Dopo avervi parlato del cammino del torrente Borlezza (Cammino dal Monte Pora a Castro – Seguendo il torrente Borlezza (stefanopoma.it)) facente parte del progetto “Cammini d’acqua“, in questo articolo vi descriverò brevemente i principali scorci fotografici di un secondo cammino che ho dovuto tracciare nel mese di giugno e che verrà pubblicato sulla rivista Orobie nell’uscita di settembre.

Come già spiegato nel precedente articolo, non è mia intenzione riportare le informazioni dettagliate di questi cammini, preferendo rimandarvi a fonti maggiormente curate e meglio scritte.
- Potrete quindi leggere di questo cammino sulla pubblicazione di settembre di Orobie Abbonamenti – Orobie.it
- Qui potete informarvi sul progetto in generale: Nascono i Cammini d’acqua – Orobie.it
- Mentre se volete navigare il cammino su una mappa e leggere una sua versione ridotta, scritta da me, vi rimando all’applicazione Orobie Active. Dove troverete facilmente il cammino sotto il titolo “Cammino Carona-Branzi”: Orobieactive – scarica la nuova app che ti porta dove vorresti essere – Orobie.it
Dopo queste doverose premesse parliamo rapidamente del sentiero, focalizzandoci soprattutto sugli scorci fotografici che mi hanno più colpito di quest’area.
Un breve montaggio che ho realizzato per i canali social di Uniacque: Video

Puoi ascoltare l’intero articolo sul Spotify o su Anchor.
Sommario Via Piana – Escursione da Carona a Branzi
- La Via Piana – Ex-sentiero Enel per collegare Carona con Roncobello
- Mappa Via Piana (tra Carona e Branzi)
- Dove parcheggiare a Carona
- Inizio del sentiero (partendo da Carona)
- L’immensa cascata Borleggia (cascata di Branzi)
- Discesa a Branzi
- Galleria fotografica: Trekking Via Piana
- Consigli e informazioni utili
- Acqua lungo il sentiero
- Periodo consigliato
- Link e riferimenti utili
- PRO e CONTRO – Valutazione
- Webcam lungo il sentiero per il monte Berlinghera
- Vuoi supportarmi?
- Dove seguirmi

Dati tecnici: Trekking Via Piana
Difficoltà | EE – Escursionisti Esperti |
Durata | 1:00 (A) |
Anello | No |
Distanza | 4 Km |
Dislivello | 200 m |
Sentieri | Via Piana |
Tipologia | Trekking |
Data | 25/06/2022 |
Perché abbiamo scelto la Via Piana (o Strada Piana)
Ci troviamo in alta Val Brembana e la richiesta era quella di trovare un tracciato che collegasse l’abitato di Carona con quello Branzi, cercando anche di cogliere il più possibile la bellezza dei torrenti e delle cascate che si trovano lungo le pendici scoscese di questa zona.
Aprendo una mappa ci siamo ben presto resi conto che i sentieri di collegamento tra i due paesi non sono molti e pensare di percorrere tratti della strada provinciale era assolutamente infattibile.
I tracciati più famosi della zona sono probabilmente il sentiero CAI 211 che da Carona sale al lago Marcio e poi scende verso Branzi seguendo il 212. Una passeggiata veramente di impatto per la bellezza dei laghi sopra Carona, ma che, qualora si dovesse scegliere di scendere direttamente a Branzi senza effettivamente visitare anche i laghi Gemelli e il lago Colombo, probabilmente perderebbe parte del suo fascino.
Parte di questo sentiero, tra l’altro, l’ho già trattato sul mio canale YouTube, vi rimando a questo video per avere altre informazioni: Rifugio Laghi GEMELLI da Carona (val Brembana) – Uscita Fotografica [ X-T3 4K ] – YouTube

Non volendo quindi proporre il tratto di salita iniziale per i laghi Gemelli, escludendo però la visita al bel bacino d’acqua artificiale, abbiamo individuato un secondo tratto molto più basso, che corre a mezzacosta, seguendo parallelamente il flusso delle fiume Brembo, e in circa 1 ora e collega i due abitati.
Il sentiero viene denominato Via Piana o Strada Piana. Ed era anticamente nato come tratto di servizio del Enel, per seguire il canale sotterraneo che dal lago di Carona portava acqua alla centrale di Lenna. Il tracciato complessivamente si sviluppa per 12 km e raggiunge il paese di Roncobello, per il cammino proposto però, abbiamo selezionato solo quei pochi chilometri necessari per raggiungere Branzi e la sua cascata.

Seppure a tratti esposto e con sezioni abbastanza scoscese, nel corso del tempo il sentiero è stato quasi completamente messo in sicurezza, grazie a delle barriere laterali e a cavi metallici fissati lungo la roccia. Esistono però ancora due brevi sezioni dove il tracciato si fa molto stretto e non c’è nessun tipo di protezione sul dirupo sottostante.
Sperando che venga fatto qualcosa per sistemare anche queste ultime due aree, per ora il consiglio è di percorrere questo sentiero solamente se sia passo fermo e una certa abilità nell’affrontare tratti rocciosi, resi scivolosi dalla presenza d’acqua.
Mappa: Trekking Via Piana (Carona-Branzi)
Mappa: Trekking via Piana
Dove parcheggiare a Carona? “Gratta e sosta” necessario
Il punto di partenza è fissato a Carona, dove troverete diversi parcheggi a pagamento. Praticamente tutte le aree sono regolamentate da un servizio di “gratta e sosta” al costo di 2€ al giorno, acquistabile in uno dei vari esercizi del paese.
Il parcheggio più comodo è probabilmente quello accanto al lungolago, luogo di partenza anche per il sentiero verso i laghi Gemelli. Parcheggio lungolago di Carona (46.02034475440051, 9.786514707254378 ).
Parcheggiando l’automobile potrete iniziare a passeggiare per qualche minuto lungo l’area pedonale che circonda completamente il perimetro del lago. Numerose panchine, tavoli per il pic-nic, spiaggette, bar e punti di ristoro completano l’offerta di questa zona, rendendola di fatto un ottimo luogo per passare un pomeriggio rinfrescante in montagna.

Ed è anche qui che troviamo il primo spot fotografico della giornata. Verso la fine del lago, infatti, il percorso pedonale si porta a ridosso dello specchio d’acqua ed è possibile piazzare il treppiede appena sopra la recinzione, riuscendo così a cogliere quasi per intero tutto il bacino artificiale, includendo nella composizione anche l’intero abitato di Carona e le cime erbose che lo sovrastano.
Anche con un super grandangolo non sarà possibile cogliere tutto questo paesaggio nella sua interezza. Quindi bisogna fare un po’ di attenzione con le linee e cercare di creare una foto panoramica, componendo almeno 2/3 scatti.

Inizio del sentiero – Partenza da Carona
La via Piana ha ufficialmente inizio proprio a lato della piccola diga di Carona, che chiude il versante occidentale del lago, ed è segnalata da un solo cartello. Non si può dire che la segnaletica non sia buona: i cartelli a inizio e fine percorso ci sono e il tracciato molto evidente non fa sentire la necessità di piazzarne altri. Mancano però sempre la scala delle difficoltà CAI e i tempi stimati.
Dalla nostra valutazione personale il percorso ha una durata massima di 1 ora. I pochi tratti molto esposti e senza protezioni invece necessitano di classificarlo come EE. Con pochi cavi disposti nei punti giusti e qualche passerella in più il livello di difficoltà si abbasserebbe drasticamente, però purtroppo questi lavori non sono stati ancora fatti.
Come già anticipato, si tratta di una strada che si sviluppa a mezza costa, lungo le pendici boscose di questo tratto di vallata. La posizione particolarmente bassa rispetto alle cime limitrofe limita molto le ore di luce diretta, creando così un ambiente particolarmente freddo e umido, dove non sarà raro trovare interi tratti coperti dal ghiaccio già da fine autunno.

Imboccando la strada percorriamo un primo tratto molto largo e ben battuto, che inizia a scendere dolcemente seguendo il corso del fiume Brembo, per poi deviare sulla sinistra ed iniziare a salire in mezzo al bosco.
Vista la presenza di moltissimi alberi, gli scorci visibili dal sentiero non sono molti. Non potendo quindi alzare lo sguardo verso le montagne, cerco di concentrarmi maggiormente sul bel bosco di abeti. L’ambiente umido e la presenza di numerosissimi torrenti danno vita ad un rigoglioso sottobosco, acceso di un verde super intenso che entra in perfetto contrasto con il marrone scura della corteccia degli alberi. Muschio bagnato ed enormi foglie di felci si arrampicano sulle rocce scure, per poi cadere verso di noi quasi a voler invadere la stretta traccia del sentiero.
Ciò che più stupisce però è la temperatura decisamente più bassa di quella percepita a Carona, tutto merito delle fronde degli alberi che riescono a schermare perfettamente il sole e dei numerosi torrenti che, ad intervalli regolari, invadono la traccia, cadendo in piccole cascatelle e riempiendo di schizzi il sentiero.

è proprio quindi questa vegetazione rigogliosa che crea i maggiori punti di interesse lungo tutta la percorrenza della Via Piana.
Continuando a salire, ci troviamo a dover attraversare diversi colatoi di scarico che riversano sulla via molto materiale spostato dalla forza dell’acqua. Nella maggior parte dei casi non si tratta di aree particolarmente complesse, ma bisogna comunque fare attenzione a dove si mettono i piedi.

Superato un torrente, ci troviamo attorno ai 1.050 m di quota e l’intera successiva parte della Via Piana continua a mantenere questa altitudine, compiendo però frequenti saliscendi resi necessari per superare le aree più ripide del versante della montagna. Proseguendo lo spettacolo del bosco migliora ulteriormente e mi ritrovo a fermarmi più volte cercando di cogliere la bellezza degli immensi massi, fatti brillare dal costante scorrere dell’acqua, che invade praticamente ogni area.
Dopo quaranta minuti, compiamo una breve salita lungo un tratto messo in sicurezza con dei cavi, fino a portarci appena sopra uno strapiombo, in una posizione abbastanza aperta e panoramica dalla quale è possibile ammirare lo scorrere del fiume Brembo e, oltre la strada provinciale, l’ultima cava di Branzi ancora rimasta attiva.

Arrivo alla cascata Borleggia (cascata di Branzi)
Rimane ora ho un ultimissimo tratto praticamente in piano fino a raggiungere un cartello con indicazione per Branzi (svoltando a destra). Vi consiglio però di proseguire dritti per un altro centinaio di metri fino a raggiungere il piccolo ponticello cementato che supera la cascata Bordeggia.

La presenza di una vegetazione rigogliosa nasconde un po’ la vista sul salto di quasi 250 m che viene fatto dall’acqua in questa posizione, ma il colpo d’occhio è comunque di impatto. In ogni la cascata sarà ammirabile per intero una volta giunti in paese.

Discesa fino al centro di Branzi
Tornando indietro ci riportiamo nella posizione del cartello e iniziamo la discesa in mezzo al bosco, che in circa 300 m di dislivello ci porterà direttamente in paese
Quest’ultima parte non nasconde tratti particolarmente interessanti dal punto di vista fotografico, se non per uno spiazzo, accanto ad un tavolo per il picnic, dove è possibile ammirare l’intero paese di Branzi e la parte successiva di Val Brembana dall’alto. Finalmente si può godere di una vista un po’ più aerea su quello che ci circonda.

In una ventina di minuti comunque raggiungiamo le case del paese e qui lo sguardo viene inevitabilmente attratto verso est, ad ammirare l’immensità della cascata Borleggia(o cascata di Branzi).
250 m di discesa, che tagliano in mezzo ad una vegetazione rigogliosa, infrangendosi su grosse rocce scure. Il fragore è veramente assordante e gli schizzi riescono quasi a toccare le case più vicine.
Il punto migliore per cogliere questa bellezza per intero è un antico ponticello romano che supera proprio il tratto di torrente che si genera alla base della cascata. In questa posizione è possibile piazzare il treppiede e scattare all’intera cascata senza includere nella composizione eventuali costruzioni o altre abitazioni.

Branzi, pur essendo un paese estremamente turistico, non ha dalla sua l’attrattività di un laghetto alpino. Passeggiando tra le sue vie, però, riesco a individuare scorci meritevoli di uno scatto.
L’area più caratteristica è probabilmente l’inizio del parco: Parco di Branzi (46.0036819639725, 9.758871466417819).
In questa posizione, tramite un ponticello in pietra interamente invaso da aiuole cariche di fiorellini, si può ammirare il gruppo di abitazioni più ad alta quota e la cima boscosa che sorge alle spalle del paese.

C’è da dire che il paese di Branzi è anche famoso per le sue peculiarità gastronomiche. Molto noto è l’omonimo formaggio, che viene prodotto negli alpeggi della zona, ed utilizzato per la tipica polenta taragna.
- Vi lascio il link ad un ristorante dove abbiamo mangiato molto bene: Hotel Corona.
- Qui invece trovate un’azienda agricola dove poter comprare il formaggio: Azienda Agricola Monaci Sebastiano&F.lli.

Il cammino si conclude proprio arrivando al parco di Branzi, dove ci fermiamo per qualche minuto per riposare un po’.
Mi rendo conto che il sentiero proposto non possa rivaleggiare con il ben più famoso Giro dei laghi o la salita al Rifugio Calvi, ma anche nella sua semplicità è un percorso che mi ha divertito e che, con i dovuti lavori, potrebbe veramente diventare interessante per tutti quei turisti che, a piedi, vorrebbero visitare questi due paesi senza fare troppo sforzo.
In futuro mi piacerebbe anche concludere l’intera Via Piana, arrivando fino a Roncobello. Nel caso vi aggiornerò di seguito.

Per ora non posso che ringraziarvi per l’attenzione. Per potere visualizzare altre fotografie e conoscere altri dettagli culturali e paesaggistici del territorio vi rimando, come già detto, all’articolo completo e alla pubblicazione su Orobie Active.

Altre escursioni in Val Brembana
Escursione Rifugio Fratelli Calvi Sentiero Estivo
Galleria fotografica – Escursione Via Piana
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica trekking Via Piana

Conclusioni e consigli – Trekking Via Piana
L’escursione non è troppo lunga e la posizione riparata dal sole la renderebbe un sentiero ideale per tutte quelle persone che vogliono prendere un po’ di fresco visitando in giornata i paesi di Branzi e Carona.
Visto lo stato attuale di alcune sezioni del tracciato però non possiamo consigliarla a chiunque e la percorrenza diviene consigliata solamente ad escursionisti esperti.
Con solo pochi lavori di messa in sicurezza però tutto questo potrebbe cambiare completamente. Qualora dovessimo riuscire ad ottenere qualcosa parlando con le autorità locali avrò cura di informarvi qua sotto.

Acqua lungo il sentiero
Sono presenti diverse fontanelle nei paesi di Carona e di Branzi. Lungo la Via Piana invece non ci sono fonti di acqua potabile. Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Periodo consigliato
- Primavera: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
- Estate
- Autunno: Attenzione alla possibile presenza di ghiaccio.
- Inverno: Sconsigliata se c’è neve sul terreno.
Link e riferimenti utili
- Proloco Carona: Pro Loco Carona – Home | Facebook
- Proloco Branzi: Turismo Branzi (prolocobranzi.it)
- Comune di Carona: Comune di Carona: Home
- Portale della Val Brembana: Portale Ufficiale della Val Brembana – Homepage (visitbrembo.it)

PRO & CONTRO – Valutazione
👍Pro:
- Traccia chiara.
- Sentiero immerso in un bosco molto fresco.
- Bella vista sulla cascata Borleggia
👎Contro:
- Rischioso in caso ci sia ghiaccio o neve.
- Alcuni tratti sono esposti e pericolosi.
- Non molto panoramico.

Valutazione
Voto | 2.5/5 |
Segnaletica | 4/5 |
Difficoltà | 4/5 |
Paesaggio | 2.5/5 |
Webcam lungo la Via Piana (Carona-Branzi)
Fortunatamente c’è una Webcam proprio a Carona, utilissima per capire l’eventuale presenza di neve lungo il tracciato.
- Webcam Carona: Link Windy.com
- Webcam Laghi Gemelli: Link Windy.com
- Webcam Roncobello: Link Windy.com
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link
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