommario Escursione al Passo della Manina
- Sentieri alternativi per il passo della Manina
- Mappa: sentiero Passo della manina
- Dove parcheggiare a Nona
- Inizio del sentiero – CAI 408
- Rifugio Case Rosse
- Salita verso il passo della Manina
- Il passo della Manina
- La chiesetta della Manina
- Tramonto sul passo della manina
- Ritorno verso il parcheggio
- Galleria fotografica Passo della Manina
- Considerazioni finali
- Webcam Passo della Manina
Trekking al Passo della Manina – Video vlog
Dati tecnici – Escursione al passo della Manina
I punti di partenza per il passo della Manina
I sentieri che ci permettono di raggiungere direttamente il passo sono essenzialmente due. Il primo prende il via vicino agli impianti di risalita di Lizzola (frazione di Valbondione), il secondo invece inizia nel piccolo borgo di Nona (frazione di Vilminore di Scalve).
Optiamo per la seconda opzione semplicemente perchè ci permette di risparmiare qualche minuto di viaggio in auto. A parte questo dettaglio, totalmente dipendente dal vostro punto di partenza, i due itinerari hanno lo stesso dislivello e tempi di percorrenza molto simili. Vi lascio qua qualche ulteriore dettaglio sul sentiero che parte da Lizzola (sentiero CAI 307).
La mappa – Escursione al Passo della Manina da Nona
Seguimi su: Wikiloc
Raggiungere Nona e parcheggiare
Una volta giunti a Vilminore bisognerà seguire la strada per Colere (strada provinciale 58), per poi svoltare a destra verso il paese di Roccolo e successivamente quello di Pezzolo.
Solo nei pochi chilometri che separano Pezzolo da Nona la strada si fa leggermente stretta, ma non presenta comunque mai tratti complicati o pericolosi. Come al solito vi lascio il link per impostare la destinazione sul vostro navigatore link (vi assicuro che è impossibile sbagliarsi).
Il gruppo di case che costituisce il piccolo paesino di Nona è veramente molto piccolo e gli spazi adibiti a parcheggio sono ovviamente estremamente limitati. Fortunatamente però, una volta superata la chiesa, è possibile svoltare a destra in una stradina abbastanza stretta che ci condurrà appena fuori dal paese, in un parcheggio di terra battuta.

Come viene chiaramente riportato dal cartello i parcheggi in questa zona sono a pagamento nel periodo estivo. Vi consiglio comunque di verificare queste informazioni sul sito ufficiale della val di Scalve (Pass Parcheggio a Vilminore di Scalve – Val di Scalve) oppure di contattare direttamente l’ufficio turistico.
Il biglietto “Gratta e sosta” può essere acquistato un po’ ovunque nei paesi attorno a Vilminore e può essere utilizzato anche nei mesi successivi all’acquisto. A Nona l’unico esercizio commerciale convenzionato è il “bar della nona” (che poi è l’unico bar del paese).

Partenza sul sentiero CAI 408
La nostra escursione ha inizio nel centro del paese, dove dei cartelli indicano chiaramente la direzione da seguire per imboccare il 408 e raggiungere il passo della Manina.
Camminiamo quindi per qualche minuto nelle strette vie del borgo, per poi immetterci sulla strada forestale che costituisce il tratto iniziale del sentiero CAI 408.

I primi 3 Km vengono quindi percorsi su questa strada molto larga e continuamente attraversata da mountain bike e motocross. In montagna non è mai bellissimo doversi mettere a lato di un sentiero per lasciare il passo ad un veicolo, ma purtroppo questo primo tratto non presenta nessun’altra alternativa.
La giornata però è veramente perfetta: l’aria è fresca, si sente profumo di bosco e l’afa della pianura è ormai solo un brutto ricordo. Il sole intanto gioca a nascondino con delle delicate nuvole bianche: talvolta uscendo allo scoperto e accendendo i colori dei vasti prati che ci circondano, molto più spesso rimanendo nascosto lasciandoci nell’ombra.
Sbirciando tra i rami del fitto bosco possiamo, tra l’altro, già scorgere il massiccio della Presolana, che con le sue rocce grigie crea un bellissimo contrasto di colore sul verde della vallata.

Rifugio Case Rosse
Giunti a circa 1.500m ci rendiamo più chiaramente conto del paesaggio che ci circonda. Il bosco è ormai superato e davanti a noi si estendono solamente vastissimi spiazzi verdi.
A Sud c’è sempre la Presolana, che ci accompagna sin dall’inizio del percorso.
A Nord-Ovest però iniziamo già a scorgere la sagoma della chiesetta della Manina, proprio posta nel centro del passo che dobbiamo raggiungere.

Proseguendo per qualche altro centinaio di metri giungiamo alla prima possibile svolta del sentiero. Ci troviamo ora in prossimità del rifugio Cà Rosse.
Giusto per curiosità decidiamo di avvicinarci al complesso di edifici e qui individuiamo una traccia alternativa. Sostanzialmente il sentiero 408 in questa zona svolta a sinistra, supera un piccolo torrente e si porta sul versante sinistro della valle. Prima del 2019 questo tratto non esisteva e il 408 rimaneva sul versante destro, raggiungeva il rifugio Cà Rosse e proseguiva dritto fino al passo.

Ovviamene il cammino consigliato è quella di sinistra, perchè è ben segnato e la salita risulta essere più morbida. Il tratto di destra però non è scomparso (anzi quando siamo saliti avevano appena messo dei nuovi paletti per indicare meglio la strada) però è sicuramente più ripido e in certi punti non è chiarissimo dove si trovi la traccia.
Decidiamo di salire seguendo il tratto di destra per poi, al ritorno, scendere col buio lungo il “vero” 408.

L’ultima salita verso il passo
Questo nuovo tratto si trasforma definitivamente in un sentiero e taglia in maniera molto decisa in mezzo ai pascoli di questa zona. È talmente poco battuto che l’erba in molti punti ha ricoperto interamente la terra battuta del sentiero, rendendo quindi difficoltoso capire dove mettere i piedi.
In ogni caso non ci sono pericoli e anche se la traccia non è chiarissima si può brevemente deviare sull’erba.
È però in questa zona che decido di tirare fuori dalla zaino la macchina fotografica per la prima volta dall’inizio dell’escursione. La luce è ancora molto dura, ma il fitto di strato di nuvole riesce a diffonderla in maniera abbastanza efficace. Ed è così che in un’unica inquadratura riesco ad inserire le verdi collinette delle valle, la roccia viva delle montagne retrostanti e un cielo interamente bloccato da nuvole bianche.


Sembra promettere bene, speriamo che tutte queste nuvole non se ne vadano prima del tramonto.
Aspettiamo una ventina di minuti e il sole decide nuovamente di uscire per farci un rapido saluto. I suoi raggi però non abbracciano l’intero paesaggio, ma dipingono dei sottili tratti di colore solo in alcune zone: ora sulla cima di quella collinetta, poi su quella parete rocciosa ed infine su quelle montagne in lontananza. Le condizioni cambiano troppo rapidamente ma proviamo comunque a portare a casa qualche scatto.
Il Passo della Manina
Non possiamo rimanere fermi su questi prati per tutto il pomeriggio, così decidiamo di percorrere rapidamente l’ultimo tratto e giungere finalmente al passo della Manina.

Appena toccato il cartello che segna quota 1.798m la vista si apre su un paesaggio completamente nuovo e che per tutto il tratto della salita ci era stato nascosto.
Davanti a noi il Pizzo Coca, il Redorta e il Diavolo; alla nostra destra il monte Sasna, il Gleno e il Cimone. Sotto di noi invece si vede Lizzola e i suoi impianti di risalita (partenza del percorso alternativo).
Questo è anche il punto che esalta maggiormente la vista che ci ha accompagnati per tutto il tratto iniziale: girandoci a Sud la Presolana domina tutta la vallata ed in lontananza si vede distintamente il Pizzo Camino.
Saranno le immagini a parlare ma, come al solito, vi metto a disposizione anche la possibilità di godere di questa fantastica vista all’interno della mappa 3D.
Peak Finder
La chiesetta della Manina
Non dimentichiamoci però della chiesetta che, se possibile, rende l’intero contesto ancora più magico.
La struttura non è molto grande e per le norme anti COVID non è attualmente visitabile internamente. Peccato, comunque i suoi gradoni offrono un comodo piano d’appoggio per il pic-nic, mentre l’edificio ci ripara efficacemente dal vento freddo.
Sono le 18:30 e il sole non scenderà prima delle 20:45. Non ci resta che rilassarci, mangiare qualcosa e iniziare a pensare alle composizioni migliori per il tramonto


Vista dall’alto
Dopo una buonissima macedonia e un panino sono pronto per esplorare ancora un po’, questa volta però non a piedi.
Come al solito con il Mavic Mini sono più propenso a fare riprese, piuttosto che foto (le fotografie scattate sono effettivamente solo due). Quindi per queste sequenze vi rimando al video qua sotto.

Finalmente il tramonto
Le quasi due ore di attesa ci danno tempo per riflettere a fondo sui possibili spot fotografici presenti in zona. La vista del passo è effettivamente molto ampia, ma non permette di cogliere un elemento estremamente singolare di questo luogo: la chiesetta.
Per questa ragione decidiamo di salire di qualche decina di metri, seguendo il tratto del sentiero 401 che conduce sulla punta del monte Pizzol (2.070m). La forte pendenza ci permette di guadagnare molto dislivello in pochissimi minuti e portarci in una posizione sufficientemente sopraelevata.

Da qui perdiamo parte della vista panoramica del passo, ma guadagniamo questo splendido scorcio sulla chiesetta della Manina, incorniciato alla perfezione da questi fiorellini rosa in primo piano e dal maestoso Pizzo Coca sullo sfondo.


Fortunatamente il 401 ci fa proseguire lungo il crinale delle montagna, permettendoci quindi di avere ancora una buona vista lungo i due versanti. A Est infatti il sole sta tramontando portandosi alle spalle del pizzo del Diavolo, ad Ovest invece il grigio delle parete Est della Presolana è ormai mutato in un rosa molto acceso. Ancora una volta non sappiamo dove girarci per cogliere appieno la bellezza di questi attimi.


Sulla via del ritorno
La parte più accesa della golden hour dura solo un paio di minuti. Dopo l’esplosione dell’arancione sui prati e del rosa nelle rocce, il sole si porta dietro il Pizzo del Diavolo e troppo rapidamente tutte queste tinte calde ci abbandonano.
Nel giro di pochissimi giri di orologio i toni caldi lasciano spazio a quelli freddi: l’erba si scurisce, il cielo si tinge di blu e tutte le montagne attorno a noi tornano ad avere delle “normalissime” rocce grigie. C’è da dire che anche questo momento della sera ha il suo fascino quindi, durante la discesa al passo per ritrovare il 408, ci fermiamo per un altro paio di scatti.

Come già anticipiamo per il ritorno scegliamo di percorrere il tratto del 408 più recente e battuto. La strada è effettivamente ben tenuta e molto larga, quindi percorrerla anche con il buio non sarà assolutamente un problema.
Ormai sono quasi le 22:00 e in giro non c’è più nessuno, il camino del rifugio è acceso, dalle finestre filtra una luce calda, in lontananza si sente un muggito, l’abbaiare di qualche cane… Il bosco inghiottisce il resto dei rumori e nella sua oscurità, attenuata sporadicamente da qualche lucciola, ci accompagna fino a Nona.

Galleria fotografica – Escursione al Passo della Manina da Nona
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Vai alla galleria



Conclusioni – Trekking Passo della Manina
Il sentiero è facilmente percorribile sia in discesa che il salita. La strada principale è sempre molto larga, il tratto è pulito (forse anche per il continuo transito di moto e biciclette) e il dislivello è sempre molto leggero.
Raggiungere il passo è un’obiettivo fattibile per chiunque, anche se decidete di percorrere il sentiero con il buio. La vista finale ripaga sicuramente la fatica fatta, soprattutto se decidete di fermarvi anche per il tramonto.


Valutazione:
Segnaletica:
Difficoltà:
Paesaggio:
Webcam Passo della Manina
Non è presente una webcam sul passo, ma ne sono state piazzate due a meno di 2 km dalla chiesetta:
Questa è invece la posizione geolocalizzata su Instagram: Link
Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.