Questa estate ho passato 3 giorni in Valsesia, una piccola valle piemontese proprio a ridosso delle pareti del monte Rosa. Non conoscevo nulla di questi luoghi, ma dopo qualche ricerca alla fine ho trovato un paio di trekking che si sono dimostrati essere molto divertenti e paesaggisticamente veramente suggestivi.
Partiamo quindi con un’escursione molto semplice per esplorare l’Alpe Otro.
In questo articolo invece ti lascio la descrizione della salita al rifugio Crespi Calderini: Escursione al rifugio Crespi Calderini – Valsesia 2022 (stefanopoma.it)
Altre escursioni in Valsesia
Escursione al rifugio Crespi-Calderini in Valsesia
L’obbiettivo di oggi è quello di risalire il più possibile la val d’Otro, una piccola vallata laterale della Valsesia che si stacca nei pressi del paese di Alagna Valesesia, fino a raggiungere gli ampi pascoli dell’alpe e visitare i borghi alpini di Follu, Scarpia, Ciucche, Weng, Felljerc, e Dorf.
L’interesse di questo luogo, oltre al bel paesaggio, risiede proprio nelle antiche costruzioni incastonate sui morbidi pendii dell’alpe. Fontane, forni, stalle, piccole chiesette e numerose abitazioni Walser sono distribuite su tutto il territorio e riunite in piccolissimi villaggi ancora oggi parzialmente abitati.
Oltre a questo, sulla mappa individuo anche una cascata e una vecchia miniera abbandonata. La loro visita richiede delle brevi deviazioni dal sentiero principale, ma credo proprio che ne valga la pena.
Trekking in valle d’Otro – Video vlog
Sommario Escursione in Valle d’Otro
- Dove parcheggiare ad Alagna Valsesia
- Mappa Trekking in valle d’Otro
- Inizio del Sentiero partendo da Alagna Valsesia
- Deviazione per le Caldaie d’Otro
- Le miniere di Manganese
- Arrivo all’alpe d’Otro
- Possibile prosecuzione del sentiero
- Ritorno al parcheggio di Alagna
- Galleria fotografica trekking in Val d’Otro
- Consigli e informazioni utili
- Acqua lungo il sentiero
- Periodo consigliato
- Link e riferimenti utili
- PRO e CONTRO – Valutazione
- Webcam nella Valle dei Forni
- Dove seguirmi
Dati tecnici – Sentiero Valle d’Otro
Difficoltà | E – Escursionistico |
Durata | 2:30 (A/R) |
Anello | No |
Distanza | 5 Km |
Dislivello | 513 m |
Sentieri | CAI 503 |
Tipologia | Trekking |
Data | 19/08/2022 |
Dove parcheggiare ad Alagna Valsesia? Ci sono parcheggi gratuiti?
L’escursione ha inizio proprio dal centro del paese di Alagna Valsesia, l’ultimo paese della valle e probabilmente il principale polo turistico della zona. Sarà quindi necessario lasciare l’auto in uno dei numerosi parcheggi del paese.
Trattandosi di una località molto turistica i posti auto sono numerosi, ma c’è anche il rischio che quelli gratuiti vengano presi d’assalto la mattina presto.
- Prima di entrare in paese vi segnalo la presenza di questo spiazzo sterrato dove lasciare l’auto gratuitamente: https://goo.gl/maps/s2DCemHuynySVMGfA
- Alternativamente potrete lasciarla in uno dei numerosi parcheggi a pagamento. Questo forse il più comodo: https://goo.gl/maps/LbbayyMcbRZEcfPm6
La tariffa giornaliera dovrebbe essere di 5€.
Mappa: Trekking in Valle d’Otro
Seguimi su: Wikiloc
L’inizio del sentiero al centro di Alagna Valsesia
Il sentiero da seguire per tutta la durata dell’escursione è il 203 (segnato anche solamente come 3 su certi cartelli) ed è possibile imboccarlo sia dall’inizio, che dal centro del paese.
Non avendo molta fretta decidiamo quindi di concederci qualche minuto per visitare Alagna e raggiungere la piazza.
Via dei Walser è la strada principale ed è quasi interamente pedonale, vi consiglio quindi di percorrere quest’ultima se avete voglia di esplorare un po’ la zona.
Il paesino è pieno di gente, la strada, lastricata con pietre grigie, crea un bellissimo contrasto con le numerose aiuole e i balconi carichi di fiori colorati, accanto a noi si susseguono abitazioni moderne intervallate da antiche costruzioni in legno in stile Walser.
In meno di 5 minuti ci troviamo davanti alla chiesa dedicata a San Giovanni Battista e al cartello che segna l’inizio del nostro itinerario.
Il sentiero è facilmente individuabile grazie a un grande cartello in legno con scritto “Otro”. Vi lascio qua comunque la posizione esatta: Alagna Valsesia, Piemonte – Google Maps
Imboccato il 203 iniziamo a ripercorrere l’intero paese rimanendo però nella parte alta. Il tracciato è fondamentalmente una piccola strada pedonale lastricata, che devia tra le abitazioni, i giardini e piccoli orti della parte alta di Alagna.
Superato un ponticello in legno un secondo cartello indica di mantenere la sinistra: ci lasciamo quindi alle spalle il borgo e iniziamo a salire all’interno del bosco.
Il sentiero si mantiene con una pendenza minima fino al congiungimento con una strada asfaltato, in questa posizione bisogna semplicemente superare il tratto asfaltato e riprendere il sentiero che prosegue dall’altra parte.
Il bosco di conifere e faggi si sta facendo più fitto e il tracciato inizia a diventare molto più in pendenza per via di numerosi gradoni rocciosi da superare.
Giunti ad un bivio manteniamo la destra seguendo le indicazioni per Otro (ad 1 ora). Come già anticipato è comune che nei cartelli venga riportato il numero 3 e non il 203. In ogni caso è impossibile sbagliarsi.
Dopo la deviazione iniziano una serie di tornanti in forte salita dove letteralmente sembra di dover salire lungo una scalinata di roccia. Nulla di complicato, ma in pochissimi minuti compirete diversi metri di dislivello.
Il bosco ormai non lascia quasi più intravedere il cielo e davanti a noi il sole che sta calando crea una bellissima zona di luce, esaltando i toni verdi/gialli delle foglie. A completare la composizione la forma curva e scura del sentiero di gradoni che prosegue senza accennare a diminuire la pendenza. Mi devo per forza fermare per immortalare questo scorcio.
Continuando la salita raggiungiamo una zona maggiormente pianeggiante e in circa 20 minuti dalla partenza ci troviamo davanti al cartello con indicazione “Caldaie d’Otro”.
La deviazione per le Caldaie d’Otro
La piccola cascata dista solamente 150 m, quindi decidiamo di compiere questa deviazioni per raggiungerla.
Iniziamo quindi a scendere per qualche decina di metri e dopo pochi minuti raggiungiamo la base del torrente ed una bellissima gola rocciosa da cui si genera un breve salto d’acqua.
La cascata non è particolarmente alta ma il blu intenso dell’acqua che si riversa in una piccola pozza, le forme levigate delle rocce e il muschio che si arrampica ovunque creano uno scorcio veramente di grandissimo impatto.
Il sentiero non permette di avvicinarsi troppo all’acqua, ma oltre la staccionata sembra che una traccia poco visibile consenta comunque l’avvicinamento. Viste le piogge intense dei giorni scorsi il sentiero è molto scivoloso, quindi preferiamo fermarci qui ad ammirare questo spettacolo.
Dopo diverse foto decidiamo di tornare sui nostri passi e riprendere il 203. Il sentiero da questo punto in poi si allarga molto e procede a zig-zag in mezzo al bosco con pendenza costante, intervallando zone con gradini di roccia ad aree terrore.
Non si tratta di nulla di eccessivamente complesso, il dislivello non indifferente non credo però che renda questo tratto affrontabile da bambini non abituati a camminare in montagna.
Dopo circa 30 minuti di salita incontriamo un nuovo bivio:
- Il sentiero 203 prosegue a destra,
- A sinistra si sviluppa invece il tratto per raggiungere i laghi Tailly (mi piacerebbe vederli ma oggi non c’è abbastanza tempo).
Proseguiamo con una salita abbastanza monotona, incontrando alcune croci e una piccola cappella. Il bosco ci tiene costantemente all’ombra e nasconde totalmente la vista sulle montagne circostanti
Le antiche miniere di manganese
A circa 50 minuti dalla partenza incrociamo un cartello che indica la presenza di una vecchia miniera di manganese sulla destra. Dato che il bosco non sembra volerci regalare scorci particolarmente interessanti decidiamo di imboccare anche questa deviazione.
Le aree della miniera sono in totale due:
- La prima è visibile dopo poche decine di metri dalla deviazione.
- La seconda è invece raggiungibile proseguendo per qualche altro minuto in salita.
La miniera visse il periodo di massima attività durante la seconda guerra mondiale, quando il materiale estratto serviva a produrre l’acciaio utilizzato dall’industria aeronautica. In quegli anni venne anche costruita una grande teleferica per spostare rapidamente il materiale estratto verso valle.
L’attività della miniera venne interrotta nel 1949 e ben presto tutta l’area divenne inagibile. È solo grazie al lavoro di diversi volontari che ora il sentiero è tornato ad essere praticabile e sono state installate diverse bacheche per non dimenticare questo pezzo di storia di Alagna.
Probabilmente era scontato, ma speravo comunque che si potesse entrare un po’ nelle galleria. In realtà tutti gli antichi scavi sono sbarrati e diversi cartelli ne vietano l’ingresso.
Dopo aver osservato il primo gruppo di rovine proseguiamo la salita per raggiungere le seconde. In questo caso la conformazione degli scavi è leggermente differente e viste da lontano le grotte sembrano formazioni naturali. Non sono inoltre presenti cartelli di divieto o sbarre ed è quindi possibile entrare per qualche metro nelle due grotte presenti.
Rimaniamo in questo spiazzo per diversi minuti immersi nel silenzio del bosco e solo dopo numerose foto decidiamo di ripartire. Qui il sentiero piega a sinistra e, dopo un piccolo strappo in salita, prosegue in discesa fino a ricongiungersi con il 203 (non è quindi necessario tornare sui proprio passi).
Arrivo all’Alpe d’Otro e alla frazione Follu
A quasi 1:10 h dalla partenza finalmente il bosco attorno a noi sembra aprirsi e in pochissimi passi ci troviamo immersi in un immenso pascolo verde: siamo finalmente arrivati all’Alpe Otro.
Guardando verso ovest è ora evidente un bel massiccio roccioso dominato dalla punta di Corno Bianco (3320 m). A nord i prati adibiti a pascolo invece si arrampicano dolcemente lungo le pendici del Monte Torru (2.508 m).
Vi lascio qua sotto la mappa 3D per rendervi conto della vista da questa posizione.
Peak Finder
Oltre che dalle montagne, l’occhio viene immediatamente catturato dal piccolo agglomerato di abitazioni all’inizio della piana. Si tratta della frazione di Follu, caratterizzata dalla presenza di una chiesetta bianca dedicata alla Madonna della Neve, dal rifugio Zar Sanni e da diverse abitazioni della civiltà Walser.
Cosa sono queste abitazioni Walser?
I Walser erano una popolazione germanica che, verso la fine del XII secolo, si è insediata in diverse aree alpine disabitate del Piemonte e della Valle d’Aosta. I piccoli villaggi da loro creati rimasero spesso molto isolati dalle popolazioni autoctone e questo permise loro di mantenere quasi inalterata cultura, usi e lingua. I Walser vivevano prevalentemente di agricoltura e pastorizia, i loro villaggi (spesso molto ristretti) generalmente erano dotati di un forno per il pane e una cappella chiamata “Oratorio” (quella che abbiamo appena incrociato).
Ciò che ancora oggi testimonia inequivocabilmente la loro presenza sono le caratteristiche abitazioni Walser, costruite prevalentemente in pietra e legno e caratterizzate da dei tipici soppalchi di legno che corrono intorno a tutta la casa e che servivano per essiccare il fieno o altri prodotti.
Dopo una breve pausa per osservare da vicino le case di questo minuscolo borgo decidiamo di proseguire sul sentiero, ormai divenuto una comodissima mulattiera.
L’intera alpe è disseminata di semplici tratti che permettono il collegamento di tutti gli abitati e, se avete un po’ di tempo, vi consiglio di visitarli tutti. Per noi però si sta facendo un po’ tardi quindi decidiamo di visitare solamente il borgo successivo, chiamato Dorf.
Attenzione: è importante ricordare che tutti i prati che devede sono adibiti a pascolo ed è quindi vietato proseguire sull’erba senza rimanere sulla traccia di un sentiero.
Dorf dista solamente una manciata di minuti e le prime abitazioni in pietra sono visibili anche da questa posizione. Proseguendo apprezzo sempre di più il bel contrasto che si viene a creare tra la pietra delle baite, il verde acceso dei prati e le immense montagne sullo sfondo.
Questo secondo borgo è molto più piccolo del primo e quasi tutte le case sembrano disabitate, è però ben visibile la vecchia struttura del forno e la fontana con due grandi vasche.
La via principale è solo una, decidiamo così di avventurarci tra questa antiche abitazioni e, dopo pochi passi, ci troviamo già nell’estremo opposto del borgo.
Possibile prosecuzione del sentiero
Il sentiero 203 non si interrompe però qui e sarebbe possibile proseguire per raggiungere le località Scarpia e Weng. Da questa posizione partono inoltre svariati sentieri per raggiungere passi e bivacchi che si trovano sulle montagne davanti a noi.
Sarebbe anche possibile proseguire per qualche altro chilometro per poi svoltare a sinistra e tornare indietro seguendo il sentiero per i laghi Tailly, compiendo così un breve anello.
Insomma, se siete saliti qua la mattina presto ci sono veramente molte possibilità per proseguire oltre. Sfortunatamente per noi si è già fatto molto tardi e dobbiamo interrompere qui la nostra escursione.
Con un po’ di dispiacere per non essere riuscito a visitare tutta l’alpe mi giro, ammirando nuovamente i bellissimi prati verdi di questa zona, e con passo svelto mi rimetto in cammino ripercorrendo tutto il tratto dell’andata.
Ritorno al parcheggio ad Alagna
Il ritorno è molto più rapido e in circa 1:00 ora si è nuovamente ad Alagna. Le numerose sezioni da percorrere su gradoni di roccia richiedono un minimo di attenzione, ma nel complesso la discesa è decisamente agevole.
Galleria fotografica – Escursione in Val d’Otro
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica Trekking Valle Otro
Conclusioni e consigli – Trekking Val d’Otro
Sentiero abbastanza semplice e adatto a tutti che, in circa 1:30h, vi permetterà di raggiungere il bel pianoro erboso dell’Alpe d’Otro. La breve deviazione per le cascate e quella per le miniere contribuiscono inoltre a rendere il sentiero maggiormente vario, inserendo nell’escursione due punti di interesse particolari.
Il fondo è sempre ben tenuto, ma la natura a gradoni di diversi tratti non permette di classificare l’intera escursione come T (Turistica). Si tratta quindi di un sentiero Escursionistico, con però diversi tratti molto semplici e quasi pianeggianti (soprattutto una volta giunti all’alpe).
Acqua lungo il sentiero
Lungo il sentiero sono presenti diverse fontanelle d’acqua (visibili sulla mappa allegata).
Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Periodo consigliato
- Primavera: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio
- Estate
- Autunno: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
- Inverno: Dovrebbe essere fattibile con ciaspole o sci, ma vi consiglio di contattare prima l’ufficio turistico.
Link e riferimenti utili
- Rifugio Zar Senni: https://goo.gl/maps/psSdihCBeFVqRWwj9
- Ufficio turistico alagna: Ufficio Turistico Alagna e Riva, Valsesia – Monte Rosa : Visitmonterosa
- Sito Visit Monte Rosa: Monte Rosa vacanze, sci e turismo – Monterosa Ski e Freeride Paradise : Visitmonterosa
- InValsesia: Home – Invalsesia
PRO & CONTRO – Valutazione
👍Pro:
- Sentiero ben segnato
- Alcune deviazioni per vedere luoghi di interesse
- Bella vista una volta giunti all’alpe
- Moltissime fontanelle lungo i tracciato
- Sentiero prevalentemente “a gradoni”
- Per la maggior parte del tempo si cammina in un bosco, che nasconde completamente le montagne circostanti.
Valutazione
Voto | 3/5 |
Segnaletica | 4/5 |
Difficoltà | 1.5/5 |
Paesaggio | 3.5/5 |
Webcam sull’Alpe d’Otro
Purtoppo non è presente nessuna webcam sull’alpe d’Otro. Sul seguente sito trovate però tutte le webcam della Valsesia: Webcam – Invalsesia.
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link. Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.
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