Per il secondo giorno passato in Valsesia, decidiamo di compiere un’escursione un po’ più complicata rispetto a quella di ieri. Avendo avuto a disposizione solamente il pomeriggio, ieri ci siamo limitati ad un breve visita nella valle d’Otro. Ti lascio qui il link all’articolo completo: Escursione in Valle d’Otro – Trekking da Alagna Valsesia (stefanopoma.it)
Altre escursioni in Valsesia
Escursione in Valle d’Otro – Partendo da Alagna Valsesia
La meta di oggi sarà invece il rifugio Crespi Calderini, raggiungibile con un sentiero di circa due ore, e arroccato su un bel altopiano erboso interamente attraversato da decine di ruscelli e dominato dall’immensa cascata delle Pille. Il paesaggio dovrebbe però essere veramente d’impatto durante tutta la percorrenza e non solo una volta giunti a destinazione: l’escursione si articola infatti per lunghi tratti proprio davanti alla maestosa parete sud del monte Rosa e ci permetterà anche di visitare la Cascata dell’Acqua Bianca, le Caldaie del Sesia e passare davanti al rifugio Pastore.
La meta di oggi sarà invece il rifugio Crespi Calderini, raggiungibile con un sentiero di circa due ore, e arroccato su un bel altopiano erboso interamente attraversato da decine di ruscelli e dominato dall’immensa cascata delle Pille. Il paesaggio dovrebbe però essere veramente d’impatto durante tutta la percorrenza e non solo una volta giunti a destinazione: l’escursione si articola infatti per lunghi tratti proprio davanti alla maestosa parete sud del monte Rosa e ci permetterà anche di visitare la Cascata dell’Acqua Bianca, le Caldaie del Sesia e passare davanti al rifugio Pastore.
Trekking al Rifugio Crespi-Calderini – Video vlog
Sommario Escursione al rifugio Crespi-Calderini
- Dove parcheggiare ad Alagna Valsesia
- Mappa Trekking rifugio Crespi-Calderini
- Inizio del Sentiero lungo la strada delle navette
- Arrivo alla cascata dell’Acqua Bianca
- Le Caldaie del Sesia
- Alpe Fum Bitz e la bella vista sul Monte Rosa
- Salita lungo il sentiero glaciologico
- Rifugio Crespi-Calderini e alpe Bors
- Belvedere sul ghiacciaio del monte Rosa
- Discesa passando dal rifugio Pastore
- Galleria fotografica trekking Ghiacciaio dei Forni
- Consigli e informazioni utili
- Acqua lungo il sentiero
- Periodo consigliato
- Link e riferimenti utili
- PRO e CONTRO – Valutazione
- Webcam nella in Valsesia
- Dove seguirmi
Dati tecnici: Trekking rifugio Crespi Calderini
Difficoltà | E – Escursionistico |
Durata | 4:00 (A/R) |
Anello | No |
Distanza | 10,60 Km |
Dislivello | 787 m |
Sentieri | Sentiero Glaciologico |
Tipologia | Trekking |
Data | 20/08/2022 |
Dove parcheggiare ad Alagna Valsesia? Qual’è il parcheggio migliore?
Per imboccare l’inizio di questo itinerario bisogna superare in macchina l’intero abitato di Alagna, per poi parcheggiare lungo via Miniere.
Il parcheggio più comodo è indubbiamente il piazzale Wold. Si tratta di un’area a pagamento, ma con un costo giornaliero di isolamento e 2 €. Ti lascio qua sotto la posizione da impostare sul navigatore:
Parcheggio del Wold – Google Maps
Il servizio Navetta (Parcheggio Wold – Cascata dell’Acqua Bianca)
Dal parcheggio World è anche attivo un servizio navetta che permette di saltare la prima parte di questo sentiero, andando a collegare il parcheggio con lo spiazzo davanti alla cascata dell’Acqua Bianca. Il costo della navetta è di 3 € (andata e ritorno).
Ovviamente il servizio non è attivo tutto l’anno. Vi rimando quindi a questo link per avere ulteriori informazioni.:
Orari Navette Comunali Alagna, Acqua Bianca, Val Vogna e Valsesia
Mappa: Trekking rifugio Crespi Calderini
Mappa: Trekking rifugio Crespi Calderini
Inizio del sentiero lungo la strada afaltata
Le navette oggi sono attive e la frequenza di passaggio è veramente elevata, avendo a disposizione tutta la giornata decidiamo però di compiere anche questo primo tratto a piedi. Così iniziamo la salita seguendo, almeno per le prime centinaia di metri, la strada asfaltata.
Dopo un paio di curve un cartello indica che gli escursionisti devono deviare a destra su un ponticello e proseguire lungo il sentiero parallelo alla strada asfaltata (sull’altra sponda del Sesia).
Suppongo che quando il servizio navette venga interrotto, anche il cartello viene rimosso di conseguenza. In ogni caso è positivo che ci sia un sentiero alternativo alla strada asfaltata, che consenta di evitare il traffico.
Il tratto prosegue in leggerissima salita e si mantiene sempre molto largo, praticamente a ridosso del fiume; garantendo così diversi scorci interessanti sul corso d’acqua e sulle montagne innevate che pian piano stanno iniziando ad intravedersi attraverso i rami degli alberi.
Superata una frana, il sentiero inizia a scendere e in pochissimi minuti ci riconduce sulla strada asfaltata. Davanti a noi si presentano due possibilità.
- Attraversando la strada e svoltando a sinistra, si può mantenere il sentiero sterrato e salire direttamente al rifugio Pastore. Se non avete intenzione di vedere le cascate è questa la via migliore.
- Stando a destra si seguono invece i morbidi tornanti della strada asfaltata fino a raggiungere il parcheggio dove si fermano le navette.
Optiamo per la seconda opzione, con l’intenzione poi di scendere questa sera passando dall’altro tratto.
Proseguendo sulla strada la salita è decisamente molto morbida e fortunatamente, visto che per ora la strada è chiusa al traffico, bisogna fare attenzione solamente quelle rare volte in cui si incrocia una navetta.
Dopo circa 50 m di dislivello sulla nostra destra iniziamo ad intravedere un’immensa parete di roccia dalla quale cade una sottile lingua d’acqua. La vista non è assolutamente male, anche se questa piccola cascata credo che non abbia nessun nome. Non trovo infatti nessun riscontro sulla mappa.
Ripresa la marcia ci attendono ancora pochi minuti prima di arrivare allo spiazzo dove parcheggiano le navette. A circa 40 minuti dalla partenza e 250 m di dislivello compiuti, siamo finalmente davanti alla cascata d’Acqua Bianca.
La cascata dell’Acqua Bianca
Il salto d’acqua e abbastanza impressionante, anche se per via della forte siccità di quest’estate il volume complessivo della cascata sembra essere parecchio ridotto rispetto a delle foto che avevo visto risalenti agli anni scorsi. Diverse zone di roccia quasi completamente asciutte, rigoli d’acqua che scendono debolmente e una luce non troppo adatta per delle foto contribuiscono a rendere il colpo d’occhio complessivo non così entusiasmante.
Comunque il consiglio è di osservare la cascata anche da più vicino, e non limitarvi a fotografarla dal ponticello su cui passa la strada. Raggiungete quindi il piazzale delle navette e risalite fino all’ultimo parcheggio. Da qui inizierà un brevissimo sentierino che vi consentirà di arrivare praticamente a ridosso della cascata.
Dopo aver fatto qualche foto rimetto la macchina nello zaino e ci riportiamo verso il sentiero. Qui una serie di cartelli indicano i tempi di percorrenza per i principali e rifugi della zona:
- 30 minuti per il rifugio pastore,
- un’ora e 30 per il rifugio Crespi Calderini,
- due ore e 20 e per il rifugio Barba Ferrero.
Effettivamente non manca molto, ma so già che probabilmente i tempi raddoppieranno per via delle numerose pause fotografiche.
Le Caldaie del Sesia
Iniziamo ora a salire lungo una strada ciottolata, che dopo pochissimi metri ci presenta un bivio: qualunque percorso si prenda, ci si ricongiungerà poi nella stessa posizione all’Alpe Fum Bitz, quindi decidiamo di svoltare a sinistra perché solo così è possibile vedere dall’alto le Caldaie del Sesia.
L’orrido e la grande cascata che si genera dal fiume Sesia sono visibili solo attraverso una recinzione in filo di ferro, con un unico punto aperto; il quale permette quindi di sporgere la macchina fotografica e riuscire a fare uno scatto senza avere cavi in mezzo al frame.
La visuale è veramente eccezionale, però, sfortunatamente, il punto panoramico su cui ci troviamo non consente di ammirare la cascata nella sua interezza. Sarebbe interessante poter utilizzare un drone, ma ci troviamo in un parco naturale, quindi mi devo accontentare delle foche foto che riesco a fare sporgendomi dalla recinzione
Dalle Caldaie ci attendono altri 10 minuti di cammino, fino ad uscire dal bosco e giungere finalmente all’Alpe Fum Bitz.
Alpe Fum Bitz, Orto botanico e Centro visite
L’arrivo allo spiazzo erboso dell’Alpe è accompagnato dalla splendida vista sul ghiacciaio della parete sud del Monte Rosa, che incornicia l’intero paesaggio. Da sinistra verso destra si susseguono Punta Gnifetti, Punta Parrot, Ludwigshohe, Corno Nero e Punta Giordani (quasi tutte sopra i 4.000 m).
Peak Finder
Rapito da questa visuale ci impiego un po’ a rendermi conto di cos’altro c’è su questa piccola alpe.
Davanti a noi si trova infatti un’abitazione adibita a centro visite del Parco Naturale dell’Alta Valsesia, accanto al casolare c’è poi un piccolo giardino botanico recintato.
Se avete un po’ di tempo a disposizione, vi consiglio assolutamente di passare nel centro visite: https://goo.gl/maps/G8PZ3ohxLfMhF7rm9
La piccola struttura, infatti, gestisce un’esposizione con vari animali imbalsamati e diversi cartelloni che spiegano tutti i dettagli della flora e la fauna dell’alta Valsesia. Sono inoltre acquistabili mappe ed opuscoli che vi aiuteranno ad avere maggiori informazioni su questo luogo e contribuiranno a supportare il lavoro dei volontari.
Gratuito è invece l’ingresso al giardino botanico. Quest’ultimo non è molto esteso, ma contiene comunque diverse piante e fiori tipici di queste zone. Purtroppo fine agosto non è il periodo migliore per osservare spettacolari fioriture, ma decidiamo comunque di farci un salto, così come di passare alla mostra del centro visite.
Informazione per i più piccoli. Il centro visite, in alta stagione, è comune che organizzi alcune attività (caccia al tesoro, vari tipi di giochi, ecc.). Se quindi volete semplicemente fermarvi in zona rifugio Pastore per un picnic, vi consiglio di verificare le attività proposte.
Salita lungo il sentiero glaciologico
Dopo diversi minuti di pausa imbocchiamo il sentiero e iniziamo una brevissima discesa che ci porterà a superare il fiume Sesia lungo un bel ponticello in legno chiuso, per poi arrivare alla piana dove sorge il rifugio Pastore.
Se le cascate dell’Acqua Bianca mi erano sembrate quasi completamente vuote, opposta mi pare la situazione del fiume Sesia: l’acqua è impetuosa e poter osservare il suo scorrere dall’alto del ponticello è veramente d’impatto.
Una volta superato il ponticello, sulla destra scende un tratto di sentiero abbastanza nascosto, che vi consente di raggiungere una piccola spiaggetta lungo l’ansa del fiume. Da qui è possibile poi portarsi su alcuni massi e scattare proprio al centro del corso d’acqua.
Giunti all’area camping vicino al rifugio Pastore svoltiamo a destra. E qui individuiamo immediatamente un cartello che indica il rifugio Crespi Calderini ad un’ora di cammino. Devo però ancora una volta fermarmi perché questo prato è proprio al centro della valle e la vista sul Monte Rosa è perfetta.
Il sentiero prosegue ora a mezzacosta con dei saliscendi molto morbidi e per nulla complicati, fino a località Casera Lunga (1644 m – 0:15 dal rifugio Pastore)
Superato il piccolo gruppo di baite la salita si fa leggermente più impegnativa e sono frequenti anche dei tratti dove è necessario superare dei gradoni di roccia. La percorrenza di tutto questo tratto non vi dovrebbe prendere più di 30 minuti, ma ad ogni nuova curva si aprono scorci diversi sul ghiacciaio del Monte Rosa, che rendono veramente complesso non fermarsi.
La giornata abbastanza nuvolosa e ventosa continua inoltre a far variare le condizioni di luce: prima colorando tutta la valle, poi lasciando intere sezioni di montagna completamente in ombra o seminascoste da nuvoloni bassi.
Proseguendo a singhiozzo per via delle numerose pause fatte, raggiungiamo finalmente il piccolo ponticello in legno che supera la cascata del torrente Bors. Da questa posizione il sentiero devia sulla sinistra e prosegue lungo un ripido pendio, risalendo tutta la parete di roccia lungo la quale sta scendendo il torrente.
Questo tratto è probabilmente il più complesso dell’intera escursione in quanto in pochissimi metri di sviluppo si vanno a guadagnare più di 150 m di dislivello. In ogni caso, con la dovuta calma, risulta fattibile per chiunque.
Rifugio Crespi Calderini e alpe Bors
L’arrivo all’alpe Bors però ripaga completamente lo sforzo fatto nei minuti precedenti. Di colpo ci troviamo dinnanzi ad una vastissima conca verde, interamente attraversata da un torrente che si dirama e disegna delle curve sinuose.
Alzando lo sguardo pareti di roccia scura incorniciano questo immenso prato ed in lontananza vengono tagliate da una spumeggiante cascata che, seppur distante diversi chilometri, fa percepire anche da qua la sua immensità . Si tratta della cascata delle Pisse alta circa 300m.
Ad impreziosire ulteriormente la visuale ci pensa un piccolo agglomerato di casette in pietra grigia. Per la maggior parte sono completamente sbarrate, ma alcune delle quali sembrano essere abitate da pastori.
Il sentiero si tuffa nell’unica via di questo borgo, diviene ciottolato e in pochissimi minuti conduce all’ultima casetta ora adibita a rifugio. Siamo arrivati al rifugio Crespi Calderini.
Con solo 10 posti letti e una piccola sala da pranzo la struttura è abbastanza modesta. Particolare però è la terrazza coperta da cui, durante il pranzo, si può godere dello splendido panorama e della maestosa piana glaciale dell’alpe.
Essendo ormai ora di pranzo decidiamo di concederci un meritato riposo al rifugio. Oggi c’è molta gente e visto che i posti non sono moltissimi c’è da attendere un po’. Dopo qualche minuto comunque abbiamo la fortuna di poterci sedere sui tavoli della terrazza: il luogo ideale per ammirare per intero l’altopiano.
Forse è stata la fame o la bella vista, ma i piatti miei sono sembrati buonissimi e super abbondanti. Non posso far altro che quindi consigliarvi di passare a mangiare da qua. Molto gentile e disponibile anche il proprietario.
Belvedere sul ghiacciaio del monte Rosa
La vista da quest’alpe è veramente fenomenale, se non fosse per un unico piccolo difetto: durante l’ultimo tratto della salita abbiamo perso completamente la vista sul Monte Rosa, il quale rimane nascosto da una piccola altura posta proprio alle spalle del rifugio.
Esiste però un modo per tornare ad ammirare le cime innevate ad ovest, senza perdere la visuale sull’alpe Bors. Proprio dietro il rifugio Crespi Calderini si articola una tratto di sentiero che conduce all’alpe Fondecco e che si mantiene proprio in cresta di quel piccolo cucuzzolo che sta nascondendo la vista sul Rosa.
Il sentiero non è proprio sempre evidentissimo, ma in ogni caso con una serie di zig-zag iniziamo a salire e ci portiamo in un’area pianeggiante chiamata belvedere. Da qui, girandoci a destra effettivamente riusciamo a vedere dall’alto tutto il tratto del percorso fatto per salire fin qui, a sinistra invece rimane fissa la veduta sull’alpe.
Il sentiero però non si ferma qui, ma prosegue in leggera salita mantenendo sempre la cresta e permettendoci di avvicinarci sempre di più al ghiacciaio.
Le nuvole stanno coprendo solo parzialmente i pizzi più alti del Rosa, consentendoci di ammirare quasi per intero il ghiacciaio. La luce del sole inizia ad essere più morbida e a colorare le poche rocce che riesce a raggiungere. Sotto di noi l’alpe Bors è diventata ancora più verde e l’articolato sistema di torrenti che la attraversa è ora evidentissimo
Aguzzando la vista la cascata delle Pisse sembra essere ancora più immensa, guardando a nord si scorgono invece diversi salti d’acqua generati dalle varie colate del ghiacciaio, che poi convergono tutti nel Sesia.
La veduta a 180° è semplicemente spettacolare e dovunque volti la testa c’è un piccolo dettaglio, un colore o uno scorcio che mi cattura e mi fa alzare il mirino della macchina all’occhio.
Peak Finder
Se siete arrivati fino al rifugio, concedetevi quest’ultima salita, perché solo da questa stretta cresta riuscirete ad unire la bella veduta sull’alpe con l’imponenza dei monti ad ovest in un’unica veduta da mozzafiato.
Rimaniamo qui per un po’, seduti sull’erba ad ammirare tutto questo. E sono solamente i campanacci delle mucche che stanno tornando dai pascoli e l’addensarsi di alcuni nuvoloni davanti a noi ci fanno capire che sta arrivando l’ora di tornare.
È prevista pioggia nel tardo pomeriggio e non vorrei prenderla in un punto così esposto.
Ritorno passando dal rifugio Pastore
Il sentiero di ritorno segue a ritroso il percorso fatto durante l’andata e non si segnalano particolari problematiche o differenze nell’affrontarlo in discesa.
Giunti al rifugio Pastore, però, decidiamo di non tornare indietro passando dalla cascata dell’Acqua Bianca, ma seguire il sentiero che dovrebbe portarci direttamente sulla strada asfaltata.
La discesa richiede circa 20 minuti dal rifugio ed è abbastanza ripida e prevalentemente costituita da gradoni di roccia. Non esistono parti esposte, ma visto il dislivello che viene compiuto in pochissimi metri, bisogna fare un minimo di attenzione.
Arrivati sulle sponde del Sesia in breve ci ricongiungiamo con la strada asfaltata e da lì riscendiamo seguendo il sentiero fatto all’andata fino a raggiungere il parcheggio Wold.
Galleria fotografica – Escursione al rifugio Crespi Calderini
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica rifugio Crespi Calderini
Conclusioni e consigli – Trekking al rifugio Crespi Calderini
Sentiero non troppo complesso che, in circa 2:30 h, vi permetterà di raggiungere la bella piana dove sorge il rifugio Crespi-Calderini, per poi proseguire verso il belvedere e raggiungere un punto estremamente panoramico sul ghiacciaio del monte Rosa e su tutta l’alta Valsesia.
Non sono presenti pericoli o aree esposte, la lunghezza e il dislivello da affrontare richiedono però una certa preparazione.
I diversi luoghi di interesse lungo il tracciato garantiscono di poter fare varie pause e, nel caso, interrompere l’escursione anticipatamente.
Il servizio navetta inoltre permette di ridurre di molto la lunghezza dell’escursione, evitando il tratto forse più monotono.
Acqua lungo il sentiero
Lungo il sentiero ci sono due fontanelle d’acqua: nei pressi del rifugio Pastore e accanto al Centro visite.
Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Periodo consigliato
- Primavera: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio
- Estate
- Autunno: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
- Inverno: Dovrebbe essere fattibile con ciaspole o sci, ma vi consiglio di contattare prima l’ufficio turistico.
Link e riferimenti utili
- Rifugio Zar Senni: https://goo.gl/maps/psSdihCBeFVqRWwj9
- Ufficio turistico alagna: Ufficio Turistico Alagna e Riva, Valsesia – Monte Rosa : Visitmonterosa
- Sito Visit Monte Rosa: Monte Rosa vacanze, sci e turismo – Monterosa Ski e Freeride Paradise : Visitmonterosa
- InValsesia: Home – Invalsesia
- Ente gestione aree protette Valsesia: Ente di Gestione delle Aree Protette della Valle Sesia (areeprotettevallesesia.it)
PRO & CONTRO – Valutazione
👍Pro:
- Sentiero ben segnato
- Tanti punti di interesse lungo la traccia
- Ottima vista sul monte Rosa
- Spettacolare la veduta sull’alpe Bors
👎Contro:
- Alcuni tratti da percorrere su gradoni non molto divertenti
Valutazione
Voto | 5/5 |
Segnaletica | 5/5 |
Difficoltà | 3/5 |
Paesaggio | 5/5 |
Webcam rifugio Crespi Calderini
Purtoppo non è presente nessuna webcam vicino al rifugio Crespi Calderini. Sul seguente sito trovate però tutte le webcam della Valsesia: Webcam – Invalsesia.
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link. Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.
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Bravo . Bellissimo lavoro.