Da ormai diverso tempo mi interrogo sul tema dell’overtourism e su come i contenuti social brevi (Instagram e TikTok) possano diventare facilmente virali, promuovendo una determinata località turistica o montana a un numero spropositato di persone poco informate.
Da anni, grazie ad articoli, foto e video, abbiamo a disposizione tutte le informazioni necessarie per organizzare la nostra prossima gita in montagna. Con l’avvento di questa nuova forma di pubblicazione – nata con TikTok – tutto è però diventato estremamente più “veloce” e “semplice”, al punto che il turista medio rischia di affidarsi esclusivamente a questi brevi video per valutare e pianificare la sua prossima escursione.

Sommario: Overtourism e linee guida per la pubblicazione
- Sommario: Overtourism e linee guida per la pubblicazione
- Cosa pubblico sulle mie piattaforme social – Contenuti lenti e veloci
- Alcuni commenti che ricevo – Citare il luogo oppure no?
- Proviamo ad ipotizzare una soluzione
- Linee guida per la pubblicazione di contenuti sulla montagna
- Commenti utili e altre riflessioni in divenire
- Apprezzi il mio lavoro e vuoi supportarmi?
- Dove seguirmi? Vuoi restare aggiornato?
Cosa pubblico sulle mie piattaforme social – Contenuti lenti e veloci
Partiamo con una rapida introduzione a ciò che pubblico sulle mie piattaforme, così da allineare anche chi non mi conosce o mi ha scoperto solo tramite un video.
Adoro parlare di montagna e di fotografia. Mi piace montare video che raccontano paesaggi naturali e, parallelamente, scattare fotografie durante le mie escursioni. Il fulcro della mia attività social (e anche ciò che più mi appassiona) si può riassumere in tre formati principali:
- 🎥 Video orizzontali descrittivi o brevi montaggi — YouTube
- ✍️ Articoli descrittivi — Blog
- 📷 Fotografie dei luoghi visitati — Spesso integrate nei video e negli articoli
Il cuore della mia produzione è quindi rappresentato da contenuti che definirei “lenti”, ovvero materiali che richiedono tempo per essere realizzati, ma che credo offrano un reale valore aggiunto a chi ha la pazienza di guardarli o leggerli. Sono contenuti ricchi di informazioni e dettagli utili, spesso nati da una domanda che mi pongo a posteriori:
“Ok, ho visitato questo luogo. Ma che tipo di articolo o video avrei voluto trovare prima di partire, per organizzarmi al meglio?”
Si tratta quindi di contenuti che in primo luogo io stesso avrei voluto vedere/leggere prima di un trekking e che quindi spero che possano raggiungere persone che li ricercano in modo intenzionale e non che li sorbiscano in maniera passiva. La lunghezza dei video o degli articoli fa inoltre da ulteriore filtro, facendo si che solamente chi è realmente interessato arrivi veramente alla conclusione e recepisca tutte le informazioni utili che vi sono contenute.
Insomma sono abbastanza convinto che questo tipo di pubblicazione porti un qualche tipo di valore aggiunto per appassionati di montagna e non e attualmente non mi interrogo molto sull’effettiva utilità di questi contenuti, in quanto sono abbastanza convinto che ne abbiano.
A fianco di questa produzione “lenta”, ho però sempre affiancato anche la creazione di contenuti “veloci”, ovvero:
- 📸 Post su Instagram
- 🎬 Reel
- 🎥 TikTok
- 🔁 Shorts
Anche se in questi formati lo spazio per un messaggio approfondito è ridotto, cerco comunque di pensarli con criterio. Il loro scopo principale è spesso quello di stimolare curiosità, presentare un luogo o un’immagine suggestiva e poi reindirizzare il pubblico verso un contenuto “lento”, dove si trova tutto il dettaglio informativo.
Non mi piace l’idea di produrre un video verticale solo per il gusto di farlo, dare due info rapide in descrizione e magari incollare una traccia GPS. Preferisco vedere questi contenuti come una sorta di pubblicità consapevole, una porta d’ingresso verso un contenuto più ricco ospitato su un’altra piattaforma.

Alcuni commenti che ricevo – Citare il luogo oppure no?
Non avendo ancora maturato una strategia chiara per la gestione dei contenuti “veloci”, mi è capitato in passato di pubblicare Reel dove citavo esplicitamente sentieri, rifugi e luoghi, includendo molte informazioni utili direttamente in descrizione. In questi casi, è piuttosto comune ricevere commenti contrariati, in cui alcune persone chiedono di non rendere pubblico il nome del luogo, per evitare il rischio di vederlo invadere da turisti poco consapevoli.
D’altro canto, quando scelgo invece di pubblicare montaggi più emozionali, dove il focus è sul paesaggio, l’atmosfera, il ritmo delle immagini, e non cito quindi i nomi dei luoghi, ricevo spesso una pioggia di commenti opposti, con richieste di informazioni dettagliate e lamentele per l’assenza del nome del posto, che molti si aspetterebbero di trovare almeno nel titolo o nella descrizione. In alcuni video particolarmente sommersi di richieste di questo tipo, mi sono anche sentito costretto a bloccare completamente i commenti.
Insomma, il pubblico su questi contenuti risulta essere abbastanza spaccato: qualunque scelta si faccia, è probabile che qualcuno resti scontento.
Detto questo, ho imparato a non dare troppo peso a commenti isolati, soprattutto se non sono accompagnati da una spiegazione ragionata, da una motivazione costruttiva o da un suggerimento pratico.

Proviamo ad ipotizzare una soluzione
Lo scopo di questo articolo è proprio quello di andare oltre il semplice “Perché hai citato il luogo?” o “Perché non lo hai citato?”, provando a costruire un ragionamento più ampio e strutturato su quale possa essere, oggi, un comportamento corretto nella condivisione di contenuti legati alla montagna.
Per avviare un dialogo serio e costruttivo, è però fondamentale partire da alcuni fatti concreti, che – a mio avviso – non sono particolarmente opinabili:
- I social network esistono e vengono regolarmente utilizzati
- Molte persone li sfruttano anche per informarsi e cercare ispirazione rispetto alle proprie passioni, montagna compresa
- Sono, senza dubbio, un mezzo efficace per farsi conoscere e indirizzare il pubblico verso un contenuto o servizio esterno
- Per alcuni, i social sono un vero e proprio strumento di lavoro, e quindi essenziali per la loro attività
Una soluzione che sia davvero sensata e praticabile non può ignorare o andare contro questi punti.
Per quanto siate liberi di pensarlo o auspicarlo, credo che affermazioni come “Non bisognerebbe più pubblicare nulla” oppure “I social non andrebbero usati per informarsi sulla montagna” siano discorsi poco utili ai fini di una riflessione concreta.
In quest’ottica, credo che il vero tema da affrontare non sia tanto se pubblicare o non pubblicare, ma piuttosto come farlo, con quale consapevolezza e, soprattutto, con quali strumenti.
Detto ciò, rimango completamente aperto al confronto: questa è una riflessione in divenire, e non escludo affatto che – tra le molte possibilità – fra qualche mese io possa fare scelte completamente diverse. Magari deciderò di rimuovere gran parte dei contenuti che ho pubblicato, perché in quel momento sentirò che per me è la cosa più giusta da fare. Non sarà una scelta valida per tutti, non sarà una soluzione oggettivamente utile, ma potrebbe semplicemente farmi stare meglio. E in fondo, anche questo fa parte di un percorso personale e di responsabilità.

Linee guida per la pubblicazione di contenuti sulla montagna
Di seguito voglio riportarvi alcune linee guide che ho maturato negli ultimi mesi e che sto provando a seguire nella mia pubblicazione di contenuti veloci. Come già detto, queste linee guida non ipotizzano di limitare/eliminare la pubblicazione di contenuti social, ma semplicemente di rendere l’atto di pubblicazione più ragionato e consapevole.
Come leggerete, si tratta di molti concetti, riflessioni e accorgimenti diversi, che difficilmente potranno essere applicati tutti in ogni pubblicazione. Credo che un importante passo sia però anche il semplice fatto di mettere tutto questo nero su bianco e provare a rifletterci prima di ogni pubblicazione.
1) Perché lo sto facendo?
Prima di pubblicare qualsiasi contenuto ritengo che sia assolutamente necessario interrogarsi sul perché si senta il desiderio di caricarlo ed esporlo a un pubblico potenzialmente molto vasto.
- Sto aggiungendo del rumore inutile o sto creando qualcosa che possa dare valore?
- Sto pubblicando sulla foga del momento o il contenuto è ragionato?
- Il messaggio è positivo? Qualcuno potrebbe recepirlo male e trasformarlo in un comportamento negativo?
- Sto pubblicando per soddisfare il mio ego personale o c’è uno scopo più profondo dietro (passione, desiderio di condivisione, lavoro)?
Sembrano domande forse esagerate, ma se tutti ce le ponessimo sono certo che i social sarebbero un po’ più puliti da rumore e contenuti inutili.
2) Alcuni luoghi possono non essere condivisi
Alcuni luoghi poco conosciuti o con strutture ricettive palesemente non in grado di accogliere troppe persone possono semplicemente NON essere condivisi (sia in contenuti lenti che veloci).
Ovviamente, qui la valutazione è molto soggettiva, e credo che la sensibilità individuale sia fortemente influenzata dalla conoscenza e frequentazione di determinate zone.
3) I contenuti veloci servono come mezzo per indirizzare verso qualcosa di più lento e ragionato
Sono consapevole che molti potrebbero non essere d’accordo su questo punto, ma personalmente sono abbastanza convinto che il valore trasmesso da un Reel o un TikTok sia intrinsecamente limitato dallo strumento stesso.
Non mi piace l’idea di creare un video verticale veloce e considerare quello il mio prodotto finale per il pubblico. Tendenzialmente, questi contenuti dovrebbero SEMPRE reindirizzare a qualcosa di esterno di maggiore qualità (i contenuti lenti di cui parlavo prima).
Ovviamente ci sono molto casi particolari ed eccezioni, ma se devo darmi una linea guida voglio che i miei contenuti veloci possano portale la persona veramente interessate verso un qualcosa di grande valore e che non siano essi stessi il prodotto finale.
4) Utilizzo di nomi e luoghi espliciti
Ad oggi non credo che eliminare completamente i nomi dei luoghi sia la soluzione. Bisognerebbe tuttavia fare un importante riflessione prima di creare un Reel, dove in due frasi vengono date tutte le informazioni necessarie per raggiungere la località.
Eviterei di creare pubblicazioni di questo tipo per località già incredibilmente famose o tutte quelle località dove le strutture recettive sono palesemente pensate per accogliere un flusso molto basso di persone.
Ancora una volta tuttavia si tratta di considerazioni personali ed è difficile prendere una scelta sulla base di un valore quantitativo in questo caso. Se avete suggerimenti sono ben accetti
5) Rimozione dei nomi in tutti i casi dubbi
Se non conosco bene una località e ho il dubbio che la zona non sia in grado di accogliere molte persone, l’idea è quella di creare un contenuto dove NON vengano dati riferimenti espliciti alla località. Questi potranno essere eventualmente inseriti solo nei contenuti lenti associati.
Una soluzione può essere parlare del sentiero in termini generici, o fare riferimento solo all’area geografica più ampia.
6) Consiglio di un tracciato alternativo
Una volta deciso di parlare di un particolare luogo credo che sia anche utile, se ne abbiamo le competenze, valutare come normalmente venga presentato sui social e se ci siano modalità e sentieri alternativi per parlare della stessa località.
Se altri creator parlano solamente di un tracciato per raggiungere un particolare lago alpino e io sono consapevole che esistono molte alte vie di accesso, potrei semplicemente decidere di consigliare una strada alternativa in modo che i turisti si “distribuiscano” lungo sentieri e punti di partenza diversi.
7) Disclaimer, precisazioni e raccomandazioni di varia natura
I contenuti veloci, di qualsiasi natura siano, dovrebbero far emergere la necessità di informarsi bene prima di organizzare un’escursione, far comprendere i possibili pericoli della montagna e l’importanza di affrontarla preparati.
Questo può essere realizzato con frasi parlate specifiche direttamente nel video, con delle frasi nella descrizione o con dei disclaimer.
Non ho idea di quanto questa cosa possa essere efficacia, l’importante però credo sia non far passare il messaggio che il luogo mostrato sia raggiungibile da chiunque, senza sforzo e senza preparazione. La montagna richiede sempre sforzo e preparazione.
Questo avvertimento potenzialmente potrebbe far desistere turisti completamente incompetenti o potrebbe far sorgere loro il dubbio che forse sia necessario informarsi bene prima di partire.
Se anche si dovesse calcare un po’ la mano con questi avvertimenti e far così sorgere un po’ di paura nell’ascoltatore, non credo sia una scelta sbagliata.
8) Esagerazione della difficoltà tecnica
Sulla scia del punto precedente, non mi sembra sbagliato esagerare leggermente la difficoltà tecnica dell’itinerario (se viene comunicata), o comunque sottolineare con più forza le criticità piuttosto che l’accessibilità.
Di fronte ad un Reel spettacolare, dove però il creator dice esplicitamente “Il tratto è molto tecnico, dovete fare assoluta attenzione ed essere preparati” credo che una buona fetta di ascoltatori sia portata a fermarsi e fare una riflessione prima di decidere di partire.
9) Presentazione del luogo in maniera autentica
Il luogo presentato dovrebbe essere descritto nella sua interezza, evitando si soffermarsi solo sul bello o sulle zone più fotografabili.
Questo punto è particolarmente complicato per me in quanto sono anche un fotografo e trovare spot fotografici interessanti è una grande componente della mia esperienza complessiva in montagna. Conseguentemente anche le mie pubblicazioni conterranno inevitabilmente qualche scatto in punti particolarmente scenografici.
Devo ancora capire come coniugare questo aspetto nella mia pubblicazioni.
10) Pubblicazione lenta e fuori stagione
Credo sia inoltre molto utile tentare di pubblicare anche dei contenuti “fuori stagione”. Consigliare quindi dei trekking che dovrebbero essere percorso NON nel periodo della pubblicazione, ma in una data successiva.
Questo ovviamente non può essere fatto per ogni contenuto e mi rendo conto della difficoltà di questo approccio. Ipotizzo però che presentare un bel percorso come “Da fare il prossimo autunno perché ora fra troppo cado” o “Da fare l’inverno prossimo quando ci sarà neve perché ora non è ancora scesa” sia un valido modo per dilatare il tempo tra visione del contenuto e la scelta di andarci da parte del pubblico.
Se mi salvo diverse escursioni interessanti da fare fra 4 mesi, poi ho tempo di approfondirle meglio, cercare altro materiale, capire quale voglio fare veramente, per poi sceglierla consapevolmente.
11) Evitare il trend
Eviterei inoltre di andare in un particolare luogo scoperto su Instagram, per poi a distanza di pochi giorni pubblicare un video in cui si consiglia di andare proprio in quello stesso luogo.
Credo che la continua ripubblicazione di trekking appena scoperti sui social sia la ricetta perfetta per far entrare il luogo in trend e creare così un circolo vizioso di gente che lo scopre, ci va e pubblica contenuti.
Richiamando il punto precedente, perché non attendere a pubblicare il contenuto su un trekking che vedo in trend, magari decidendo di consigliarlo fuori stagione?
12) Collaborazioni con enti del turismo
Mi è capitato di collaborare con riviste ed enti del turismo locale e credo che un dialogo attivo con entità di questo tipo sia potenzialmente un validissimo modo per capire di che cosa hanno veramente bisogno, quali aree dovrebbero essere citate, quali iniziative dovrebbero essere promosse ecc.
Si tratta ovviamente di un processo complesso, sarebbe assurdo pensare di far approvare ad un ente turistico tutte le nostre pubblicazioni e probabilmente certe piccole realtà non hanno nemmeno una vera competenza nel consigliare cosa sia meglio promuovere.
Si tratta quindi di un punto un po’ complicato, ma che dovrebbe essere assolutamente valutato nel caso in cui ci si ritrovi a collaborare con un ente che dimostra capacità, apertura e competenza nell’indirizzarci in qualche tipo di pubblicazione.
13) Video dove il nome del luogo è meno rilevante
Video e fotografie di un particolare luogo possono essere uno spunto per parlare di montagna in generale, di attrezzatura o di tanti altri temi, senza necessariamente raccontare nel dettaglio il trekking appena fatto.
Le competenze dei creator sono ovviamente diverse, e non tutti si sentono pronti a realizzare vlog su temi più generici o tecnici. Tuttavia, chi possiede le capacità e le conoscenze potrebbe valutare seriamente questa strada.
Paradossalmente, questo tipo di contenuti è più accessibile a chi ha già un buon seguito, perché il pubblico fidelizzato li seguirebbe anche se parlassero d’altro. Allo stesso tempo, creator già noti e coinvolti in collaborazioni professionali sono spesso incentivati a spostare il focus dalla descrizione del sentiero alla presentazione di un prodotto o servizio, in linea con le aziende con cui lavorano.
14) Moderazione dei commenti
Se si prende la decisione di non mostrare (o mostrare) il nome di un luogo, è fondamentale essere convinti della propria scelta. Se la sezione commenti si riempie di utenti che non la condividono — magari scrivendo comunque il nome del posto — bisogna avere la fermezza di moderare, rimuovendo ciò che compromette la coerenza del contenuto.
Questo non significa ignorare o zittire le critiche costruttive, anzi. Il confronto è importante (ed è il motivo per cui nasce questo articolo), ma è altrettanto fondamentale tutelare una linea editoriale coerente, soprattutto quando nasce da una riflessione profonda.
15) Educazione
Se il focus delle pubblicazioni di un creator è la montagna, credo che un certo spazio debba necessariamente essere dedicato anche alla promozione di contenuti educativi (non necessariamente sul tema overturism). La forma e la modalità possono essere ovviamente molto soggettivi, ma è fondamentale che il pubblico percepisca il creator come una persona responsabile, attenta e sensibile su queste tematiche e non come un semplice distributore di consigli su cosa fare il weekend prossimo.
Commenti utili e altre riflessioni in divenire
In questa sezione mi piacerebbe raccogliere nuove considerazioni, commenti, spunti e critiche costruttive da parte di chi vorrà aiutarmi in questo percorso di riflessione. Non pretendo che questa chiave di lettura sia quella corretta, se il vostro punto di vista è che Instagram debba scomparire condividetelo pure. Siate però consapevoli che certe soluzioni sono praticamente impossibili, altre potrebbero invece essere prese come spunto di riflessione da parte di molti.
Lo so: questo è un articolo disordinato, forse troppo lungo, e sicuramente in continua evoluzione.
Probabilmente, un giorno, lo archivierò per trasformarlo in una versione più definitiva, strutturata e sintetica. Ma per ora sentivo la necessità di buttare giù pensieri in modo diretto, per iniziare un dialogo vero e concreto.
Se sei arrivato fin qui e hai qualcosa da dire, anche solo una piccola osservazione, scrivimi. Il tuo punto di vista potrebbe davvero aiutarmi a vedere cose che mi sfuggono.
Apprezzi il mio lavoro e vuoi supportarmi?
Esistono diversi modi per supportare il mio lavoro su questo blog e sui miei canali social, alcuni dei quali senza alcun costo per te!
Ecco come puoi aiutarmi:
- Affiliazione Amazon 🛒 Acquistando prodotti su Amazon tramite i link affiliati presenti sulle mie pagine, la piattaforma mi riconoscerà una piccola percentuale. Per te il prezzo resta invariato, ma mi aiuterai a continuare a creare contenuti di qualità! Link affiliato Amazon
- Donazione PayPal ☕ Se vuoi offrirmi un caffè virtuale, puoi farlo tramite la funzione di raccolta fondi di PayPal. Ogni contributo è un grande supporto! Donami in caffè
- Prenotazione auto con Discovercars 🚗 Se hai bisogno di noleggiare un’auto, fallo tramite il mio link affiliato Discovercars: una piccola percentuale del guadagno della piattaforma arriverà a me, senza alcun costo aggiuntivo per te. Noleggia un auto con Discovercars
- Seguimi sui social 📲 Un gesto semplice ma prezioso: seguimi, metti like e interagisci con i miei contenuti su Instagram, YouTube e TikTok. Il tuo supporto aiuta la crescita della community!
- Link affiliati e sconti esclusivi 🔥 Grazie alle mie collaborazioni con diverse aziende, posso offrirti link affiliati e codici sconto speciali. Se ti interessano i prodotti di cui parlo, acquistandoli tramite i miei link potrai risparmiare e al tempo stesso supportare il mio lavoro. Alcuni sconti li pubblico qui, altri posso condividerli solo in privato:
- Sconto 10% su The Heat Company → Scrivimi in privato
- Sconto 20% e link affiliato per KentFaith → Scrivimi in privato
- Sconto 10% Luminar Neo → Link per l’acquisto e codice sconto “StefanoPoma“
Grazie per il tuo supporto! ❤️
Dove seguirmi? Vuoi restare aggiornato?
- Newsletter: Il modo migliore per rimanere aggiornato con la pubblicazione dei nuovi articoli.
- Canale YouTube: qui trovi video riguardanti le mie escursioni fotografiche, riflessioni e recensioni di prodotti legati al mondo del trekking e della fotografia.
- Pagina Instagram: brevi trailer tramite Reels, notizie e comunicazioni veloci con le storie e la maggior parte della mia pubblicazione fotografica.
- Wikiloc: le mappe dei trekking che faccio. Attenzione, tutti gli itinerari non ancora inseriti nel blog sono impostati come privati su Wikiloc.
Alcune delle foto che vedi in questo articolo sono state scattate e post-prodotte da @stefanodosselli (pagina Instagram).