Con la sua forma tozza e le pendici imbiancate fino a tarda primavera, il monte Guglielmo è probabilmente una delle montagne più note dell’intero bresciano. Ogni mattina sul treno per l’università me la trovo davanti agli occhi, a volte semi nascosta dalle nuvole, a volte incendiata dai primi raggi dell’alba, altre volte, come in questo periodo, completamente cosparsa dal bianco dalle ultime nevicate.
Nel corso degli anni ci sono salito molte volte, percorrendo vari sentieri e trovando condizioni paesaggistiche anche profondamente differenti, l’unica costante è stata la splendida veduta sul bacino del lago d’Iseo, visibile una volta giunti sulla cima (1.949 m). Eppure, ancora oggi, quando ho tempo solo per una veloce passeggiata, questa è una delle prime scelte a cui penso.
Sommario Escursione sul Monte Guglielmo da Croce di Marone
- I sentieri per il Monte Guglielmo
- Mappa: Escursione sul Monte Guglielmo
- Rifugio Croce di Marone
- Inizio del sentiero – CAI 290
- Malga Guglielmo di Sotto
- Malga Guglielmo di Sopra
- Rifugio Almici
- La cima del Monte Guglielmo
- Foto dalla cima del monte Guglielmo
- Discesa al tramonto
- Galleria fotografica – Trekking sul Monte Guglielmo
- Conclusioni – Sentiero da Croce di Marone al Monte Guglielmo
- Webcam Monte Guglielmo (Rifugio Almici)
- Vuoi supportarmi?
- Guida tascabile Escursione al monte Guglielmo
Dati tecnici: Escursione sul monte Guglielmo
Difficoltà | E – Escursionistico |
Durata | 4:00 (A/R) |
Anello | No |
Distanza | 14,20 Km |
Dislivello | 775 m |
Sentieri | CAI 290 |
Tipologia | Trekking |
Data | 03/01/2022 |
I sentieri per raggiungere la cima del Monte Guglielmo
I sentieri per raggiungere il monumento al Cristo Redentore, posto proprio sulla vetta del Guglielmo, sono molteplici:
- si può partire dalla Val Trompia,
- dal paese di Zone
- oppure dal rifugio Croce di Marone.
Vi lascio qua sotto il video che mostra l’intera escursione partendo da Zone. Per l’uscita di oggi, però, decidiamo di fare la salita più breve, con punto di partenza il rifugio Croce di Marone.
Monte Guglielmo – Escursione da Zone
La mappa – Escursione sul Monte Guglielmo
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Raggiungere il rifugio Croce di Marone
Per raggiungere l’inizio del sentiero vi basterà seguire la strada statale 510, che percorre la sponda orientale del lago d’iseo. In corrispondenza del paese di Marone, troverete la deviazione per Zone. Dopo pochi minuti, prima ancora di poter scorgere le case del paese, sarà visibile sulla destra una stretta strada che, in forte pendenza, inizierà ad addentrarsi nel bosco.
La strada è abbastanza lunga, non troppo larga e quasi totalmente asfaltata. Percorrerla non sarà quindi troppo difficile, ma bisognerà fare attenzione alle altre automobili e ad alcuni tratti dove profondi solchi per far scolare l’acqua rischiano di fare danni alle auto troppo basse. Nel corso del tempo ammetto di avere “grattato” la parte frontale dell’automobile un paio di volte, senza però causare mai un danno veramente visibile.
La strada porta direttamente all’ampio spiazzo davanti al rifugio. Gli ultimi 20 metri, però sono particolarmente ripidi, quindi generalmente preferisco parcheggiare l’auto nelle piazzole antecedenti. Il rifugio dispone di una cinquantina di posti auto su fondo sassoso. Si tratta di un’escursione molto nota, quindi per evitare di trovare tutto occupato non salite troppo tardi.
Potete impostare questo punto sul navigatore per trovare facilmente il rifugio Link
Sentiero CAI 290 – Monte Guglielmo
Usciti dall’auto iniziamo a camminare imboccando il sentiero CAI 290, che di fatto è il proseguo della strada, anche se da qui in poi una sbarra impedisce l’accesso alle automobili.
La pendenza aumenta rapidamente e l’asfalto lascia spazio a una mulattiera pietrosa, che ci accompagnerà quasi fino alla cima del monte. L’escursione è così famosa anche e soprattutto perché non presenta particolari difficoltà: Il sentiero è sempre molto largo, il dislivello non è mai eccessivo, e il fondo della mulattiera rende la salita fattibile anche alle mountain bike.
In concomitanza del primo tornante si stacca sulla destra un tratto molto più ripido che permette di deviare velocemente verso il rifugio Malpensata (1348 m). Il 290 presenta diversi tratti alternativi che permettono di velocizzare molto la salita, ma, quando mi trovo qui con la macchina fotografica, preferisco di gran lunga percorrere la strada principale e godermi maggiormente i dolci tornanti che attraversano lentamente il bosco di abeti di questa zona.
Dopo un paio di tornanti, quando ormai ci troviamo nell’area più fitta del bosco, scorgiamo sulla destra una piccola traccia che si tuffa tra gli alberi. Poco avanti si trova uno spot nascosto che abbiamo scoperto qualche anno fa quasi per caso. Proseguendo lungo la deviazione si accede infatti a una piana dove sorge un vecchio capanna di caccia, un paio di tavoli per il picnic e uno stagno. Questa location è stata sfruttata per praticamente tutta la recensione del Samyang 12mm F 2.0 che trovate sul mio canale YouTube.
Ritornando sulla strada principale finalmente arriviamo al rifugio Malpensata e, dopo pochi passi, quando il bosco si fa un po’ più rado, ci si apre davanti la bellissima vista sulla val Trompia e sulla cima di Punta Almana. Non ho ancora trovato quest’area completamente sgombra dalla foschia, ma sono sicuro che prima o poi riuscirò a fare la foto che ho in testa da ormai diverso tempo, magari durante la blue hour sfruttando le luci che pian piano si accendono in tutta la valle.
Dopo una breve pausa, possiamo scorgere sulla sinistra l’ennesima via alternativa segnalata dal cartello 3V. Evito anche questa scorciatoia perchè oggi voglio godermi la camminata con calma. Se però avete fretta il 3V è la scelta migliore in quanto decisamente più rapida rispetto alla strada principale.
La salita prosegue tranquillamente e fortunatamente la poca neve rimasta si trova solamente a lato della strada permettendoci di proseguire senza dover indossare i ramponcini.
Usciti dagli ultimi alberi la strada si sposta sulla destra con tre ampissimi tornanti, quasi a volerci fare indugiare sulla bellezza del paesaggio, prima di decidere finalmente di voler proseguire verso Malga Guglielmo di sotto. Anche questo versante del monte ha un grande potenziale fotografico: la vista costante sulla pianura, i prati in forte pendenza e la mulattiera di sassi bianchi dalle forme sinuose potrebbero regalare delle ottime composizioni. Sfortunatamente anche in questo caso non sono ancora riuscito a scattare una foto in grado di soddisfarmi pienamente.
Malga Guglielmo di sotto – un bel balcone panoramico
Proseguendo in leggerissima salita lungo la strada, finalmente ci facciamo un’idea di quello che sarà il paesaggio ammirabile dalla cima: sulla sinistra si vede ancora la Val Trompia, il massiccio di Punta Almana sembra sempre più imponente e, sulla destra, un ampio spazio vuoto tra le Prealpi bresciane e le Orobie bergamasche, segna la presenza delle bacino del lago d’Iseo.
Arrivati al pascolo della malga (1571 m), ad accoglierci c’è un paesaggio completamente innevato. Il prato è quasi totalmente bianco, la strada viene ricoperta dal ghiaccio, la malga è chiusa e nelle stalle non c’è nessun animale. In primavera quest’area al contrario si riempie di vita e l’erba viene letteralmente tappezzate da migliaia di fiorellini bianchi che garantiscono uno spettacolo veramente singolare.
Malga Guglielmo di sopra – continua la salita
Proseguiamo ora su un mulattiera molto ben tenuta, ma quasi interamente ricoperta da neve molto dura. Per questo preferiamo deviare a lato sui prati.
Dopo pochi minuti giungiamo ad un bel pianoro che accoglie la Malga Guglielmo di Sopra (1.744 m). Da questo bel terrazzo naturale è possibile ammirare il lago d’Iseo nella sua interezza, mentre, girandosi verso nord, si scorge il rifugio Almici, la nostra prossima meta.
Rifugio Almici
Per raggiungere l’edificio è sufficiente seguire il tratto della mulattiera per poche decine di minuti. Oggi però tutta quest’area è ricoperta di neve e di lastre di ghiaccio abbastanza scivolose, per cui decidiamo di deviare a sinistra salendo lungo un tratto di prato in forte pendenza, ma completamente sgombro dalla neve, essendo molto più esposto al sole.
Giunti a quota 1.861 m si accede all’ampissimo spiazzo posto di fronte al rifugio e disseminato di tavoli. Purtroppo il rifugio Almici tiene aperto solamente in alta stagione e durante i weekend autunnali, in inverno non mi è mai capitato di trovare la struttura aperta.
Da questa posizione sembra quasi di poter toccare la punta del monte, mancano infatti solamente 800 m di cammino e circa 100 m di dislivello. La neve però inizia a diventare veramente troppa, quindi ci fermiamo per infilare i ramponcini e ripartiamo subito imboccando l’unico sentiero presente (CAI 227).
La cima del Monte Guglielmo
I pochi metri che ci separano dalla cime sono probabilmente i più panoramici dell’intera escursione. Qui la vista spazia su tutta la salita appena percorsa, su Malga Guglielmo di Sopra con i suoi laghetti artificiali, fino ad arrivare alla parte sud del Lago d’Iseo e a tutte le montagne che lo circondano. Inutile dire che è qui che, nel corso degli anni, ho concentrato la maggior parte dei miei scatti, sia per la bellezza dello scorcio ma anche per la possibilità di poter cogliere per intero la discesa del sole, fino al suo tramontare appena dietro il lago o nella profondità della pianura (tutto dipende dal periodo in cui salirete).
Ancora pochi minuti di cammino e finalmente siamo in vetta (1948 m, ore 3 dalla partenza).
La cima vera e propria è rappresentata dal punto dove spicca il grande monumento del Cristo Redentore, costruito all’inizio del secolo scorso. L’edificio, con la sua forma allungata e spigolosa, rappresenta sicuramente un punto di interesse particolare, sia per i suoi mosaici colorati, ma anche per la sua mole imponente. Dalle sue scalinate è possibile raggiungere gli ampi portoni e visitare l’interno (generalmente le porte sono mantenute chiuse in inverno).
Nel suo basamento è stato però ricavato un piccolo rifugio, quest’ultimo sempre aperto e accessibile. Al suo interno si trova semplicemente qualche tavolo e un paio di sedie.
Sulla parete esterna dell’edificio è stato anche installato un contapassaggi manuale, che permette di tenere traccia di quante persone hanno raggiunto la cima. A pochi passi troviamo anche una statua di bronzo raffigurante papa Paolo VI.
Peak Finder
Ultimo elemento presente in vetta è una rosa dei venti che indica all’escursionista i punti cardinali lungo i quali sono posti i luoghi visibili da questa posizione.
Nelle giornate più limpide e ventose da qui è infatti possibile godere di una vista panoramica veramente invidiabile. A Nord si staglia l’imponente massiccio della Presolana, poco più a destra è possibile scorgere l’Adamello, a Est è ben riconoscibile il monte Baldo. Verso Sud la vista spazia su tutta la linea appenninica fino a ricongiungersi con le Alpi liguri e piemontesi (aguzzando la vista sarà possibile scorgere il Monviso).
Abbassando lo sguardo sotto l’orizzonte invece si notano i riflessi delle Torbiere del Sebino e del Lago d’Iseo.
Un mare di nuvole
Superato il monumento entriamo in una zona pianeggiante circondata da piccoli colli. Questa strana conformazione delle cima del monte rende necessario muoversi un po’ per poter cogliere pienamente tutti gli scorci.
Ci spostiamo quindi verso sud, salendo su un piccolo cucuzzolo su cui è posta una grande antenna. Dopo una breve salita il terreno erboso inizia a scendere prima leggermente e poi in maniera sempre più ripida. Facendo qualche passo è possibile vedere distintamente i boschi della prima parte dell’escursione e anche Malga Guglielmo di Sotto.
In questa zona la veduta sulle Prealpi a nord viene persa, ma si riescono a vedere molto più distintamente tutti i piccoli monti posti al limitare della pianura Padana.
Lo spettacolo che però ci troviamo davanti in questo freddo giorno invernale è veramente unico. La nebbia, che avevamo trovato lungo la strada per arrivare al rifugio Croce di Marone, ora si è fatta più fitta e si estende praticamente su tutta la pianura, andando a ricoprire l’intero paesaggio con un morbido tappeto di nuvole bianche in costante movimento.
Il vento gelido con violente raffiche continua a mutare la forma e la posizione delle nubi, le quali, come delle enormi onde, si infrangono sui pochi monti abbastanza alti da fuoriuscire da questo mare in tempesta.
Questa particolare condizione non è così rara sul Guglielmo, ma bisogna comunque avere la fortuna di salire nel giorno giusto, sperando che la nebbia non copra anche la punta del monte.
Discesa e tramonto
Dopo una lunghissima pausa fotografica decidiamo di iniziare la discesa, percorrendo lo stesso tratto dell’andata.
Entriamo in golden hour una volta raggiunto il rifugio Almici.
Mentre l’effettivo tramonto del sole ci coglie quando siamo ormai giunti alla malga di sotto. Il mare di nuvole non è ancora scomparso del tutto, anche se le sue ampie onde ormai si sono ridotte parecchio. Più scendiamo e più il bianco della nebbia si tramuta in rosa leggero, per poi passare alle tonalità intese dell’arancione. Gli ultimi attimi di luce invece dipingono le nuvole più alte di viola, per poi passare immediatamente ai toni del blu.
Nonostante le numerose salite su questa cima, un tramonto così non mi era mai capitato.
Galleria fotografica – Escursione sul Monte Guglielmo
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Vai alla galleria
Conclusioni – Trekking Monte Guglielmo
Il sentiero è di facilissima percorrenza e la strada principale è sempre molto larga e ben battuta. Per chi ha fretta sono però presenti diversi tratti alternativi più impegnativi che velocizzano molto la salita.
L’estrema semplicità del sentiero rende agevole anche un’eventuale salita/discesa al buio utilizzando una torcia.
La percorrenza è consigliata in tutte le stagioni, anche se in inverno dovrete considerare con attenzione lo stato della neve e mettere in conto la chiusura del rifugio Almici.
Webcam Monte Guglielmo (Rifugio Almici)
È presente una webcam proprio accanto al rifugio Almici. Una posizione perfetta per comprendere le condizioni metereologiche sulla cima del monte Guglielmo:
- Webcam Rifugio Almici: Link
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link
Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.
Valutazione
Voto | 4.5/5 |
Segnaletica | 4/5 |
Difficoltà | 2/5 |
Paesaggio | 4/5 |
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Trekking Monte Guglielmo – Guida tascabile (PDF)
Nello shop trovi una guida pdf che riassume i passaggi principali di questo sentiero. In caso di assenza di segnale ti sarà utile avere un documento (scaricato o stampato) sempre facilmente accessibile.
Trekking Monte Guglielmo – Guida tascabile (PDF) (stefanopoma.it)
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