La Val Masino è piena di luoghi veramente incredibili dove poter ammirare il foliage e pian piano li sto spuntando tutti dalla mia lista. Tranquilli, documenterò tutto su questo blog.
Uno di quelli che in mi ha più colpito è sicuramente l’altopiano di Predarossa: un bella piana alpina interamente circondata da cime innevate (tra cui spicca il Disgrazia con i suoi 3.678 m) e da boschetti di larici incendiati di arancione che si arrampicano sulle pendici più morbide.
Seppur anche solo il bel contrasto tra il bianco della neve, il rosso scuro delle rocce e l’arancio degli alberi possa rendere meritevole di una visita questo posto, ciò che più stupisce è il lento scorrere del torrente Duino che, dopo alcuni salti impetuosi lungo aree rocciose, si tuffa nei vasti prati della torbiera e disegna delle morbidissime anse regalando così una veduta veramente singolare per i paesaggi alpini.
Ammirare dall’alto il luccichio di questo corso d’acqua, che lentamente si fa strada tra i prati rossastri è veramente uno spettacolo imperdibile.
Ovviamente l’itinerario proposto è percorribile anche in estate, periodo nel quale la maggior parte dei colori caldi della natura verranno sostituiti dal verde. Indubbiamente però è l’autunno il momento migliore per immergersi nell’esplosione dei colori della piana e per ammirare lo spettacolo del foliage in un contesto alpino.
Sommario Escursione sulla piana di Predarossa
- Dove parcheggiare? Come pagare il parcheggio
- Mappa trekking Predarossa
- Arrivo alla prima piana di Predarossa
- La Prima piana di Predarossa e il fiume Diuno
- Deviazione per il Belvedere
- Salita verso la seconda piana
- La seconda piana di Predarossa
- Ritorno al parcheggio
- Galleria fotografica – Trekking nella piana di Predarossa
- Consigli e informazioni utili
- Acqua lungo il sentiero
- Periodo consigliato
- Link e riferimenti utili
- Pro e Contro
- Webcam nella piana di Predarossa
- Dove seguirmi
Dati tecnici – Trekking sulla piana di Predarossa:
Difficoltà | E – Escursionistico |
Durata | 2:00 (A/R) |
Anello | No |
Distanza | 4 Km |
Dislivello | 200 m |
Sentieri | |
Tipologia | Trekking |
Data | 20/10/2021 |
Parcheggio per la piana di Predarossa
Per raggiungere Predarossa bisogna recarsi in auto in Val Masino (SO), fino a raggiungere l’omonimo borgo. Dal paese, svoltando a destra, si imbocca la strada per Sasso Bisolo/Preda Rossa che poi condurrà alla piana.
Da ormai diverso tempo l’accesso alla strada e al parcheggio è limitato a sole 50 auto al giorno ed è quindi necessario prenotare il proprio posto. Fortunatamente mi sono informato in anticipo ed ho preventivamente acquistato il ticket online, anche perché prima della strada non sembra esserci nessun ufficio dove poterlo acquistare in loco.
Ad oggi il ticket ha un costo di 10€ e non sembra essere rilasciato in forma cartacea. L’acquisto viene fatto sul sito web della valle e il riconoscimento delle auto che hanno accesso al parcheggio viene realizzato semplicemente inserendo il numero di targa nel sistema.
La strada è lunga 12 km, tutta asfaltata e abbastanza ben tenuta. Bisogna però considerare che il parcheggio è posto a 2000 m di altitudine e a quella quota la temperatura potrebbe essere molto più bassa rispetto a quella del paese. Se si vuole visitare Presarossa in autunno è quindi consigliato utilizzare pneumatici invernali ed avere catene da neve a bordo, in modo da non avere problemi in caso di tratti ghiacciati.
Giunti alla fine della strada ci si trova in un’area pianeggiante dove si può lasciare l’auto in uno dei numerosi posti su fondo sterrato.
Escursione sulla piana di Predarossa – Video VLOG
Mappa: Escursione Predarossa
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Inizio del sentiero e arrivo alla prima piana
Percorrendo i tornanti della strada mi rendo conto che i colori stanno cambiando: gli alberi, ancora molto verdi del fondo valle, stanno lasciando spazio a chiome decisamente più giallognole e pian piano le foglie vengono sostituite dagli aghi arancioni dei larici. In pochissimi minuti ci siamo ritrovati nel pieno dell’autunno! Pensavo che avessimo scelto di venire qua troppo in anticipo, invece è già il periodo perfetto.
Parcheggiata l’auto esco immediatamente per fare qualche scatto ed un venticello fresco mi colpisce il viso: effettivamente la temperatura è decisamente più bassa rispetto a quella del paese ma fortunatamente siamo attrezzati.
Già nella piana del parcheggio è possibile ammirare i primi larici, alcune pozze d’acqua cristallina ed in lontananza alcune cime innevate: non vedo l’ora di proseguire verso la zona della prima torbiera.
Iniziamo quindi a camminare seguendo il sentiero segnalato da segnavia rossi e bianchi con indicazioni per il rifugio Ponti. Il rifugio generalmente chiude verso metà settembre quindi sarà difficile trovarlo aperto durante l’autunno, se invece avete deciso di compiere questo trekking in estate vi consiglio di allungare un po’ l’escursione per passare anche al rifugio.
Rifugio Ponti: Rifugio Ponti – Valmasino
Dopo 5 minuti di cammino (con già diverse pause per scattare qualche foto) ci troviamo davanti al caratteristico ponticello in legno che scavalca il fiume Diuno. La sua posizione è particolarmente privilegiata in quanto si trova proprio al centro della vallata e osservandolo è possibile ammirare sia il torrente che le cime ghiacciate che si estendono verso la fine della piana.
Superato il ponte raggiungiamo l’inizio della prima piana.
Prima piana di Predarossa e fiume Diuno
L’altopiano è sostanzialmente diviso in due zone pianeggianti, congiunte da un sentiero abbastanza ripido che copre i circa 100 m di dislivello che le separano. Entrambe le aree sono prevalentemente paludose e caratterizzate dalla presenza di corsi d’acqua di diverse dimensioni che le solcano.
Il sentiero non può quindi proseguire al centro di questi spiazzi, ma si limita a percorrere il loro perimetro, garantendo comunque una vista perfetta su prati e ruscelli.
Arrivati alla prima zona pianeggiante la vista si apre ad un immenso spiazzo di erba rossa, circondato da una splendida cornice di larici. Al centro della torbiera il fiume scorre lentamente, anche se da questa posizione non è possibile cogliere a pieno la sua bellezza.
Il sentiero in questa zona si biforca: i cartelli indicano di proseguire sulla sinistra, mentre sulla destra c’è un secondo tratto molto più largo e pianeggiante. Vista l’estrema semplicità dell’escursione è possibile visitare entrambi i versanti; tuttavia, se si dovesse scegliere, il consiglio è quello di proseguire lungo il sentiero di sinistra, in quanto consentirà poi di raggiungere un punto estremamente panoramico. Noi svoltiamo quindi a sinistra e incominciamo ad aggirare l’area erbosa.
Siamo proprio saliti nel periodo perfetto: la neve è caduta solo in alta quota e non ha ancora coperto l’erba, l’estremo freddo delle ultime settimane ha invece seccato quasi tutti i prati trasformandoli in una particolarissima distesa rossastra.
Seppur si possa pensare che il nome Predarossa sia nato proprio per via del colore della zona paludosa, in realtà il rosso si trova anche in alcune venature nelle immense pareti rocciose che circondano le piane, in particolare è il Granito del Plutone del Masino che conferisce questo tipico colore rossastro.
Peak Finder
Belvedere – Ammirare il fiume dall’alto
Proseguiamo quasi in piano lungo un sentiero che intervalla tratti terrosi a zone da percorrere su piccole passerelle in legno e in breve ci ritroviamo già verso metà piana.
In questa zona individuiamo un cartello che punta verso la cima dei monti alla nostra sinistra con scritto “belvedere”. Seppur non visibile da questa posizione il punto di arrivo di questa deviazione è solo a poche decine di metri da noi e in circa 10 minuti si è già arrivati.
Decidiamo quindi di salire e rapidamente ci portiamo su un piccolo balcone in legno dotato di un paio di panchine e un parapetto. I pochi metri di dislivello che abbiamo guadagnato hanno letteralmente trasformato la piana; il colore dell’erba da qui sembra ancora più intenso, le montagne che la circondano sono diventate più visibili, ma soprattutto l’intero corso del fiume è finalmente distinguibile nella sua interezza: una morbida pennellata di azzurro turchese che si estende, con ampie curve, su di un tappeto di erba rossa.
Probabilmente non si tratta del punto più suggestivo dell’escursione ma, per il piccolo sforzo richiesto, ne vale assolutamente la pena.
Salita verso la seconda piana
Dopo una breve pausa per mangiare qualcosa decidiamo di scendere e proseguire lungo il sentiero principale, il quale si mantiene sempre pianeggiante fino alla fine della prima piana.
Giunti alla fine della zona erbosa il tracciato punta dritto in mezzo ad un bosco di larici aumentando di molto la sua pendenza. Lo sforzo fatto per arrivare fino a qui è stato veramente ridicolo, quindi senza indugio decidiamo di proseguire.
Il sentiero prosegue a zig-zag in mezzo al bosco, avvicinandosi tal volta al torrente che successivamente darà origine al fiume Diuno. Il fondo è ora prevalentemente roccioso ed è necessario prestare un po’ di attenzione nei punti più ripidi (soprattutto le aree più bagnate e scivolose). Lungo tutta la salita l’erba lascia il passo a grosse rocce, il calmo scorrere del fiume si trasforma in un impetuoso torrente ricco di piccole cascatelle e le cime innevate vengono ora nascoste dai rami degli alberi.
Dopo aver percorso circa 120 m di dislivello la pendenza diminuisce e ci ritroviamo nuovamente in un’area pianeggiante. Prima di proseguire dritti però prendetevi qualche minuto per guardarvi alle spalle ed ammirare dall’alto la prima piana. In questa zona gli alberi sono un po’ più radi e si trovano facilmente delle zone dove la vista può correre libera fino a raggiungere l’inizio della zona paludosa ammirata in precedenza e il lento scorrere del fiume.
Seconda piana di Predarossa
Arrivati finalmente sulla seconda piana noto immediatamente un serie di differenze rispetto alla prima: innanzitutto l’altopiano è molto più piccolo, l’erba è decisamente più bassa e con colori molto più scuri (quasi tendenti al marrone), infine non c’è un unico fiume che scorre in mezzo ai prati ma un ramificato intreccio di tanti piccoli ruscelli.
Non avendo molto tempo a disposizione decidiamo di non proseguire oltre, preferendo invece esplorare rapidamente la zona pianeggiante per cercare di individuare scorci nuovi.
Da qui la vista sulle montagne non è affatto peggiorata, anzi il Disgrazia sembra essere quasi a portata di mano e la sensazione è quella di poter superare rapidamente quei ripidi pendii, per poi toccare la neve che ricopre le cime aguzze che circondano l’altopiano.
Girando in questa zona mi rendo conto anche che ci sono diversi sentieri secondari e quasi tutte le aree attorno ai ruscelli sono liberamente esplorabili, senza il rischio di sprofondare nel fango come succede nella prima piana. L’erba asciutta e diversi massi piatti consentono inoltre di potersi sedere quasi ovunque per fare un pic-nic.
Ritorno al parcheggio
Purtroppo oggi non abbiamo proprio tempo di raggiungere il rifugio Ponti, quindi a malincuore iniziamo la discesa seguendo a ritroso il sentiero fatto in precedenza.
Non segnalo nessuna particolare differenza nel percorrere il tratto in discesa, valgono le stesse considerazioni fatte in precedenza.
Tornati sui prati accanto al parcheggio la luce inizia a farsi maggiormente dorata e le ombre tendono a allungarsi. Essendo una zona molto bassa rispetto alle montagne circostanti non credo che l’ultima luce del tramonto riesca a colorare interamente i prati, se però avete tempo perché non provare a fermarsi e vedere che succede.
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Galleria fotografica – Escursione sulla piana di Predarossa
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica escursione sulla piana di Predarossa
Conclusioni e consigli – Trekking sulla piana di Predarossa
Il sentiero proposto è veramente molto breve e l’impegno richiesto è minimo, per quanto siano comunque presenti dei tratti Escursionisti dove è necessario fare un minimo di attenzione.
Se avete un po’ di tempo e siete abituati a camminare in montagna il consiglio è quello di allungare un po’ l’escursione per raggiungere il rifugio Ponti. Lungo la salita dovrebbero esserci tanti nuovi scorci sulla piana che noi non abbiamo avuto la fortuna di ammirare.
Per i più piccoli o per chi non è abituato, la fine della prima piana potrebbe invece essere un buon punto per concludere l’escursione (magari aggiungendo anche la visita al belvedere).
Se pianificate di venire qui in autunno vi invito anche a munirvi di tutto il necessario per sopportare temperature anche vicine allo 0°C e raffiche di vento freddo che potrebbero abbattere ulteriormente la temperatura percepita. L’assenza di punti di ristoro nelle immediate vicinanze rende ancor più fondamentale organizzare bene l’abbigliamento portato.
Acqua lungo il sentiero
Lungo il sentiero purtroppo non ci sono fonti d’acqua.
Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Periodo consigliato
- ❕Primavera: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio
- Estate
- ❕Autunno: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
- ❗Inverno: La strada dovrebbe diventare inagibile. Consiglio di chiedere informazioni all’ufficio turistico.
Link e riferimenti utili
- Comune Val Masino: Comune di Val Masino
- Sito Val Masino: Homepage – Val Masino – Granitiche emozioni
- Prenotazione biglietto per la strada: Val Masino
- Guida per l’acquisto del pass: Guida-acquisto-pass-Predarossa.pdf (valmasino.info)
PRO e COTRO e Valutazione
👍Pro:
- Sentiero molto chiaro
- Sentiero adatto a tutti
- Diverse zone dove poter fare un pic-nic
👎Contro:
- Traffico sulla strada limitato, è necessario prenotare il proprio posto auto.
Valutazione
Voto | 5.5/5 |
Segnaletica | 5/5 |
Difficoltà | 1/5 |
Paesaggio | 5/5 |
Webcam sulla piana di Predarossa
Purtoppo non è presente nessuna webcam sulla piana di Predarossa. Ti lascio qua sotto le webcam più vicine (tutte in val Masino):
Sasso Remenno: Windy: Webcam – Val Masino: Sasso Remenno
Val di Mello: Windy: Webcam – Val Masino › Nord-Est: Refuge Moon Rising – Val di Mello
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link. Se trovate post o storie recenti avrete un quadro maggiormente chiaro sulle condizioni meteo.
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