La sponda bresciana del Lago di Garda è disseminata di montagne a strapiombo sul lago, che garantiscono una visuale splendida a 180° su l’immensa distesa d’acqua sottostante e sulle pendici del Monte Baldo.
Pian piano sto scoprendo sempre nuovi posti e la lista dei luoghi da visitare non fa altro che aumentare.
Oggi però spuntiamo almeno una riga: la nostra meta è Cima Comer!
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Cima Comer è una montagna dalle modeste dimensioni che si trova nella sponda occidentale del lago di Garda
Può essere raggiunta facilmente con una camminata di soli 45 minuti, a patto che vogliate salire in macchina in una strada molto stretta e arrivare a parcheggiare proprio a ridosso del monte. Alternativamente si può percorrere un tratto ben più lungo e divertente della durata di circa 2:30 ore.
Noi decidiamo di optare per la seconda opzione, un sentiero con una lunghezza di circa 8 km e ben 800 m di dislivello. Insomma, un’escursione non proprio adatta a tutti e che richiede un certo grado di allenamento, certe sezioni del sentiero, infatti, vengono addirittura classificate come EE (Escursionisti Esperti).
Sommario: Trekking Cima Comer
- Parcheggio a Sasso (Gargnano)
- Mappa: Escursione a Cima Comer
- Inizio del sentiero CAI 231
- Eremo di San Valentino
- Salita nei boschi lungo il 231
- Rifugio alpini di Gargnano (CAI 231a)
- L’osservatorio di Cima Comer
- Cima Comer
- Discesa lungo il sentiero EE CAI 231
- Galleria fotografica: Escursione a Cima Comer
- Consigli e informazioni utili
- Webcam lungo il sentiero per Cima Comer
- Vuoi supportarmi?
- Dove seguirmi
Dati tecnici: sentiero per Cima Comer
Difficoltà | EE – Escursionisti esperti |
Durata | 3:30 (A/R) |
Anello | No |
Distanza | 8 Km |
Dislivello | 837 m |
Sentieri | CAI 231 CAI 232 |
Tipologia | Trekking |
Data | Autunno 2021 |
Parcheggiare a Sasso (Gargnano)
L’itinerario ha inizio nel piccolo borgo di Sasso (484 m). Per arrivarci bisogna raggiungere il paese di Gargnano, per poi deviare sulla strada SP9. Dopo numerosi tornanti e circa 7 km si individua sulla destra l’indicazione per Sasso.
Percorriamo praticamente tutto il paese, fino a trovare un gruppo di 20 parcheggi accanto ad un bar. Fortunatamente oggi non c’è quasi nessuno, ma in alta stagione è abbastanza facile trovare tutti gli spazi occupati, in tal caso dovrete tornare indietro lungo la strada e mettere la macchina in una delle numerose piazzole.
Mappa: Trekking a Cima Comer
Mappa: Trekking Cima Comer
Inizio della salita verso Cima Comer – CAI 231
Iniziamo così a percorrere le strette vie del paese, seguendo le indicazioni per Cima Comer. I cartelli, in questo primo tratto, sono abbastanza ben distribuiti lungo tutto il tragitto. Giunti ad una fontana e un lavatoio la strada diventa sterrata e si inizia a camminare lungo il sentiero 31 (CAI 231).
Camminiamo per un po’ in un uliveto, che permette di vedere già alcuni scorci sul lago. Già dopo pochi minuti il sentiero si fa molto più sassoso e inizia a ad arrampicarsi all’interno di un fitto bosco, chiudendo così la vista sullo specchio d’acqua.
La mulattiera diventa via via sempre più stretta e ripida, il fondo viene inoltre invaso da numerose rocce abbastanza piatte e scivolose.
È assolutamente consigliabile utilizzare degli scarponi e dei bastoncini da trekking, in caso di pioggia invece bisognerà fare ancora più attenzione.
Dopo circa 20 minuti di salita raggiungiamo una sorta di terrazza naturale con un’ottima vista sul paese di Gargnano, la catena del Monte Baldo e la parte meridionale del Lago di Garda. Mi fermo per scattare alcune foto, ma vi anticipo già che l’escursione è letteralmente disseminata di punti simili, i quali diventano via via più spettacolari con l’aumentare della quota.
Eremo di San Valentino
Dopo altri 5 minuti giungiamo davanti ad un bivio:
- il sentiero 31 per Cima Comer prosegue sulla sinistra,
- mentre sulla destra si stacca un altro sentiero che, in soli 10 minuti, conduce all’eremo di San Valentino.
La deviazione è assolutamente consigliata, ma il sentiero diventa molto ripido e prevalentemente costituito da alti gradoni di roccia. Per facilitare la discesa sono stati inoltre piazzati alcuni cordini metallici nei punti più complessi.
Appena prima dell’eremo, inoltre, il sentiero diviene leggermente esposto. Non è quindi consigliato se soffrite di vertigini.
Iniziamo quindi a scendere lungo i gradoni di roccia, aiutandoci in qualche occasione anche con le mani. Tornati in piano, e arrivati alla zona esposta, troviamo di fronte a noi una porta di legno tenuta chiusa da un masso fissato a una sorta di carrucola. Per proseguire bisogna spingere con forza la porta e andare oltre.
Ancora una brevissima salita e finalmente siamo giunti allo spiazzo erboso circondato da cipressi dove sorge l’eremo di San Valentino.
La struttura, abbastanza piccola, è costituita solamente da quattro stanze ed è stata realizzata a ridosso di un’enorme parete rocciosa.
La storia narra che l’eremo fu costruito nel 1650 dagli abitanti di Gargnano che nel 1630 erano riusciti a fuggire dalla peste rifugiandosi su queste montagne. Da antichi documenti pare che, nel corso dei secoli, l’eremo sia stato abitato da almeno tre eremiti.
Quando ci siamo stati noi, tutte le porte erano aperte ed era quindi di fatto possibile visitare la piccola cappella e le varie stanze.
Vi segnalo che attorno alla struttura sono stati piazzati anche alcuni tavoli per il pic-nic.
Noi però decidiamo di non fermarci, in quanto stiamo camminando da veramente pochissimo tempo. Torniamo quindi indietro e imbocchiamo il sentiero 31.
Possibile alternativa lungo il sentiero attrezzato
Dall’eremo si potrebbe anche proseguire diritti, salendo lungo un sentiero attrezzato che, in pochi minuti, conduce al punto panoramico chiamato pulpito, per poi congiungersi nuovamente con il sentiero 31.
Si siete qui con degli animali o con dei bambini piccoli è ovviamente sconsigliato percorrere questa variante. Io ho lo zaino forse un po’ troppo pesante per tutta l’attrezzatura fotografica, quindi preferisco tornare indietro e fare il sentiero normale all’interno dei boschi.
Salita lungo il sentiero CAI 231 e 231a
Ripreso il 31 iniziamo a salire all’interno del bosco, perdendo completamente la vista sul Lago di Garda. Il tratto è sempre abbastanza evidente, ma sono quasi completamente assenti dei cartelli e in più situazioni abbiamo avuto dubbi su dove proseguire.
Per questo motivo è consigliabile tenere sotto mano una mappa o la traccia GPS.
Questa parte è probabilmente la più complicata dell’intera escursione. Il sentiero non è assolutamente tecnico, ma la salita è molto costante e dura per diverse decine di minuti.
Giunti in un’area pianeggiante è ben evidente il secondo bivio di questa escursione:
- girando a destra si prosegue lungo il 31, ora classificato come EE,
- proseguendo a sinistra si imbocca il 31a che, allargando un po’ la strada, permette di raggiungere il rifugio Alpini di Gargnano.
Entrambi i tratti portano in circa 1 ora a Cima Comer.
In sostanza, bisogna decidere se percorrere il tratto più complicato (il 31) durante la salita oppure in discesa. Noi decidiamo di imboccare il 31a e scendere poi lungo il 31.
Rifugio alpini di Gargnano
Giriamo quindi a sinistra e camminiamo in piano per altri 10 minuti all’interno del bosco. Il sentiero in questo tratto si trasforma di nuovo in una mulattiera abbastanza larga e dopo altri 5 minuti si inserisce in un ampio prato, da cui è già ben visibile la Punta di Cima Comer.
Ancora qualche minuto e ci immettiamo in una strada asfaltata che conduce rapidamente al rifugio Alpini di Gargnano. Lungo la carreggiata ci sono diverse macchine parcheggiate e un buon numero è stato lasciato anche nel piccolo parcheggio del rifugio.
Volendo, quindi, è possibile proseguire in macchina fin in questa posizione e tagliare praticamente tutta la salita fatta fino ad ora. Dal rifugio la cima dista solamente 40 minuti.
Anche in questo caso, però, i parcheggi non sono moltissimi e il rifugio è decisamente molto frequentato nei weekend. Per questa ragione sarà difficile trovare posto direttamente accanto alla struttura e probabilmente sarete costretti a parcheggiare al fianco della carreggiata.
Giunto davanti al rifugio, decido di entrare e riposarmi un po’ su una panchina, cercando anche di capire come quest’ultimo sia organizzato. Non si tratta infatti di un rifugio nel senso classico del termine: gli alpini di Gargnano tengono aperta la struttura, consentono a tutti di utilizzare la legna, i fornelli, i bagni e l’area per grigliare, ma non mettono a disposizione bevande o cibo.
È richiesta inoltre un piccola donazione in base alle attrezzature usate.
L’osservatorio di Cima Comer
Dopo una breve pausa proseguo sul sentiero che conduce sulla cima del monte. In questo tratto il sentiero è numerato con il 32 (CAI 232).
Mancano ancora circa 250 m di dislivello e il sentiero sale in maniera costante all’interno del bosco, per poi fuoriuscirne solamente nell’ultimissimo tratto.
Usciti dalla vegetazione, ci troviamo davanti ad un panorama eccezionale. Qui è stato inoltre installato un piccolo balcone in legno arroccato su una roccia, nella posizione più panoramica dell’intera cima.
Questa curiosa costruzione viene chiamata “Osservatorio di Cima Comer” proprio perché da questa zona è molto facile osservare il volo di svariati uccelli rapaci, in particolare falchi.
Ovviamente questo balcone panoramico è anche ideale per osservare il paesaggio, da qui non ci sono ostacoli e la vista spazia da Riva del Garda a Sirmione, fino al massiccio del monte Bondone, al di sotto invece c’è il blu intenso del lago.
È veramente fantastico poter perdersi con lo sguardo così in lontananza, anche se ovviamente la bellezza della vista dipende molto dalle condizioni metereologiche della giornata. Oggi c’è molta foschia nella parte bassa della pianura Padana e questo va ad inghiottire in un brutto alone bianco tutta la costa meridionale del lago.
Cima Comer 1.280 m
L’Osservatorio però non coincide con la cima della montagna, il sentiero infatti prosegue per un altro centinaio di metri, fino a raggiungere la croce di vetta.
La visuale da qua sopra è forse più limitata, essendo orientata maggiormente verso il Monte Baldo. Inoltre, purtroppo, lo spiazzo della cima non è così ampio e sono veramente pochi i tratti pianeggianti.
In una giornata particolarmente affollata sarà quindi difficile trovare una zona di prato dove potersi sedere per fare il picnic. Fortunatamente oggi non c’è praticamente nessuno, quindi ci sdraiamo qui e riposiamo per un po’.
Peak Finder
Dopo una lunga pausa inizio a fare qualche scatto nell’area. Le condizioni di luce non sono assolutamente le migliori, ma il contesto paesaggistico è veramente stimolante. Probabilmente il luogo migliore dove scattare è ancora una volta all’Osservatorio, magari andando a inserire una figura umana sopra la costruzione in legno.
Non ho modo di fermarmi per il tramonto e quindi mi accontento di quello che riesco a fare in questo momento (nonostante la foschia).
Evito anche di fare dei voli col drone perché nel primo pomeriggio sono arrivate un po’ di persone e non vorrei disturbarle.
Sentiero CAI 231 discesa nel tratto EE
Ormai si è fatto tardi quindi incominciamo la discesa. Come già anticipato, voglio completare l’anello scendendo lungo il sentiero numero 31, che in questo tratto viene classificato come per escursionisti esperti (EE).
Il tracciato si fa subito abbastanza ripido, stretto e roccioso, ma i numerosi tornanti non troppo ampi rendono la discesa tutto sommato abbastanza piacevole. Inoltre, ad ogni nuova curva a sinistra, il sentiero si porta proprio al bordo dello strapiombo della montagna, regalando ogni volta uno scorcio diverso sul lago e i paesi sottostanti.
Il sentire in sé comunque non è esposto, ma se devierete per pochi metri dalla traccia, vi troverete proprio al bordo del precipizio.
Continuiamo quindi a scendere, intervallando tratti in mezzo a un rado bosco a sezioni sulla roccia viva.
Attenzione, perché scendendo la traccia si fa sempre più confusa e in numerosi tornanti compaiono alcuni bivi. Generalmente il tratto principale è segnato e da dei rami messi quasi a voler bloccare la deviazione secondaria. I cartelli sono frequenti, ma non presenti in ogni deviazione.
Per essere sicuri di non sbagliare tenetevi sotto mano una mappa.
Perdendo quota, gli scorci diventano sempre meno frequenti, ma, una volta all’interno del bosco, individuiamo uno sperone di roccia che esce dagli alberi e si sporge proprio sul paese di Gargnano. Una piccola traccia conduce proprio sulla sommità di questa roccia e, cercando di fare molta attenzione, scattiamo una foto in questa posizione, probabilmente quella più iconica dell’intera escursione.
Metto nuovamente la macchina nello zaino e proseguo in discesa fino a ricongiungermi con la deviazione con il 31a. Da qui in poi il sentiero va percorso a ritroso fino a raggiungere nuovamente il paese di Sasso.
Raggiungiamo nuovamente la macchina quando sono passate ormai circa 1:40 ore dalla partenza dalla cima.
Galleria fotografica – Escursione a Cima Comer
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica Cima Comer
Conclusioni e consigli – Sentiero per Cima Comer
Il sentiero proposto è estremamente panoramico e consente di raggiungere scorci veramente unici sul Lago di Garda, senza dover scalare una montagna eccessivamente alta. Nonostante questo 800 m di dislivello non sono assolutamente pochi ed alcuni tratti richiedono un certo grado di attenzione.
Per compiere l’intero sentiero descritto dovrete essere quindi ben attrezzati, muniti di acqua e sicuri della vostra capacità atletica. Alternativamente è possibile cercare di ridurre l’escursione.
- Si può evitare, sia all’andata che al ritorno, il tratto EE del sentiero 31.
- Si può evitare di fare la deviazione per l’eremo di San Valentino.
- è anche possibile raggiungere in macchina il rifugio alpini di Gargnano. Andando così a ridurre l’intera escursione a soli 45 minuti, lungo un sentiero classificato come E (CAI 232).
La percorrenza è consigliata in qualsiasi periodo dell’anno. Vista la quota bassa bisogna però considerare che in estate potrebbe fare molto caldo.
Acqua lungo il sentiero
È presente una sola fontanella a Sasso. Il cartello indica che l’acqua non è potabile, da quello che ci è stato detto però tutti gli abitanti del paese la bevono.
Link e riferimenti utili
- Ufficio turistico Gargnano: This Is Gargnano – Lago di Garda
- Ufficio turistico Lago di Garda: Lago di Garda: cosa vedere, dove dormire e cosa fare con Visit Garda
Valutazione
Voto | 4.5/5 |
Segnaletica | 4/5 |
Difficoltà | 1/5 |
Paesaggio | 4.5/5 |
Webcam lungo il sentiero per Cima Comer
Purtroppo NON ci sono Webcam lungo il sentiero, queste le più vicine:
- Webcam Muslone: Link Windy.com
- Webcam Toscolano Maderno: Link Windy.com
- Webcam su tutto il Lago di Garda: Gargnano webcam lago di Garda (gardasee.webcam)
Vi lascio anche la posizione esatta del luogo su Instagram: Link
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