Oggi vi porto alla scoperta di una della splendida foresta di faggi, che si si trova sull’altopiano del Cansiglio. Ci troviamo nelle Prealpi venete, al confine tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone in un’area naturale ricca di storia, di splendidi paesaggi e di una fitta e intricata rete di sentieri che sapranno rispondere alla esigenze di qualsiasi camminatore (qui i sentieri sulla piana).
Il sentiero proposto ricalca in parte il tracciato denominato “Anello del Cansiglio” e punta a permetterci di vedere grosse parti delle foresta, intervallando sezioni nel fitto bosco ad altre in zone decisamente più aperte e prative e consentendo infine di raggiungere diversi punti di interesse storico culturale che sorgono in quest’area, come il villaggio Vallorch o il giardino botanico Lorenzoni. Il tracciato, per quanto lungo, non presenta nessuna difficoltà e il dislivello decisamente contenuto lo rende fattibile praticamente per chiunque. Diversi tratti alternativi consentono inoltre di imboccare qualche scorciatoia e accorciare così notevolmente la percorrenza complessiva.
Avevo addocchiato questi posti da ormai diverso tempo e me li ero segnati sulla mia mappa, un po’ per l’incredibile bellezza dei faggi secolari che popolano questa vasta foresta, ma anche perché in queste zone, soprattutto la mattina presto, non è affatto raro fare incontri ravvicinati con la fauna locale, costituita prevalentemente da cervi e caprioli. La scelta del periodo (inizio novembre) non è inoltre casuale: la foresta del Cansiglio è prevalentemente costituita da latifoglie (soprattutto nella parte sud dell’altopiano) che in periodo autunnale si tingono di splendidi colori arancioni, lasciando poi cadere sui sentieri un bellissimo tappeto naturale di foglie colorate.
Insomma le premesse per una piacevole escursione nel bosco e per un bel tramonto colorato ci sono tutte, non ci resta che partire!
Sommario: Trekking nella Foresta del Cansiglio – Anello del Cansiglio
- Sommario: Trekking nella Foresta del Cansiglio – Anello del Cansiglio
- Mappa: Trekking nella Foresta del Cansiglio
- Dove Parcheggiare sulla Piana del Cansiglio
- Museo dell’uomo in Cansiglio e cultura Cimbra
- Inizio escursione nella Foresta del Cansiglio – Sentiero verso Campon
- Da Campon al villaggio i Pich
- Trekking nella pian del Cansiglio – Il tratto migliore dove cogliere i colori autunnali
- Villaggio Vallorch sulla Piana del Cansiglio
- Discesa verso il centro della Piana del Cansiglio
- Ritorno verso il parcheggio passando dal Giardino botanico
- Galleria fotografica – Trekking nella Foresta del Cansiglio
- Conclusioni e consigli – Escursione nella Foresta del Cansiglio in Autunno
- PRO e COTRO e Valutazione
- Webcam nella Foresta del Cansiglio
- Apprezzi il mio lavoro e vuoi supportarmi?
- Dove seguirmi? Vuoi restare aggiornato?
Dati tecnici – Sentiero Foresta del Cansiglio (Anello del Cansiglio)
Difficoltà | E – Escursionistico |
Durata | 5:00 (A/R) |
Anello | Sì |
Distanza | 14 Km |
Dislivello | 188 m |
Sentieri | Anllo del Cansiglio |
Tipologia | Trekking |
Data | 04/11/2023 |
Mappa: Trekking nella Foresta del Cansiglio
Mappa dell’escursione: mappa
Variante breve: Passeggiata lungo l’anello del Cansiglio – versione breve, (laviadelleprealpi.it)
Seguimi su: Wikiloc
Migliore App mappe offline per il trekking: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Dove Parcheggiare sulla Piana del Cansiglio
L’altopiano del Cansiglio è attraversato dalla strada provinciale SP422. Percorrendola noterete diverse zone di sosta e piazzole tranquillamente utilizzabili per lasciare la vostra auto e cominciare l’escursione. La parte sud della piana presenta anche alcuni ampi parcheggi sterrati e svariati ristoranti e rifugi. Trovare un posto dove lasciare l’auto non sarà quindi un problema.
Vi lascio di seguito la posizione dei principali parcheggi della zona:
- Parcheggio via dei Cimbri: posizione
- Parcheggio rifugio alpino Vallorch: posizione
- Parcheggio via Cansiglio: posizione
- Parcheggio area picnic Archeton: posizione
- Parcheggio Pian Osteria: posizione
- Parcheggio lungo la strada provinciale: posizione
- Parcheggio Campon: posizione
Imboccando la SP422 dal paese di Vittorio Veneto iniziamo ad inerpicarsi sempre di più sulle montagne circostanti e ben presto il bosco ci inghiotte completamente, andando a coprire tutta la vista sulla pianura Padana in posizione sud. Il clima è uggioso e i temporali di questa notte hanno creato diverse pozzanghere a lato della carreggiata, gli aghi verdi degli abeti che ci circondano sono ancora carichi d’acqua e basta solo un leggero colpo di vento per creare una lieve pioggerella sulla strada. Siamo orami alle porte dell’inverno, le cime più a nord sono già imbiancate e i colori della vegetazione si stanno iniziando a spegnere, speriamo solo di non essere troppo in ritardo per cogliere anche solo in parte la bellezza toni autunnali che qualche settimana fa sicuramente invadevano completamente questi luoghi.
Raggiunto l’incrocio con la SP61 e proseguendo dritti il bosco attorno a noi cambia completamente, i piccoli arbusti verdi e gli alti abeti lasciano quasi completamente il posto a spettacolari faggi con delle chiome ancora folte e completamente cariche di foglie gialle e arancioni. Il grigiume e il fango del terreno vengono invece quasi totalmente nascosti da un’infinito tappeto di foglie secche, con toni tendenti al rosso scuro. Proseguiamo quindi dritti, percorrendo la lingua scura dell’asfalto che nel suo tragitto viene quasi sommersa da questo splendido tripudio di colori caldi e luminosi. Fortunatamente non siamo affatto in ritardo per l’autunno!
Ancora pochi minuti e la strada ci conduce all’altopiano vero e proprio, dove il bosco si allontana, per cedere lo spazio ad ampi pascoli e svariate abitazioni. Davanti a noi, parzialmente coperta dalla nuvole, la cima rocciosa del monte Messer domina tutta la zona. Sforzando un po’ lo sguardo noto che c’è un punta di bianco lungo tutti i monti più alti che circondano l’altopiano.
Trattandosi di un giro ad anello il punto preciso dove lasciare l’auto è abbastanza indifferente. Il sito ufficiale segna come punto di partenza il rifugio Sant’Osvaldo, che si trova esattamente a metà piana. Personalmente però vi consiglio di proseguire oltre, fino a raggiungere località Pian Dell’osteria, qui è facile individuare sulla destra della strada un vasto spiazzo sterrato, punto dove decidiamo di iniziare al nostra escursione.
Museo dell’uomo in Cansiglio e cultura Cimbra
Ancor prima di mettere gli scarponi noterete un grande edificio oggi adibito a museo. Si tratta del Museo dell’Uomo in Cansiglio “Anna Vieceli” e Centro Etnorafico di Cultura Cimbra, dove al suo interno è stata creata un’esposizione interamente dedicata alla storia dell’uomo di questi territori, con particolare attenzione alla cultura e alle attività artigianali dei Cimbri, un gruppo etnico di origine tedesca che si insedio in queste zone nei primi anni del 1800.
Sfortunatamente oggi la struttura è chiusa, in alta stagione (giungo-settembre) il museo però dovrebbe essere sempre aperto, garantendo anche la possibilità di partecipare a delle visite guidate utili a comprendere meglio la storia di questo altopiano, le antiche modalità di lavorazione del legname, l’importanza centrale della foresta nel XVI secolo per la fornitura di remi alla flotta di Venezia, le vicende dei primi coloni Cimbri, le loro tradizioni ed i loro caratteristici villaggi.
Di seguito vi rimando al sito ufficiale del museo per qualsiasi altra informazione: Il Centro Cultura – Cimbri del Cansiglio
Inizio escursione nella Foresta del Cansiglio – Sentiero verso Campon
Lasciata l’auto e indossati gli scarponi, ci mettiamo immediatamente in cammino, imboccando il tratto non numerato che punta verso nord. Qui si trovano anche diverse bacheche e alcuni cartelli, che però trovo abbastanza confusionari e disorganizzati. Il consiglio è quindi quello di disporre di una mappa offline e aver deciso preventivamente quale tratto percorrere.
Il sentiero si sviluppa in piano, al limite tra il bosco e la strada provinciale, conducendoci in pochi minuti verso un’area pic-nic. Il sole con i suoi raggi inizia a sfiorare solo ora questa zona, non riuscendo quindi per nulla ad asciugare la rugiada che ricopre interamente il prato e che ci bagna gli scarponi man mano che ci passiamo attraverso. Il cielo si sta facendo sempre più azzurro e i nuvoloni minacciosi che vedevamo prima hanno lasciato quasi completamente il posto a candide nuvolette bianche. Qualche uccellino, saltando tra un’albero e l’altro, ci saluta con un dolce canto, oltre a questo però regna un silenzio assoluto. Iniziare a camminare la mattina presto è incredibilmente rilassante.
In questa zona il bosco è dominato da abeti e conseguentemente è molto più complicato cogliere il Foliage, sforzandosi un po’ però è possibile riuscire a individuare qualche macchia arancione isolata qua e là. Tanto basta per tirare fuori la macchina fotografica ed iniziare con i primi scatti.
Nel giro di una decina di minuti abbiamo concluso questa prima parte di sentiero e ci troviamo in località Campon, qui attraversiamo la strada asfaltata e iniziamo a tornare indietro seguendo il tratto sterrato chiaramente segnalato come “Anello del Cansiglio”.
Da Campon al villaggio i Pich
Finalmente il sentiero si alza un po’ di quota ed inizia a proseguire a mezzacosta in un bosco decisamente più rigoglioso. Gli abeti lasciano spazio ad altissimi alberi di latifoglie e la prima luce del mattino inonda la zona facendo esplodere di colore le fronde degli alberi. I nostri scarponi stanno pestando un sentiero abbastanza fangoso, intervallato da brevi aree rocciose invase dal muschio e da splendidi tratti maggiormente asciutti dove le foglie cadute lasciano intravedere ancora chiaramente i loro colori.
È incredibile come ad ogni curva compaia uno scorcio completamente nuovo e degno di essere immortalato in foto:
- ora un bel dettaglio su alcune foglie bagnate,
- ora una lunga galleria arancione creata da bassi alberelli che si chiudono su se stessi,
- ora una zona decisamente più aperta ed illuminata, dove il sottobosco è completamente tappezzato da muschio umido.
Un tratto di pochi chilometri da percorrere in poche decine di minuti si trasforma quindi una lunghissima e piacevole camminata, intervallata da moltissime fotografie e lunghe pause.
La prosecuzione non è assolutamente faticosa, caratterizzata da lievissimi saliscendi e lunghi tratti dove il sentiero si fa molto largo e prosegue praticamente in piano. Dopo qualche chilometro raggiungiamo quindi il limitare del bosco, da dove piccoli scorci iniziano ad aprirsi anche sul resto della piana e sulle cime innevate che la circondano.
Usciti dal bosco ci ritroviamo dinnanzi al villaggio i Pich, luogo dove dove sorge un’antica abitazione Cimbra restaurata. Qui un tiepido sole e alcune rocce perfettamente asciutte creano il luogo ideale per un rapido spuntino e per aprire la mappa e valutare su quale sentiero proseguire. Come già anticipato la rete di sentieri è abbastanza fitta e solo per arrivare in questo punto abbiamo già incontrato innumerevoli deviazioni e tratti alternativi, la segnaletica non è inoltre sempre presente, ciò rende assolutamente necessario dotarsi di una mappa per essere sicuri su dove girare.
Trekking nella pian del Cansiglio – Il tratto migliore dove cogliere i colori autunnali
Decidiamo di staccarci momentaneamente dal sentiero “Anello del Cansiglio”, che in questo punto virerebbe a destra, e di proseguire dritti, avvicinandosi sempre di più agli ampi prati che ricoprono l’altopiano.
Dopo qualche centinaio di metri su strada sterrata proseguiamo parallelamente ad una recinzione (in questo periodo non ci sono animali) ed immediatamente il mio sguardo viene catturato da una strana macchia colorata lungo il bosco verso il limitare sud della piana. Si tratta più o meno della zona che abbiamo percorso in auto e, vista da questa posizione, sembra che quasi l’intero bosco si sia tinto di uno splendido rosso fuoco! Tiro fuori la mappa e mi rendo conto il sentiero “Anello del Cansiglio” dovrebbe giungere proprio in quella posizione.
Decidiamo quindi di proseguire ancora un po’ sulla strada sterrata, per poi deviare a destra, tornare nel bosco e, dopo una breve salita, ricongiungerci al sentiero che in questo tratto corre parallelo alla strada.
Il paesaggio in quest’area si fa veramente particolare: a qualche centinaio di metri da noi ci sono i vasti prati verdi dell’altopiano, sulla sinistra del sentiero si estende per qualche decina di metri una sottilissima striscia di abeti, caratterizzati da folte cime verde scuro, a destra del tracciato invece il bosco cambia ancora e torna ad essere una faggeta carica dei toni caldi tipici dell’autunno. Passeggiamo seguendo queste tre strisce di colore, come fossero lunghe pennellate sulla tela quasi a voler unire il verde rigoglioso dell’estate ormai passata, il verde scuro e cupo dell’inverno che verrà e l’arancione di un autunno che nonostante le piogge sta ancora resistendo.
Proseguiamo lentamente, su un sentiero sempre molto facile, catturati dai bei faggi che si estendono lungo una salita di foglie colorate alla nostra destra e dai diversi scorci che si aprono tra gli abeti, consentendoci di vedere grosse sezioni della piana e della parete del monte Guslon.
Giunti verso la fine della piana il bosco muta ulteriormente, ora è tutto completamente arancione, i faggi sono sempre più alti e sembrano fare a gara a chi si avvicini di più al cielo, il terreno è asciutto, le foglie ricoprono completamente il sentiero e i raggi diretti del sole non fanno altro che caricare ancora di più di colore l’intera zona. Davanti a noi si staglia un’immenso faggio secolare alto decine di metri con rami che si sviluppano in ogni direzione. Il tronco è ricoperto da una splendida corteccia scura, con lunghe venature biancastre e diverse aree invase da un leggero strato di muschio da toni verdi. Le fronde sono gialle e arancioni e ci avvolgono coprendo completamente il cielo, lasciandosi attraversare solo da qualche flebile raggio di sole che rimbalzando sulle foglie si accende ancora di più di toni caldi.
Gli scorci in questa zona sono assolutamente splendidi ed è probabilmente per questo motivi che è solo a questo punto dell’escursione che iniziamo ad incrociare qualche altro camminatore, intento come noi ad immortalare la bellezza del bosco.
Dopo una lunga pausa decidiamo che è giunto il momento di proseguire, non siamo nemmeno a metà percorso. Così riprendiamo il sentiero ed iniziamo ad inerpicarci lungo una leggera salita. Dopo pochi minuti ci ritroviamo su una strada asfaltata circondati da diverse casette in legno, siamo arrivati al villaggio Vallorch.
Villaggio Vallorch sulla Piana del Cansiglio
Questo piccolo villaggio non è altro che quel che resta di un agglomerato di abitazioni dei Cimbri. Il primo insediamento in questa specifica zona è datato 1850 e fu fondato dai fratelli Azzalini, proprio per la vicinanza e la quantità di legno di faggio che si trova nei pressi delle case. Le strutture che vediamo oggi purtroppo non sono più quelle originali, in quanto il villaggio fu incendiato ripetutamente durante le due guerre mondiali, ma fortunatamente anche sempre ricostruito. Attualmente non ci sono più abitanti stabili, le case vengono utilizzate solo come residenze estive, una di esse è invece adibita a bar/ristorante.
Passeggiando nell’unica via del villaggio ammiro incuriosito gli edifici in legno caratterizzati dal loro tipico tetto spiovente, un’architettura sicuramente distante da quella che siamo abituati a vedere in territorio prealpino e decisamente più simile a quella delle abitazioni del nord Europa.
Discesa verso il centro della Piana del Cansiglio
A questo punto il sentiero si sovrappone per un breve tratto alla strada asfaltata che conduce al villaggio. Difficile capire perché, ma in questa zona le foglie sugli alberi non sono più gialle/arancione, ma sono tinte d un intenso rosso scuro. Seppur lo scenario per via della presenza della strada sembri un po’ meno naturale non posso certo esimermi dal tentare qualche scatto anche in questa posizione, cercando di sfruttare il bel contrasto che si viene a creare tra il nero dell’asfalto e il rosso acceso delle foglie.
In pochi minuti raggiungiamo il rifugio alpino Vallorch (sito ufficiale) che gode di una vista molto ampia sulla parte sud dell’altopiano. Da questa posizione rialzata è possibile vedere chiaramente la strada asfaltata che abbiamo percorso in macchina, il punto dove ci siamo fermati a mangiare e ovviamente la bella catena montuosa che circonda tutti i prati dell’altopiano.
Per continuare la nostra discesa dobbiamo imboccare nuovamente la strada asfaltata e continuare a camminare, il bosco si fa sempre più rado mano a mano che scendiamo, ma scorci degni di nota non tardano a susseguirsi uno dopo l’altro.
Giunti quasi in piano, lungo via dei Cimbri, ci troviamo ormai nei pressi della strada provinciale percorsa questa mattina. Il silenzio della natura lascia purtroppo il passo al rumore dei motori e le chicchere di molti turisti che hanno raggiunto questa zona per la bella vista e per mangiare un piatto tipico in uno dei numerosi ristoranti. Sentendo un piacevole profumo di pane e salame ci appuntiamo il nome del posto che lo sta servendo (https://maps.app.goo.gl/2EqAnipkMKSaasEA9). Magari una volta concluso il giro possiamo tornare qua in macchina lungo la via del ritorno a mangiarci un boccone.
Incrociata la strada provinciale SP422 il giro ad anello completo ora girerebbe a destra, risalendo lungo il bosco lungo l’altro versante della piana. Per quanto sarebbe bello fare anche questa parte di sentiero il sole sta ormai scendendo e si sta facendo buio. Apro la mappa per trovare un modo per “tagliare” un po’ il sentiero e tornare alla macchina più velocemente.
Ritorno verso il parcheggio passando dal Giardino botanico
Ok, nuovo percorso trovato, per ridurre un po’ i chilometri dell’anello completo a questo punto decidiamo di proseguire paralleli lungo la SP422 (non c’è un vero e proprio marciapiede, ma c’è comunque ampio spazio a lato della carreggiata).
Iniziamo quindi a camminare lungo la strada per qualche centinaio di metri ammirando la piana proprio dal centro e riuscendo quindi a cogliere tutto il tratto di bosco che abbiamo percorso questa mattina. Guardando verso sud si inizia anche ad intravedere la cima bianca del monte Pizzoc, si tratta di un’area compresa nella foresta del Cansiglio e raggiungibile tramite un sentiero che conduce al rifugio Vittorio Veneto (sarà per la prossima volta).
Superato la vasta area adibita a campo da golf svoltiamo a destra lungo la strada che conduce all’area pic-nic Archeton. Proseguendo sull’asfalto i colori attorno a noi iniziano a farsi sempre più dorati, le ombre si allungano e le cime attorno a noi iniziano ad accendersi di colore, contemporaneamente si alza anche un leggero venticello e la temperatura inizia a scendere rapidamente.
Giunti nei pressi dell’area pic-nic svoltiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per il giardino botanico. In quest’area, guardando a lato del sentiero, noto delle strane depressioni nel terreno particolarmente suggestive, sull’altopiano del Cansiglio sono infatti presenti diverse voragini di origine carsica, la più famosa e profonda di tutte si chiama Bus de la Lum e sfortunatamente non è visibile in questa posizione, avremmo potuto vederla solo percorrendo l’anello completo.
Proseguiamo sempre dritti, accompagnati dai colori variegati che caratterizzano la fine del tramonto e l’inizio della blue hour. Alzando lo sguardo verso il bosco noto un rapido movimento tra l’erba alta, ci fermiamo subito cercando di fare silenzio e in pochi secondi scorgiamo un piccolo capriolo che, uscendo dal bosco, ci fissa. Non sembrando particolarmente spaventato dalla nostra presenza abbiamo tutto il tempo di cambiare lente e tentare qualche scatto.
Dopo questo piacevole incontro ci troviamo dinnanzi alla struttura (chiusa) del giardino Botanico G. Lorenzoni, inaugurato nel 1972 e contenente circa 500 specie vegetali differenti che si possono trovare all’interno della Foresta del Cansiglio. Sarebbe sicuramente molto interessante visitarlo, ma ormai è decisamente troppo tardi.
Il sentiero ora devia a destra e si mantiene a lato della recinzione del giardino botanico per qualche metro, dopo una serie di saliscendi su terreno sassoso inizia una lunga discesa che ci permette di ricongiungerci con una strada sterrata. Ci troviamo in una vasta distesa prativa circondata da piccole chiazze boscose, il cielo sta ormai diventando sempre più scuro e la luce del sole se ne è andata del tutto. Attorno a noi non c’è nessuno, le poche baite che si vedono in lontananza hanno le luci spente e lungo il limitare del prati si stanno formando delle masse nebbiose che si spostano lentamente verso la nostra posizione.
Direi che è giunto il momento di tirare fuori le torce e portarci rapidamente verso l’area dove abbiamo parcheggiato l’auto. Proseguiamo quindi lungo la strada sterrata, che si mantiene praticamente sempre pianeggiante, giunti in prossimità di una baita iniziamo a sentire l’asfalto sotto i nostro piedi e con un paio di lunghi tornanti guadagnamo qualche metro di dislivello. Giunti nuovamente in piano la strada si immerge in un fitto bosco e dopo pochi minuti si ricongiunge con le poche case di località Pian Dell’osteria e conseguentemente con il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. Abbiamo finalmente concluso l’anello!
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Galleria fotografica – Trekking nella Foresta del Cansiglio
Tutti gli scatti di questa uscita sono anche visibili in alta risoluzione sulla mia pagina Facebook: Galleria fotografica – Trekking nella Foresta del Cansiglio in Autunno
Conclusioni e consigli – Escursione nella Foresta del Cansiglio in Autunno
Il sentiero proposto è una leggera variante dell’Anello del Cansiglio, si tratta quindi di un tracciato abbastanza lungo, ma del tutto privo di difficoltà particolari. Il dislivello ridottissimo e il tracciato sempre semplice e ben battuto lo rendono un sentiero affrontabile da chiunque, purché con un minimo di preparazione atletica.
Come già detto la Foresta del Cansiglio racchiude numerosissimi altri tracciati che si intrecciano parzialmente con il sentiero proposto. Nulla vieta quindi di creare un anello più corto grazie alla fitta rete di sentieri o di trovare delle strade alternative per allungare o accorciare la traccia proposta. Ricordo tuttavia che la segnaletica non è sempre chiara e che diverse deviazioni potrebbero creare confusione, il consiglio (sempre valido in montagna) è quindi quello di avere a disposizione una mappa della zona e aver scelto preventivamente quale tracciato percorrere.
I sentiero sull’altopiano del Cansiglio possono essere affrontati in tutte le stagioni. L’autunno è indubbiamente un periodo particolare per via dei colori accesi che assumeranno le chiome dei faggi, nulla vieta tuttavia di visitare questa bella foresta anche in momenti diversi, andando in questo modo a cogliere colori e contesti differenti.
In caso di escursione in ambiente invernale vi invito invece a valutare le condizioni del manto nevoso, la percorribilità della strada ed eventuali pericoli nella zona. In questo caso è assolutamente necessario contattare preventivamente l’ufficio turistico e i vari rifugi nella zona per capire la fattibilità del percorso che volete affrontare.
Acqua lungo il sentiero
Durante la mia percorrenza non ho trovato fonti d’acqua lungo il sentiero. Sembra però che ci siano delle fontanelle in località Pian Dell’osteria e nell’area pic-nic Archeton. Ti consiglio di utilizzare questa applicazione per visualizzare rapidamente tutte le fontanelle attorno alla tua posizione: Recensione Mapy.cz – La migliore App per il trekking (stefanopoma.it)
Periodo consigliato
- Primavera
- Estate
- Autunno
- Inverno: Valutare se siano necessarie ciaspole o ramponcini e se il sentiero sia privo di pericoli
Link e riferimenti utili
- Sito ufficiale Foresta del Cansiglio: Pian del Cansiglio – Il portale per scoprire il Cansiglio (venetoagricoltura.org)
- Elenco dei sentieri Foresta del Cansiglio: Percorsi – Pian del Cansiglio (venetoagricoltura.org)
- Mappa di parte del sentiero Anello del Canasiglio: 5 (venetoagricoltura.org)
- Cimbri del Cansiglio: Home – Cimbri del Cansiglio
- Giardino botanico Lorenzoni: Giardino Botanico “G. Lorenzoni” – Musei e Siti Alpago e CansiglioMusei e Siti Alpago e Cansiglio (museisitialpagocansiglio.it)
- Rifugio Alpino Vallorch: ASD Lupi Gufi e Civette | Rifugio Alpino Vallorch – Centro Educazione Naturalistica Cansiglio – Rifugio Alpino con Ristorazione
- Ufficio turistico: https://maps.app.goo.gl/sCecTqcVfUy6wh48A
PRO e COTRO e Valutazione
👍Pro:
- Sentiero semplice
- Spettacolare in autunno
- Diversi siti di interesse culturale (museo, giardino ecc.)
👎Contro:
- Segnaletica non sempre chiara
- Alcune sezioni un po’ monotone
Valutazione
Voto | 4/5 |
Segnaletica | 3/5 |
Difficoltà | 1.5/5 |
Paesaggio | 4/5 |
Webcam nella Foresta del Cansiglio
È presente una webcam nella parte sud della piana del Cansiglio: webcam
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